Ciao a tutti!
Ragazzi scusatemi ma proprio non c'e' l'ho fatta ho trovato questo editoriale di una nota rivista di elettronica vorrei le vostre opinioni, io ovviamente ho le mie ma aspetto
Ragazzi, non fatevi fregare! Solitamente questo spazio, pur essendo dedicato ad argomenti pi=F9 generali, affronta temi che, in ogni caso, sono in qualche modo legati al mondo dell'elettronica, della tecnologia o dell'innovazione scientifica. Questo mese, tuttavia, vorrei fare uno strappo alla regola per affrontare brevemente un argomento che con l'elettronica non ha niente a che spartire, se non per il fatto che riguarda una categoria di persone (i giovani) alla quale appartiene la maggior parte dei nostri lettori. In questi mesi governo e sindacati stanno discutendo sul famoso "scalone", quella norma (oltretutto approvata alcuni anni fa da tutti, sindacati compresi) che innalza l'et=E0 pensionistica da 57 a 60 anni. Da alcune parti si vorrebbe diluire questo innalzamento in un periodo di tempo pi=F9 lungo. Questo atteggiamento nasconde anche una forte opposizione ad elevare ulteriormente l'et=E0 alla quale andare in pensione. Io non mi intendo di politica n=E9 voglio occuparmene. So solo che mio padre ha 86 anni, gode di ottima salute ed =E8 in pensione da quando ne aveva 52; mia madre lo stesso. E se mi guardo attorno vedo persone di 60-65 anni che, anche sul piano fisico, fanno concorrenza ai ventenni. Questa sensazione =E8 avvalorata dalle statistiche che ci confermano che le aspettative di vita sono cresciute in maniera vertiginosa negli ultimi decenni (attualmente siamo, mediamente tra uomini e donne, sopra gli
80 anni). A questo punto mi domando: in quale mondo vivono coloro che si oppongono all'innalzamento dell'et=E0 pensionistica? Chi potr=E0 mai pagare le pensioni per 20, 30 e magari anche 40 anni ai nostri padri e nonni che sono andati o andranno in pensione ad et=E0 assurde? Coloro che lavorano? Cio=E8 i giovani, ovvero quanti hanno oggi un'et=E0 compresa tra i 20 ed i 35-40 anni? Questa generazione =E8 attualmente doppiamente penalizzata in quanto oberata da contributi previdenziali altissimi (siamo al primo posto in Europa) necessari a pagare le pensioni di chi si =E8 ritirato dal lavoro a 50 anni, e tasse altrettanto alte imputabili in gran parte al debito pubblico di 1.500 miliardi di Euro che, sempre i nostri padri e nonni, ci hanno gentilmente lasciato in eredit=E0. Una situazione, per i giovani, gi=E0 al limite del sopportabile e che ora qualcuno vorrebbe non solo perpetrare ma ulteriormente aggravare con lo stop all'innalzamento dell'et=E0 della pensione. Diciamocelo senza mezzi termini, un furto bello e buono, anzi, una rapina, ai danni delle generazioni future. E tutto ci=F2 mentre in Europa l'et=E0 effettiva della pensione =E8 tra i 5 e gli 8 anni pi=F9 alta di quella italiana e mentre in alcuni paesi, spesso presi ad esempio per la loro equit=E0 sociale, come la Svezia, si sta discutendo come portare l'et=E0 pensionistica da 65 a 70 anni! Ribadisco, non mi occupo di politica, ma questa volta qualcuno ha veramente superato il segno. I giovani non sono stupidi e se si prosegue su questa strada si rischia una guerra generazionale o, come minimo, una delegittimazione di chi (i sindacati) dovrebbe fare gli interessi di tutti i lavoratori e non solo di una parte di essi.