Ho notato che lo schermo del mio oscilloscopio e' leggermente luminoso al buio, anche se e' spento e scollegato da tutto. Sapete dirmi a cosa puo' essere dovuto questo fatto e se mi devo preoccupare (dato che lo tengo sotto al letto)?
Dipende. Negli anni 30 si utilizzava il radio, per eccitare i fosfori. Il vantaggio era che la fluorescenza era praticamente continua, lo svantaggio era che il tutto era leggermente radioattivo. Antoine de Saint Exup=E9ry cita 'le radium des indicateurs' nel suo mitico 'Vol de nuit', in cui gli aviatori in quegli anni si servivano delle lancette fosforescenti per poter leggere l'indicazione degli strumenti anche nel buio pi=F9 completo. Rimettendo i piedi per terra, per l'oscilloscopio, non c'=E8 problema, invece. I fosfori sono eccitati leggermente dalla luce ambiente e rimane un piccolo residuo quando questa viene spenta. Succede esattamente lo stesso con un tubo catodico di una televisione, se ci fai caso. Temo che faccia molto peggio una chiaccherata con un cellulare :-)
E la luminosit=E0 residua decresce esponenzialmente in funzione della temperatura. Sfruttando questo principio si fanno dei termometri a fibra ottica, utili per misurare temperature in zone *ostili* dal punto di vista dei disturbi elettrici (interno cavit=E0 a microonde o trasformatori ad altissima tensione).
Molto interessante questo. Vediamo se ho capito: hai una fibra ottica ed in cima c'=E8 una cavit=E0 con un po' di fosfori, che =E8 messa nella zona in cui si deve effettuare la misura. Si eccitano i fosfori con un impulso luminoso e si misura l'andamento della luminosit=E0 residua, che dipende dalla temperatura. E' cosi'?
Anni fa, ho fatto delle misure (in volume) della durata di fluorescenza di un vetro drogato all'erbio, pero' non ricordo se questa dipendesse dalla temperatura. Si tratta di un fenomeno normale, oppure per misurare la temperatura si usano dei fosfori appositi?
Negli anni 30? Come ho già detto tempo fa, ho un orologio subacqueo Festina, comprato agli inizi degli anni 60, che è talmente radioattivo da far impazzire il mio contatore Geiger. A 45 anni di distanza!
Giuliano
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Si cess=F2 di usare il metodo intorno a quegli anni, avendo trovato correlazioni tra malformazione fetale e uso di orologi radio-fosforescenti. Non credo si siano preoccupati di ritirare quanto era gi=E0 stato prodotto o messo in commercio.
Mi pacerebbe sottoporre al tuo Geiger i pennelli antipolvere (con pasticca al polonio) di uso comune negli USA per la pulizia di superfici ottiche (obiettivi, negativi...). In Italia smisero di importarli (mi pare) negli anni '70.
Penso che tutti i materiali fluorescenti esibiscano una dipendenza dalla temperatura del tempo di decadimento della luminosit=E0. Immagino che certi materiali abbiano coefficienti maggiori di altri, ma di pi=F9 non so.
I produttori di questi dispositivi sono pochi e se li fanno pagare (svariate migliaia di euro per quattro canali). Uno di questi =E8:
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