Certificare un dispositivo

Ciao,

svolta da un dispositivo ?

Faccio un esempio molto semplice: creo un "circuito" che mi determina il numero di giri che compie una ruota, grazie ad un magnete reed che, passando davanti ad un sensore, ecc. ecc.

messo appunto un dispositivo che mi restituisce un segnale direttamente proporzionale al numero di giri ... Pertanto, se io volessi proporre detto dispositivo alle aziende che producono conta km, mi ritroverei nella condizione di dover certificare quanto da me affermato.

Da qui la domanda di cui prima.

Cristian

Reply to
Cristian
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e sulla funzione

emente,

Cominciare con questo?

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ferrando

Il 28/11/2016 16:40, Cristian ha scritto:

non credo / sapevo

esistesse qualcosa del genere

esistono istituti , pubblici o privati o con finanziamento misto, sia italiani che altrove che certificano

sicurezza ( in senso lato) , grado di resistenza al fuoco, oppure alle interferenze elettromagnetiche e/o di altro tipo, resistenza alla corrosione, agli agenti atmosferici, ai raggi UV, etc etc etc

la certificazioen di cui tu parli credo che la dia ... SOLO IL MERCATO E

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tony pedi

Il 28/11/2016 20:49, tony pedi ha scritto:

essendo il tuo uno "strumento di misurazione" credo esistano istituti che certificano IL GARDO DI ACCURATEZZA della misura,

vedi sulel bilance, forse sono gli stessi che possono fare al caso tuo

Reply to
tony pedi

E' proprio questo il problema, il dispositivo realizzato, non effettua una misurazione vera e proria, la farebbe, nell'esempio fatto, un conta km ...

Capisci ?

Reply to
Cristian

Premettendo che non ho esperienza nel campo, suppongo che se il dispositivo fa parte di una catena dove alla fine si producono dei numeri per i quali necessita un certo grado di precisione, sarebbero gli stessi produttori di contakm nel tuo caso, a pretendere una certificazione del tuo dispositivo in base alla grandezza che serve a loro, che in questo caso non dovrebbe garantire i km ma, per es. gli impulsi o la durata degli stessi per giro.

Allo stesso modo, se l'azienda X produce il termometro Y usando

scegliere quella sonda si sia assicurata di poterlo fare per garantire le proprie letture.

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asdf

e sulla funzione

emente,

Googla "ufficio metrico". Chiamali (quello che ti e' piu' comodo) e fatti u n'idea.

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Tom

o:

one sulla funzione

icemente,

e

un'idea.

Mettono anche un timbro con il marchio CE?

Reply to
ferrando

a scritto:

tto:

zione sulla funzione

plicemente,

nte

re

ti un'idea.

Si, sulla fronte di chi si avvicina allo sportello.

mandi

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zio bapu
:

Pensavo avessero il timbro sotto la suola delle scarpe...

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ferrando

snipped-for-privacy@libero.it wrote in news: snipped-for-privacy@googlegroups.com:

accreditato in grado di poter certificare quello che vuoi certificare del tuo dispositivo. Se sono in grado di eseguire la prova ti rilasceranno un rapporto di prova con i risultati rilevati. Una volta che hai il rapporto di prova emesso da un laboratorio accreditato ci fai quello che vuoi.

Prima di tutto: marchio CE riferito a quale norma e/o direttiva?

Il marchio CE non lo mette il laboratorio. Il laboratorio ti rilascia un fascicolo di prova dove sono elencati i risultati delle prove effettuate.

Se esistono direttive specifiche, in base a quelle. Altrimenti in base quello che tu gli hai richiesto

responsabile solo per quello).

La dichiarazione la dovrai emettere tu.

"Tizio dichiara sotto la propria responsabilita che il dispositivo XYZ risulta conforme ai requisti ....... della direttiva/norma/etc. ZXY....

Reply to
Ste

o

Non sono proprio certo che un "Tizio" a caso possa autocertificarsi, soprat tutto se e' sempre lo stesso Tizio che pone una domanda del genere: "In Ita

funzione svolta da un dispositivo?".

Ma diamo tempo al tempo...

Reply to
ferrando

Quindi "Tizio" prima fa testare in un laboratorio accreditato quanto da

risulta essere conforme ad una serie di requisiti. Dovrebbe essere cosi' ?

Reply to
Cristian

to:

ico

el

e
n

e.

tto

o

Io comincerei col verificare quale (e quanta!) documentazione devi produrre ...

Reply to
ferrando

Cristian wrote in news:o1lsa0$urj$ snipped-for-privacy@news.albasani.net:

Prima di tutto devi avere ben chiaro per cosa vuoi apporre il marchio CE. L'apposizione del marchio CE implicherebbe (nota il condizionale) che l'apparecchiatura soddisfa tutte le normative ad essa applicabili.

Sei si tratta di un prodotto metrologico ci saranno delle norme e/o direttive specifiche.

Per una apparecchiatura elettrica, in genere, EMC e bassa tensione.

esperienza diretta di apparecchiature di protezione da rischi di

prodotti che andrai a realizzare siano identici al campione che hai sottoposto alle prove (certificazione di tipo.

Se, faccio un esempio stupido, il tuo dispositivo dovrebbe servire a

misura:

formatting link
&from=IT

Se, e sottolineo se, la tua apparecchiatura deve essere verificata da un

vari laboratori accreditati.

Tieni conto che, in ogni caso, se certifichi delle carateristiche di una tua apparecchiatura, che siano tempi, lunghezze misurate, pressioni etc. gli strumenti che utilizzi per la verifica e/o la taratura devono ssere sotto controllo periodico da parte di un laboratorio metrologico accreditato che certificha (p.es.) che le misure che effettui con il tuo voltmetro rientrano nella classe di precione dello strumento.

Reply to
Ste

Il 28/11/16 16.40, Cristian ha scritto:

Hai messo un dispositivo? Dove?...

Reply to
LAB

gico

re

n

rlo per

so, se

ti di

no dei

Accidenti, potevo parlarne con il rappresentante di TUV Italia che era in a zienda per le procedure di certificazione SIL 3 di un nostro sistema... Pec cato.

Saluti-tipo come suggerito dalla IEEE-381 (se non ricordo male...).

Reply to
ferrando

Il 01/12/2016 13:00, LAB ha scritto:

Sorry.

Reply to
Cristian

sia tutto l'iter.

Bene, intanto grazie per la chiarezza. Cristian

Reply to
Cristian

Cristian ha usato la sua tastiera per scrivere :

formatting link
per quanto ne so e' legalmente riconosciuto solo sulle misure che hanno valore legale*, quindi non certifica lo strumento in quanto tale ma il valore che tale strumento misura, ergo se fai fare la verifica di un termometro, QUEL termometro

che sulla scala di misura si apprezza una deviazione Z, ma NON

scala che misura la temperatura di un forno da panificazione e tale

croccante, tostato, troppo caldo" non possono certificare nulla.

[cut]

C'e' sempre il metodo scientifico: utilizzando i medesimi parametri d'analisi e ambientali 2 (o piu) team di ricercatori esegue la medesima prova utilizzando lo stesso metodo e attrezzature, l'intervallo di

test effettuati nel medesimo laboratorio e con risultato sovrapponibile ai risultati degli altri laboratori.

In seNplice:

Tu scrivi il COME effettuare la prova (es.)

raggiungere perlomeno 2500 giri/min, nel mandrino si fissa un tondino di ferro diametro di 1CM in modo che protruda dalle ganasce del mandrino per 5CM, sulla punta si fissa il micromagnete in dotazione. Utilizzando un filo di cotone del diametro di 1mm lungo 10

avvolto sul mandrino nei tempi di 1 minuto, 20 secondi, 10 secondi, avendo attivato e avvicinato al micromagnete il dispositivo di misura in esame e si segnano le figure piu significative indicate dallo strumento durante gli avvolgimenti nei tempi indicati, tali prove vanno ripetute almeno 5 volte per ognuno dei tempi indicati, tutte le misure indicate vanno considerate con una tolleranza del 10%, se il

l'intero test utilizzando altri, diversi materiali , scartando i risultati finora ottenuti."

Invii il misuratore, il micromagnete e le istruzioni a (perlomeno) 2 diverse persone/aziende/laboratori disposti a fare dette prove e a certificare i risultati ottenuti (qualsiasi essi siano, es "io ditta XYZ certifico che usando i parametri indicati ho effettuato X test con i seguenti risultati).

Raccogli i risultati e li plotti su un grafico, l'intervallo di

test (es: 10 laboratori fanno la prova, tutti hanno risultati sopra il

30% ? test/strumento inaffidabile; tutti hanno risultati entro il 5% uno solo oltre il 30% ? QUEL laboratorio non e' affidabile)

Questo sistema (qui spiegato in semplice) e' ampiamente usato da anni sia da ISO che ASTM che GOST (europa, nordamerica, ex-urss) come unico metro per valutare sia gli strumenti che i campioni.

Reply to
Franz_aRTiglio

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