misurare distanza indirettamente

Parlo, se non ricordo male, dell'83. Niente cpu, che allora facevano fatica gi=E0 a multiplexare un display, e ovviamente niente dsp. Poco digitale e tanto analogico. Sempre se non ricordo male... In trasmissione oscillatore quarzato, divisore fino alla fondamentale, ulteriore divisore per la modulazione. Filtro passabanda lc sulla fondamentale, filtro passabanda rc attivo sulla modulazione. Quindi fondamentale e modulazione ambedue sinusoidali. Modulazione "di placca" su uno stadio a transistor in classe A, ossia modulando la tensione di alimentazione del finale. Modulazione credo intorno al

30%. In ricezione filtro passabanda lc sulla fondamentale, rivelatore sincrono con cd4066, filtro passabasso rc ativo sulla demodulazione, giusto per eliminare i residui della fondamentale. Il passaggio per lo zero della modulazione in tx liberava un generatore di rampa, il passaggio per lo zero della demodulazione in rx faceva il sample&hold del valore raggiunto dalla rampa, che andava poi ad una uscita analogica. La frequenza di modulazione non poteva essere troppo alta, altrimenti la banda stretta della capsula la appiattiva, e non poteva essere troppo bassa, altrimenti la risoluzione della misura decadeva. Filtri lc e rc richiedevano tarature accurate. Insomma funzionava..., ma che fatica...

Ciao.

lucky

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lucky
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Fatto salvo quanto detto in altri post a proposito dell'uso di ultrasuoni, hai preso in considerazione gli induttivi?

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Ciao.

lucky

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lucky

lucky ha scritto:

Ti ringrazio molto. Comunque, nell'82 le CPU potevano fare ben di più che multiplexare un display. In quegli anni mi ero costruito da zero due sistemi di sviluppo basati su un 2650 Signetics, che ora trovi solo nei musei. Quanto al rivelatore, probabilmente volevi dire CD4046, ma il tutto è ugualmente chiarissimo. Complimenti!

Ciao. Giuliano

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JUL

Avevo da un paio di anni uno dei primi e pochi sistemi di sviluppo per Z80 costruiti della SGS stessa. Lo conservo ancora, un UX8-20 pagato intorno ai 15milioni di allora, pi=F9 o meno come la volvo sw che avevo comprato nello stesso periodo. Ricordo una applicazione nella quale quando la cpu, Z80 a 2.4576MHz, doveva fare qualcosa di pi=F9 che il multiplexing in background, il display lo evidenziava con uno sfarfallamento di digit qua e l=E0 pi=F9 o meno luminosi. Questa era una caratteristica (difettosa) diffusa in molti display dei registratori di cassa dell'epoca.

Bei ricordi e bei tempi, ci tornerei senza rimpianti per il futuro.

No intendevo proprio i cd4066, Quad Bilateral Switch. La portante filtrata apre e chiude alternativamente due switch che hanno in ingresso la portante modulata con fase opposta. Se il comando degli switch =E8 ben in fase con la portante modulata, l'uscita comune dei due switch porta solo la modulazione.

Ciao.

lucky

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lucky

Quoto tutto. Complimenti davvero. Dopo il mio primo post di ieri ho provato a pensare ad una possibile soluzione analogica, ma ero lontano anni luce! :-) Sarà anche fatica, ma molto più affascinante di una "banale" implementazione software. Ma i vari filtraggi non ti introducono sfasamenti? Hai una taratura da fare? Poi non ho capito bene la storia della rampa.

Ciao!

Pasu

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Pasu

Uhm?

Mi sa che ti ho coglionato per bene :-)

Ciao!

Pasu

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Pasu

Purtroppo s=EC, da correggere con le tarature.

Purtroppo s=EC, appunto.

Si prende la modulazione in tx prima del filtraggio, quindi in onda quadra. Sui semiperiodi a uno si tiene chiuso un transistor che cortocircuita un condensatore. Sui semiperiodi a zero si apre il transistor e il condensatore si carica attraverso un generatore di corrente. La demodulazione in rx viene trasformata in onda quadra. Sui fronti uno-->zero si triggera un sample&hold che fotografa il valore raggiunto dalla rampa di carica del condensatore. L'uscita del sample&hold =E8 proporzionale al ritardo della modulazione rx-tx, quindi alla distanza rilevata.

Ciao.

lucky

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lucky

- Una piastra fissata (isolata) al braccio che si avvicina

- Una piastra parallela alla precedente fissata al piano di appoggio del pezzo, collegata 'a massa'.

La superficie affacciata tra le due varia linearmente con la distanza. Altrettanto la capacit=E0. Un oscillatore la cui frequenza va linearmente con la capacit=E0 non =E8 difficile (cerca in rete "state variable oscillator"). La cosa pi=F9 critica =E8 un buon parallelismo: pi=F9=

son vicine pi=F9 =E8 critico. Tenendole troppo lontane migliora il parallelismo relativo e quindi la linearit=E0, ma abbassa la capacit=E0.

Si usa questa tecnica anche per misurazioni 10^6 volte pi=F9 critiche di quanto ti occorre (~1 nm)

Buona fortuna

Tullio

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Tullio Mariani

si scusa! ho citato te ma volevo dire [dalai lamah] :)

-ice-

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ice

Sì, avevo capito :-D Comunque attenzione che, come ho già detto nell'altro ramo del thread, quello indicato come 0.45cm..6cm è in realtà (come si legge nel relativo datasheet) solo 4.5-6.0mm

Ciao!

Pasu

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Pasu

se stai su un laser di classe I (cdrom per intenderci) non ci sono problemi. Su uno di classe II (puntatori visibili) ci pensa l'occhio ad autoproteggersi con la palpebra a meno di non volersi far del male! Tieni conto che esistono occhiali protettivi specifici per ogni lunghezza d'onda che si possono usare. La norma di riferimento è questa CEI EN 60825-1.

Ste

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Ogni problema complicato ha una soluzione semplice...per lo piu` sbagliata
[cit. Franco, i.h.e. 20.01.2007]
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PeSte

grazie, domani ne prendo visione

-ice-

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ice

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