modello trasformatore reale

Il 06/01/2016 14:07, not1xor1 ha scritto:

vedi un po' se questo tutorial ti aiuta

..

not1xor1 ha usato la sua tastiera per scrivere :

I componenti parassiti longitudinali e trasversali possono essere calcolati sulla base delle prove a vuoto e in corto circuito del trasformatore.

Se cerchi con Google trovi materiale a riguardo, ad esempio:

Il 06/01/2016 15:27, Luigi C. ha scritto:

grazie... ma sarebbero andati bene anche i dati di un trasformatore

circuito che funzioni solo con il mio trasformatore

Il 06/01/2016 15:10, Arkannen ha scritto:

in pratica sto facendo un alimentatore stabilizzato con un preregolatore che agisce caricando il condensatore di livellamento al valore strettamente necessario per compensare ripple e drop-out del regolatore lineare

per ridurre al minimo i disturbi, un mosfet viene mandato in conduzione solo sul fronte di discesa della sinusoide (o poco prima del picco per arrivare alla massima tensione di uscita)

per poter rilevare il picco della sinusoide comparo il segnale raddrizzato a doppia semionda con lo stesso sfasato in anticipo...

volevo vedere sul simulatore, variando vari parametri del trasformatore, quanto cala il segnale a doppia semionda per l'improvviso aumento di corrente che carica il condensatore (quando il mosfet va in conduzione)

certo resta sempre da provare il circuito reale, ma viste le correnti

interessante fare qualcosa che funzioni indipendentemente dal tipo di trasformatore

Il 06/01/2016 15:27, Luigi C. ha scritto:

per le prove in corto, usando per esempio una resistenza da 100m? pe r misurare la corrente con un multimetro trueRMS o con un oscilloscopio si potrebbe usare un amplificatore BF invece di un variac?

il rapporto di trasformazione sarebbe ancora valido anche per le tensioni di uscita dell'ordine delle centinaia di mV ?

allora per avere, per esempio, 300mV sul secondario di un

un segnale da 3VAC?

considerando la grande induttanza del carico sono necessari accorgimenti particolari per l'amplificatore?

A suo tempo feci una cosa analoga, anche se il segnale che comandava il duty cicle del Mosfet derivava dalla differenza tra la V all'uscita del radrizzatore meno la tensione di uscita Vout che desideravo al carico sotratto di qualche volt. In pratica

- Uso un alimentatore switching che abbassa la tensione tenendola qualche Volt sopra quella d'uscita.

- In serie c'e' l'alimentatore lineare la cui caduta e' sempre abbastanza bassa.

- Ho messo un deviatore che esclude la parte switching (manda in corto il mosfet) per casi particolari.

Con lo switching inserito arrivo tranquillamente a 10-15 A con 4x 2n3055 dissipati bene. Lo uso anche come carica batterie. Non chiedetemi lo schema che chissa dov'e' finito dopo 2 traslochi, avendolo gia' cercato.

Giorgio

not1xor1 ha pensato forte :

Dipende se l'amplificatore riesce, a 50 Hz, ad erogare tensione e corrente adatte per l'esecuzione della prova.

ridotta per la prova in corto circuito va determinato sperimentalmente, partendo da 0 e aumentando gradualmente, fino a misurare il valore nominale della corrente primaria.

Vedi sopra.

Il 09/01/2016 10:58, Giorgio ha scritto:

o con la commutazione sulla salita delle doppie semionde invece che sulla discesa)

comunque commutando sulla discesa della semionda si ha lo stesso

caricato solo durante la cresta della tensione di ingresso

Il 09/01/2016 12:56, Luigi C. ha scritto:

carico reattivo... ma ho trovato su internet che altri hanno usato un amplificatore BF per i test

per regolarmi sulle caratteristiche dell'amplificatore da costruire