raffreddare con celle peltier

ciao a tutti!

sto cercando un sistema per raffreddare dell'acqua che funzioni a batteria (probabilmente la batteria sarà una da auto 12V, 45A/h)

ho pensato di realizzare un cubo di alluminio (circa 10 litri di volume) e poi tappezzarlo all'esterno con celle peltier. Fornendo la dovuta corrente e considerando che la temperatura delle facce calde è quella ambiente (circa

25°C) a quanti gradi riuscirei a portare l'acqua? meglio rame o alluminio? secondo voi è fattibile?

grazie per eventuali suggerimenti!

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ice
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ice ha scritto:

beh, fattibile è fattibile, tutto dipende quanto vuoi raffreddare l'interno! ad ogni modo ti consiglierei di mettere dei bei dissipatori sulle facce calde perchè altrimenti non le tieni certo a temperatura ambiente... :)

Marco / iw2nzm

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Marco Trapanese

intanto grazie per la tempestiva risposta!

dalla tua considerazione penso mi sfugga qualcosa: come fa la cella a sapere che deve togliere il calore da una faccia e trasferirlo sull'altra? e non il contrario? conta per caso il verso della corrente?

non è che hai sotto mano una formula che mi permetta di calcolare la corrente assorbita in funzione della differenza di temperature fra le facce?

grazie ancora!

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ice

ice ha scritto:

La cella Peltier ha le faccie calda e fredda ben definite. Per cui il suo lavoro è di trasferire calore dal lato freddo a quello caldo. Si crea così una differenza di temperatura proporzionale alla corrente di alimentazione. Ciò che è costante è appunto la differenza di temperatura (per una data corrente) la temperatura effettiva delle singole facce dipende dall'equilibrio termico che si viene a creare.

No! Nel senso che la polarità dell'alimentazione è definita! Non puoi alimentarla al contrario (almeno che io sappia e in condizioni di lavoro corrette).

Formule semplici da applicare non le ho qui al momento. Di sicuro la potenza termica sottratta dalla giunzione fredda è proporzionale alla corrente. Ci sarebbero poi da considerare anche altri fattori come l'effetto Joule e di Fourier ma ripeto non so se ci sono formulette approssimate per un dimensionamento veloce.

di nulla! Marco / iw2nzm

Reply to
Marco Trapanese

Un bel giorno Marco Trapanese digitò:

Che io sappia, quasi tutte le Peltier sono reversibili.

L'efficienza dipende soprattutto dal delta-T: quasi tutti i costruttori ti forniscono la curva dT/efficienza (di solito maggiore è il deltaT, minore è l'efficienza). Da qui poi si parte per dimensionare la peltier. La parte più difficile è comunque quella di stimare qual è la potenza termica richiesta dall'applicazione; anche in questo caso la maggior parte dei costruttori mette a disposizione delle tabelle per casi tipici, o addirittura dei software, come nel caso della Melcor.

--
asd
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dalai lamah

dalai lamah ha scritto:

Ah, ok. Nei testi che ho letto si parla sempre della termocoppia elementare a semiconduttore e l'alimentazione è sempre considerata positiva sulla zona n e negativa sulla p. E' quindi solo questione di chiarezza espositiva? Cioè, invertendo il verso della corrente si invertono le zone calde e fredde senza alterare altri parametri della cella?

Marco / iw2nzm

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Marco Trapanese

"ice" ha scritto nel messaggio news:Z64ie.1393252$ snipped-for-privacy@news4.tin.it...

Penso che 10 litri di acqua da raffreddare con celle di Peltier siano troppi dovresti avere diponibilita' di molta corrente.Ciao Donato

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<mec2001

"Marco Trapanese" ha scritto nel messaggio

Si, almeno il mio box-frigo a cella di Peltier funziona cosi': c'e' un deviatore che permette di passare da riscaldamento a raffreddamento. Lo so bene dato che in un viaggio in auto dovevo trasportare alimenti surgelati, lo sballottamento del box ha sfortunatamente fatto spostare il deviatore sulla posizione riscaldamento, immagini come sono arrivati i surgelati? L' esperienza m'e' servita per usare la precauzione di bloccare il deviatore con del nastro adesivo.

Ciao Celso

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EMAIL: snipped-for-privacy@freesurf.ch H.P.:

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Celsius

"ice" ha scritto nel messaggio news:Z64ie.1393252$ snipped-for-privacy@news4.tin.it...

e

Le celle peltier arrivano ad un salto termico di circa 40 gradi. Tieni presente comunque che non riuscirai mai a tenere la faccia calda a temp. ambiente nemmeno mettendo un bel dissipatore ventilato. Comunque la cosa è teoricamente fattibile ma una batteriuzza da 45Ah è certamente piccola. Ovviamente dipende da quanto tempo puoi impiegare a raffreddare l'acqua, se si tratta di un circuito con acqua che scorre e con quale portata ecc. ecc. ecc. Insomma sono molti i parametri da considerare ma l'energia a disposizione mi sembra poca. E poi perchè non ti compri un bel frigo ad effetto peltier? ci sono da circa 10 litri, costano poco e sono già coibentati.

Giorgio

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giorgio

Infatti Io ne ho utilizzata una per termostatare un piccolo ambiente La utilizzo sia per raffreddare che per riscaldare a secondo della necessita' Non faccio altro che invertire la polarità!

A dire la verità la temperatura non la tengo in maniera molto precisa Ho un andamento leggermente oscillante ma soddisfacente (non ho perso tanto tempo ad ottimizzare l'algoritmo ed il fatto che ho utilizzato una sola cella non lo rendeva neanche possibile)

Riguardo all'applicazione di cui si sta parlando qui... la cosa che mi lascia perplesso sono i costi? Chi scrive ha un'idea di quanto costano le celle di peltier???

In ogni caso per l'applicazione, critica è la differenza di temperatura tra la faccia calda e quella fredda, che non puo' superare un massimo numero di gradi Questo vuol dire che se non ho un'adeguata ventola di raffreddamento che butti lontano il calore estratto, non riuscirò mai a raffreddare oltre certi livelli

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Marcello

sì, so che costano molto e rendono poco... ma mi sa che l'unica alternativa sarebbe un compressore ma poi come faccio ad alimentarlo? dovrei comprare un inverter che dalla batteria mi da la 220AC ma anche in questo caso mi sa che il rendimento non sia il massimo...

qualcuno saprebbe spiegarmi a grandi linee come si fa per raffreddare usando il compressore?

grazie per le risposte ciao!

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ice

A grandi linee... ogni gas in espansione assorbe calore, e ogni gas in pressione cede calore. Ammettiamo che la temperatura ambiente sia di 25 gradi, il compressore comprime il gas che si riscalderà diciamo di 10 gradi quindi avrà una temperatura di 35°, ora lo si fa scorrere dentro un tubicino a serpentina che manterrà la pressione costante quando questo gas avrà ceduto tutto il suo calore circolando nella serpentina e avrà raggiunto l'equilibrio termico con l'ambiente (la sua temperatura sarà scesa a 25°) lo si fa espandere in una sezione di tubo piu larga sempre a serpentina e quindi diciamo che assorbirà 10° quindi in tale sezione avremo 25-10 = 15°, e così via.

Ciao

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Steve Haustin

termico

Penso di aver capito il concetto! La serpentina in pratica servirebbe per aumentare il più possibile la superficie a contatto con l'mbiente e quindi ridurre al minimo il tempo per riportare il gas compresso alla temperatura dell'ambiente stesso. E' così? Come si calcola la temperatura T2 raggiunta dal gas quando lo porto dalla pressione P1 alla pressione P2 partendo dalla temperatura T1?

grazie per la pazienza! ciao!

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ice

Il 17 Mag 2005, 08:56, "giorgio" ha scritto:

batteria

e

corrente

(circa

alluminio?

se

ecc.

mi

Ne ho uno io, funziona benissimo ed invertendo la spina riscalda anche i cibi.

-------------------------------- Inviato via

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voyager

Il 16 Mag 2005, 18:45, "ice" ha scritto:

e

Lascia perdere, nn riesci a farci un climatizzatore.

-------------------------------- Inviato via

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voyager

Un bel giorno Marco Trapanese digitò:

Credo di sì. Inoltre le zone P e N sono collegate fra loro attraverso delle placchette di rame, quindi in effetti le giunzioni sono del tipo P-metallo e N-metallo (che sono di tipo resistivo) e non PN (che impedirebbero la circolazione bidirezionale della corrente).

--
asd
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dalai lamah

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