Studiando dal libro di fisica per l'esame, ho trovato un paragrafo che spiegava il funzionamento del trasduttore della chitarra elettrica. Essendo molto semplice concettualmente, ho pensato di realizzarne uno in casa, molto rozzo e con metodi artigianali.
Ho preso una geomag (calamita ricoperta in plastica dalla forma di una barretta) e ci ho avvolto su una bella quantit=E0 di filo elettrico sottile ed isolato. Non ho quantificato nulla, ho fatto tutto "ad occhio" e vi ripeto che il mio esperimento =E8 solo qualitativo, non quantitativo!
Ho preso gli estremi dell'avvolgimento e li ho collegati ad un jack audio che ho poi inserito nell'ingresso di un amplificatore (gi=E0, con il rischio di bruciare tutto!).
Ho preso poi una corda di rame, l'ho avvicinata al magnete il pi=F9 possibile, ma non ascoltavo nulla. Non so se il rame sia adatto come materiale, ma il mio libro parla di corde in acciaio, e se non sbaglio l'acciaio ha una permeabilit=E0 magnetica simile a quella del rame (potrei sbagliare, non ho la tabella davanti).
Ma il problema non =E8 questo, mi aspettavo che non sarebbe successo nulla, ma poi per caso mentre facevo vibrare la corda, questa ha urtato un'estremit=E0 del solenoide principale, mettendolo in vibrazione e... l'ho sentito! A quel punto ho smesso di far vibrare il filo di rame e ho preso l'estremit=E0 stessa del solenoide: l'ho tesa con le dita e l'ho pizzicata. Risultato: sentivo la corda amplificata nelle casse!
Il problema ora =E8 che non mi spiego quanto successo... Se io faccio vibrare l'estremit=E0 dell'avvolgimento, seppure questa fosse riuscita a magnetizzarsi, dovrebbe produrre una variazione delle linee di forza del campo magnetico su UN ALTRO avvolgimento, per produrre un segnale elettrico, non su se stesso! Quindi il suono che sento nelle casse sar=E0 dovuto a qualche altro principio, ma... quale? =C8 corretto il mio ragionamento?