Quesito banale di un novellino

L'impedenza varia con la frequenza?

in funzione della frequenza. Ma se variano con la frequenza che senso ha

Forse l'impedenza dichiarata si riferisce ad una determinata frequenza

digiuno della materia. Grazie

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Paolo C.
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Il 06/10/2014 10.35, Paolo C. ha scritto:

estremamente variabile con la frequenza. Quando si dice che presenta un'impedenza di 50 ohm resistivi, questi sono riferiti alla frequenza di funzionamento e progetto dell'antenna.

al variare della frequenza stessa.

50 ohm, presenta la stessa impedenza caratteristica indipendentemente dalla frequenza per un campo

dei conduttori e dalla loro disposizione gli uni rispetto agli altri, ad es. il diametro dei conduttori, la loro distanza reciproca e il tipo di isolante interposto.

Ciao

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iz4dzd

sempre! :)

erti

esistere e non esiste.

realizzare un'impedenza "ragionevolmente costante" -- tanto per dire, un

si resta nel suo campo di utilizzo -- ed esistono varie tecniche per arrivare a disegnare circuiti con l'andamento dell'impedenza desiderato (anche costante), almeno entro un certa approssimazione.

Insomma, quando si parla di impedenza di un componente, circuito, rete eccetera, bisogna sempre dire a quale frequenza o campo di frequenze si riferisca il valore dichiarato - e, per dirla tutta, bisognerebbe anche dire entro quale tolleranza il valore sia rispettato. Per i componenti elettronici, questo dato si trova di regola nel data sheet; per i circuiti o sistemi complessi, invece, di norma si trova nelle caratteristiche tecniche.

he

d esempio, se un amplificatore audio dichiara un'impedenza d'ingresso di, poniamo, 4.7 kiloohm, senza altre indicazioni, si intende che questa

io;

1000 Hz.

Per i cavi coassiali, e le linee di trasmissione in genere, di solito l'impedenza dichiarata corrisponde alla sola parte reale nominale dell'impedenza caratteristica che, a causa di vari fenomeni, in generale

si preferisce dichiarare le perdite e l'impedenza nominale).

nto

di

stazionario che si genera e resta intorno all'antenna ("near field"), alle perdite e via dicendo. In genere, comunque, l'impedenza di

nde

no che

Ciao!

--
73 es 51 de i3hev, op. mario 




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i3hev, mario

Quindi a questa domanda:

L'impedenza caratteristica di una linea di trasmissione dipende:

A: dalle caratteristiche costruttive e dal materiale impiegato B: dalla frequenza di lavoro C: da nessuna delle due

Perche' secondo me sia A che B sono valide. Grazie

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Paolo C.

la risposta). In prima approssimazione, l'impedenza caratteristica di una

A),

ta a livello hobbistico.

e sia da

al "modo" di propagazione in linea, ossia dalla geometria e distribuzione dei campi, che a sua volta ha una complessa dipendenza dalla frequenza.

Cercando di fare le cose *troppo* semplici: fino ad una certa frequenza,

il modo principale di propagazione dei campi in linea (se si tratta di

ello cosiddetto "TEM", nel quale sia il campo elettrico che quello magnetico sono ortogonali alla direzione di propagazione. In questa situazione, l'impedenza caratteristica ha comunque una (relativamente modesta) dipendenza dalla frequenza, dovuta agli effetti, peraltro ovviamente indesiderati, delle grandezze parassite (che in soldoni sono parenti strette delle perdite).

Quando invece la frequenza diventa abbastanza alta, compaiono modi di

rico

della propagazione. Ciascuno di questi "modi" ha una frequenza minima

il

a modale") dipende dal modo stesso e dalla frequenza, per cui la faccenda

Ciao!

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73 es 51 de i3hev, op. mario 




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i3hev, mario

elettromeccanico. L'impedenza reale, quindi, ha ben poco a che fare con quella

mai al di sotto dell'80% di quella nominale dichiarata.

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LAB

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