riaprazione alimentatore atx??

ho un alimentatore atx che non si accende più... ho anche provato a farlo accendere senza la scheda madre, connettendo il cavo verde al nero, ma non accade nulla. mi piacerebbe provare a ripararlo... qual è la parte che piò dare i problemi più comuni? (il fusibile è a posto! :-) ) c'è qualche sito in cui posso documentarmi?

******************** Se vuoi contattarmi la mia mail è sul mio sito (dove puoi anche ascoltare la mia musica!):
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Bosone
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Bosone ha scritto:

Allora, devi provare innanzitutto a collegare un carico qualunque (un lettore cd, un hardisco ecc ecc) e poi cortocircuitare verde e nero e vedere se parte... senno' controlla le cose piu' elementari.... e' a posto il connettore di entrata del 220 ? Controlla anche la NTC, i due grossi condensatori (attento che ti danno una bella scarica !) le resistenze piccole per metterli in serie... controlla la tensione sui condensatori.... ma PRIMA FAI le prove elementari, ed eventualmente chiedi.

I.

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Intiglietta

Bosone ha scritto:

Prova ad accenderlo da aperto e vedi se la ventola appena lo fai partire, accenna ad avviarsi. Già questo è un segno. Poi in genere l'elemento che si fotte prima sono i diodi di raddrizzamento da 20 e più ampere. Li trovi sul dissipatore lato uscite ed in genere sono in un contenitore da tre piedini. Controlla quelli, se sono andati, la logica se ne va in protezione corto circuito subito dopo lo start.

Se non sono i diodi possono essere i transistor nel dissipatore lato ingresso.

Il mio consiglio è di smontare i due dissipatori e cominciare a controllare i componenti ad essi ancorati dando uno sguardo nel frattempo se in altre parti del circuito ci sono componenti abbrustoliti o sfiammate.

Prova e facci sapere. Ciao Bennny

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Bennny

Bennny ha scritto:

Si e' un caso molto comune purtroppo.... comunque puoi smontarli da alimentatori uguali che sono guasti da altre parti...

I.

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Intiglietta

Ah, una cosa che non ho scordato di aggiungere ma che è sempre meglio dire: In alcuni alimentatori i dissipatori (almeno uno) possono trovarsi alla tensione cui sono carichi i condensatori che filtrano la tensione di rete. Ovvero il dissipatore e comunque altre parti interne possono trovarsi carichi a 300 e più volt quindi occhio a far scaricare i condensatori elettrolitici anche dopo aver staccato la spina. Io una volta ho preso una scossa bella forte (lavoravo con l'alimentatore alimentato ed ho sfiorato per sbaglio un dissipatore di alluminio....)

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Bennny

Anch'io ne avrei uno da riparare, solo che nel mio è saltato il fusibile, fra l'altro saldato sulla scheda, ci deve essere qualcosa in corto, solo che non riesco a leggere bene la stampigliatura sul fusibile, per eventualmente sostituirlo dopo aver trovato l'inghippo: da cosa parto per diagnosticare il guasto? ...anche se mi hanno consigliato di lasciar perdere se uno non ha una strumentazione adeguata...

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Henry

Henry ha scritto:

Anche chi la strumentazione adeguata penso che lasci perdere a causa della perdita di tempo se paragonata con il valore molto basso di un alimentatore del genere. Roba che te li compri con 10-15¤ in negozio, per non parlare delle fiere...

Ciao!

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Marcello Ferrari

Marcello Ferrari ha scritto:

Con 10-15? te ne compri uno che puo' durare una settimana come puo' durare

15 anni. E' tutto molto "affidato al caso" con questi alimentatori cinesi... se il PC non e' da overcloccare ecc ecc vai e prendi uno di questi da 10-15? ma se il pc e' tutto moddato overcloccato orientati su qualcosa di piu' "serio"...

I.

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Intiglietta

Bennny ha scritto:

Io invece stavo lavorando su un tv Hitachi 28' e stavo rimettendo la molletta del finale alimentatore switching (BUT12A) quando ho toccato il dissipatore ed *e' partita una scarica dal dissipatore alla mano* si proprio una scarica diretta alla mano. Ho scritto 28' perche' l' alimentatore di un 28' e' abbastanza potente, indi...

I.

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Intiglietta

Potresti iniziare a controllare i transistor (di solito BJT) di potenza che trovi sul dissipatore lato 310 V.

Poi vedi in genere se trovi componenti esplosi..

Per il fusibile puoi orientativamente, e ripeto orientativamente, basarti sul consumo dichiarato nella targhetta dell'alimentatore. Eventualmente anche dalla potenza di targa che dovrebbe erogare. Calcola però un buon margine in più.

Riparare un tale alimentatore può essere antieconomico e magari poi la soluzione di comodo che si riesce a trovare non è affidabile ma come alimentatore per esperimenti può essere sempre utile e cmq vuoi mettere la soddisfazione di riparare qualcosa...

Bennny

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Bennny

Il giorno Mon, 08 Aug 2005 08:27:33 +0200, snipped-for-privacy@email.it (Intiglietta) ha scritto:

Anche per i pc più "tranquilli" utilizzare alimentatori più affidabili è una sicurezza in più contro perdite accidentali di dati.

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Gigi Ventosa

L'ali è un vecchio ATX, ma senza il connettorino per P IV da 12 V. Se non sbaglio dovrebbero essere i MOS FET quelli che intendi tu, sono cinque, tre su un dissi e due su un altro.

No, nessun componente esploso fortunatamente.

Quindi un fusibile leggermente sovradimensionato intendi? non è un po' troppo pericoloso?

Esattamente! Ti quoto in toto; non mi interessa l'economico o l'antieconomico, visto che l'alimentatore l'ho già sostituito, mi interessa riportarlo in funzione per tenerlo come alimentatore per esperimenti, senza tralasciare la soddisfazione, come dici tu, di aver saputo riparare qualcosa.

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Henry

Su un dissipatore ci dovrebbero essere i transistor, dall'altro, per lo più, i diodi di raddrizzamento. La cosa che ti consiglio è di dissaldare componenti e dissipatori, leggerne le sigle, scaricare i datasheet e controllare (in base a cosa sono: BJT, diodi) il loro funzionamento.

Se, come dici, lo userai solo per esperimenti, come alimentatore, allora potresti optare per un fusibile appena sufficiente o un po' sotto dimensionato. In questo modo se assorbi il massimo si guasterà lui ma almeno sai cosa andare a sostituire e cmq ti potrai tenere sotto i valori massimi di assorbimento per non sollecitarlo troppo.

Fammi sapere come va. Bennny

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Bennny

Appena ci metto mano poi ti notizio :-) Grazie del supporto.

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Henry

Henry ha scritto:

Quelli sul secondario sono doppi diodi, quelli sul primario sono MOS FET.

Di solito c'e' scritto il consumo dell' alimentatore... fai un margine... ad esempio se e' da 4.2 A (il consumo) tu mettilo da 5 o 6A temporizzato.

I.

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Intiglietta

Bennny ha scritto:

Veramente di solito trovo MOS FET con sigle strane.........

I.

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Intiglietta

Bennny ha scritto:

Metti in serie una lampadina, tieni conto che questi senza carico succhiano circa 60W, quindi una lampadina da 200W o due da 100W in parallelo sono sufficenti. La lampada ti fara' da limitazione di corrente, se c'e' un corto la lampada si illuminera' al massimo, se non c'e' nessun corto la lampada sara' quasi spenta e l' ali funzionera'. In pratica tu puoi prendere la meta' di una lampadina, da una lampadina da 100W puoi prelevare 50W (in serie) e per una da 200W puoi prelevare 100W (in serie) ma se ne metti due da 100W in parallelo e' come una da 200W e puoi prelevare 100W. Ok ? Serve come limitatore di corrente ed indicatore "visivo" di un eventuale corto....

I.

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I.

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Intiglietta

Gigi Ventosa ha scritto:

Boh, io uso sempre alimentatori cinesi (misti fra comprati gia' messi nel case oppure recuperati) e li ho visti fottersi in tutti i modi, dal Compaq che e' esploso e per poco non mi centrava con un pezzo di mosfet (si l' avevo a perto, si era filata un po' la ferrite del trasfo di stamby lo collego esplode tutto il trasformatore il mosfet e mi ha sparato scheggie da tutte parti (una per poco non mi centrava......), un altro si e' semi incendiato, l' altro e' esploso e ha fatto saltare il contatore, uno e' defunto silenziosamente...

I.

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I.

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Intiglietta

Sì, certo, la classica lampadina che limita la corrente che in pratica va messa dove stava il fusibile prima, giusto?

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Henry

Il giorno Mon, 08 Aug 2005 21:28:36 +0200, snipped-for-privacy@email.it (Intiglietta) ha scritto:

A proposito di componenti che esplodono, molti anni fa mi capitò con un led rosso da 5 mm, che fu accidentalmente alimentato direttamente a 12 V. La capocchia del led si spaccò con un'esplosione secca (tipo cartucce superbum), e partì verso la parete opposta (per fortuna) come un proiettile.

Quando si dice il caso, avevo scoperto la pistola a led!!! :-)

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Gigi Ventosa

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