Ricaricare N batterie NiMH

Qualcuno utilizza o conosce caricabatterie che permettano di ricaricare un numero N (maggiore di 4 e fino ad un massimo di 12) di batterie NiMH stilo? Un qualcosa che possa essere collegato direttamente ai differenti pacchi batteria (x6, x10 e x12) e ne permetta la ricarica contemporanea.

Altrimenti, avendo a diposizione un alimentatore 3-18V 2A, e' possibile realizzare un qualcosa che permetta la ricarica contemporanea di 6, 10 o 12 batterie NiMH? Se il numero di batterie fosse "variabile" (entro i limiti dell'alimentatore), ancora meglio.

Utilizzare i soliti caricabatterie a 4 alloggiamenti (tre), dovendo ogni volta smontare i vari pacchi batteria, non e' esattamente molto pratico.

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Rugge
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Se il tuo alimentatore è regolabile io realizzerei questo schemino:

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(l'articolo non è mio).

L'unica accortezza da utilizzare è quella di predisporre l'alimentatore in base ai pacchi di batterie da caricare, questo per evitare che l'LM317 possa dissipare troppa potenza in caso si vuole caricare solo 2 o 4 batterie.

Esempio: Caso 2 batt. (1,5 x 2) + (3,6) = 6,6 Caso 4 batt. (1,5 x 4) + (3,6) = 9,6V Caso 6 batt. (1,5 x 6) + (3,6) = 12,6V Caso 10 batt.(1.5 x 10) + (3,6) = 18,6V

*3,6V sono considerati sufficienti perchè l'LM317 possa lavorare in modo sicuro (non mi chiedere dove l'ho letto).

Ciao

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fk01

Rugge ha scritto:

Di solito le batterie NiCd o NiMh si caricano a corrente costante, quindi, avendo una sistema che limiti la corrente, puoi metterne "n" in serie, fino alla tensione max disponibile. Se vuoi fartelo da solo ti allego uno schema, al quale puoi eliminare il ponte di diodi e collegarlo al tuo alimentatore. Avrai così la possibilità di caricare da una a dodici celle. Se invece vuoi comprarlo fatto ti conviene guardare sui siti di modellismo, tipo

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Giuliano

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JUL

Con le batterie di tipo Sub-c mi sono sempre trovato bene a caricare pacchi di molti elementi, ma con le stilo (AA) ho sempre avuto problemi... non tanto con le NiCd ma con le NiMh appunto. Esse infatti come risaputo tendono a autoscaricarsi ed in maniera diversa da elemento a elemento, quindi quando le andavo a ricaricare succedeva sempre di trovare alcuni elementi che scottavano (quelli che raggiungono prima la carica) ed altri ancora non carichi. Ora le carico con caricatori a singolo elemento (anche quelli a due a due spesso falliscono) e non ho più avuto problemi. L'unica alternativa se le vuoi caricare in insiemi è usare la carica lenta (anche meno di 1/10C), corrente costante, con un ampio margine di tensione disponibile (anche 2 volt volt a elemento) e lasciarle li per almeno 20 ore.

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tittopower

"JUL" <

che poi è simile a quello precedente del baronerosso(configurazione del

317). solo con l'aggiunta del transistor per la visualizzazione del led di carica(Cha?). ma la tensione deve darla già modulata da input, per quel determinato pacco.. e cmq, deve calcolarsi il tempo ricarica. Mi chiedevo se al posto del led(cha) ci fosse un voltmetro, se questo segnalasse una eventuale variazione dello stato delle pile. cioè di carica, e in particolare se questa (la tensione), aumenta, diminuisce o cosa.... avevo già fatto lo schema base, con un trimmer al posto di R2, credo che proverò la tua variante, è utile un altro "occhio"sulla questione. anzi stavo cercando come implementarlo:). sempre che io abbia capito bene. ciao..

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rawmode

rawmode ha scritto:

Cosa vuol dire "modulata da input"? Quanto al voltmetro sarebbe forse meglio metterlo in parallelo alla batteria. Comunque, per sapere quando bisogna interrompere la carica, secondo me, il sistema migliore in assoluto è quello di misurare l'aumento di temperatura. I sistemi delta-peak, infatti, vanno bene per pacchi nuovi. Quando le celle cominciano ad invecchiare, i picchi di fine carica si verificano in tempi diversi, e quindi non si sommano in modo da dare un'indicazione certa.

Ciao.

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JUL

"JUL"

intendevo l'alimentazione per ogni pacco, che deve essere diversa a seconda del numero di elementi e partire quindi dal trasformatore; viene cioè fornita/regolata in partenza.

questo è un bel problema, da qualche prova fatta in passato, a bassa corrente di carica, le mie pilette non si scaldavano quasi niente. veramente quella volta dopo molte ore non riuscii a cogliere nessuna variazione su alcun parametro.(non potevo manco passare 24ore d'avanti agli strumenti per coglierla:) mi sa che bisogna stressarle un pochino per apprezzare delle variazioni. riproverò. ciao..

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rawmode

rawmode ha scritto:

Trattandosi di un'alimentazione a corrente costante, la tensione non deve essere cambiata, anche se carichi una cella o dieci. Cambia solo la dissipazione sull'LM317.

Usando una carica lenta, da 12-14 ore, anche se ti dimentichi di staccare le batterie non succede niente. A parte quelle che hanno capacità gonfiate, che in effetti, dopo 12 ore cominciano a scaldare, perchè la corrente di carica non è più 1/10 della capacità, ma superiore. Di solito io uso cariche da 4-6 ore, usando un interruttore di fine carica a calore. (Se vuoi, lo schema è a tua disposizione).

Ciao.

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JUL

"JUL"

stai dicendo quindi che è il pacco stesso a richiedere quanto gli serve. mmm ..mediterò sulla questione...

gonfiate,

molto interessante, suppongo la presenza di quanche sensore, posta pure.. grazie:)..

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rawmode

rawmode ha scritto:

Ti allego qui sotto lo schema, e una foto con tinypic. Il sensore è fatto con un termistore a disco "affogato" dentro una moneta da 50 centesimi.

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Ciao.

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JUL

fk01 ha scritto:

L'ho allegato nella risposta a rawmode.

Ciao.

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JUL

Dimenticavo di dire che la batteria da 9V non necessita di interruttore. Il consumo è talmente basso che l'autonomia è di qualche anno.

Giuliano

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JUL

Scrive fk01:

Molto interessante e semplice. :)

Grazie per il link.

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Rugge

Scrive JUL:

Grazie per lo schema. Un paio :) di domande:

La R che regola la corrente in uscita, puo' essere sostituita con un trimmer (magari un multigiri), cosi' da poter adattare il valore alle differenti capacita' delle batterie?

E visto che i valori che otterrei per R sono veramente piccoli (6 Ohm per batterie da 2000mAh), per regolare il trimmer in maniera piu' precisa, e' possibile usare un multimetro in serie cosi' da leggere la corrente erogata alle batterie? Partendo con il trimmer regolato per la massima resistenza ed abbassandolo progressivamente fino al decimo della capacita'?

A parte il fattore tempo (10-12 ore) e l'effetto termico (che non saprei come misurare), e' possibile usare un multimetro per sapere con maggiore precisione se le batterie sono cariche? Con N elementi, che valore dovrei avere per considerare le batterie cariche?

Per evitare che LM317 dissipi troppo calore, bisogna che la tensione in ingresso sia di poco superiore a quella delle N batterie da ricaricare, e' esatto?

Grazie in anticipo.

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Rugge

ni, dovresti trovare un trimmer di basso valore ohmico e della potenza giusta, se li trovi, costano un po'

piuttosto puoi ricorrere o ad un commutatore multiposizione se vuoi una regolazione esterna o ad un gruppo di jumper se vuoi solo la taratura ed un banco di resistenze di valore opportuno

per la messa a punto e' un buon metodo, comunque la precisione del '317 e delle resistenze permette una buona stima dei valori di corrente anche lavorando solo con carta e penna

di poco superiore alla somma di:

1) tensione delle batterie 2) caduta di tensione sulla R (1.25 V ) 3) drop-out [minimo] del 317

altrimenti non hai la regolazione della corrente al valore desiderato

il '317 va comunque ben dissipato

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mmm

Rugge ha scritto:

In teoria si, però solo per piccole correnti, per non superare la potenza dissipabile dal trimmer. Calcola che, per 200mA, la dissipazione è di 1.25x0.2=1/4W. Molto meglio, e anche più comodo, usare un commutatore che inserisca la resistenza giusta.

Nulla vieta di mettere un amperometro fra uscita e batterie.

Questo non è possibile. Non c'è un valore fisso di tensione su cui contare.

Esatto, bastano tre volt di differenza fra ingresso e tensione delle batterie a fine carica. Calcola che questa tensione è di circa 1.5-1.6V per cella. A questo proposito sono stato un pò ottimista dicendo che potevi caricare fino a dodici celle con 18V. Meglio qualche volt in più.

Giuliano

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JUL

"JUL" >

Il sensore è fatto con un termistore a disco "affogato" dentro una moneta

Molto carino davvero!(un centesimo ben utilizzato:). hai messo due uscite"battery charger" ipotizzando due pile? (no! perché ci sono due uscite al battery charger?) e il termistore ha anche un valore,(1K)? e infine il BUK7518 è un mosfet a canale N? va bene anche uno simile o per forza questo? cmq, proverò a realizzarlo quando trovo i pezzi, immagino sia utilizzabile anche per altre applicazioni, visto che è presente un trimmer... grazie ancora saluti gio..

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rawmode

rawmode ha scritto:

Intanto erano 50 centesimi, non uno solo. Non bado a spese! :-)) Le due prese che hai visto non sono per due batterie, a quella con scritto "charger" si attacca il caricabatterie, e a quella "Batt" la batteria. Il termistore è da 1k. Con il BUK7518 si può arrivare a 4-5A, anche senza radiatore. Se ti bastano

1-2A puoi usarne un altro, purchè a canale N e con una RdsON di poche decine di milliohm. Non vedo per quali altre applicazioni potresti usarlo. In questo caso il trimmer va tarato tenendo stretto il termistore fra le dita fino a che si accende il LED di fine carica. Se hai intenzione di montarlo posso spedirti il disegno dello stampato e disposizione componenti.

Ciao.

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JUL

Scrive mmm:

Niente trimmer.

Jumper ed una serie di resistente, piu' che adeguato.

Quanto "ben dissipato"? Una misura approssimativa di un dissipatore adatto per tale funzione? Se utilizzassi una mini ventolina ed un dissipatore di quelli "piccoli" potrebbe andare bene o il LM317 rischierebbe comunque di cuocersi?

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Rugge

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