Mi date qualche aiuto per caricare un'auto elettrica?

Allora, vi spiego.

Ho un'auto elettrica a cui le batterie sono andate. Il costo della sostituzione delle nicd ad elettrolita liquido sono eccessive, il litio mi pare ancora fuori mercato, alla fine ho ripiegato sulla soluzione piu' economica, batterie al piombo. Dopo lunghe peregrinazioni (e qualche info falsa) sono arrivato ad avere una macchina circolante.

Solo che... beh, l'info falsa che ho avuto era che la Saxo elettrica fosse predisposta per ricaricare il piombo. Cosi' non posso ovviamente caricare delle batterie al piombo con un circuito a corrente costante (per essere precisi, un quinto di C, 20Ah) se non come "emergenza" per mantenere le batterie un minimo cariche.

Cosi' sono nel bisogno di caricare 'sta macchina. Il "pacco" e' da 100Ah, 120V nominali. Ora 125 (dieci da 12V in serie. Anzi, venti da 6V). Pensavo, tanto per iniziare, di fare un caricabatterie "semplice", il massimo della velocita'. Sono batterie al piombo, posso fare avvolgere un trasformatore o cercarne uno da 125Vac o giu' di li', un diodo, un condensatore di capacita' e tensione adatta e lasciarlo li' per qualche giorno. L'ideale e' di trovare un trasformatore gia' fatto.

Per la versione "definitiva", ho bisogno di una "mano". Ho un trasformatore da 750W (!) che posso fare riavvolgere. Il riavvolgitore lo trovo pure.

Solo che... qual e' lo stato dell'arte della ricarica di batterie al piombo gel? L'ideale per me sarebbe qualcuno che mi costruisse un circuito di ricarica (il mio tempo e' ahime' molto poco) da attaccare al trasformatore, fatto avvolgere su specifiche. Non ho un laboratorio a cui rivolgermi. Sono di Bologna.

Qualcuno mi puo' dare una mano? Ovviamente, non gratis. ;-)

Fabrizio

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BowlingBPSL
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BowlingBPSL:

Ben trovato!

Ne sei sicuro? Solo perché ci mette 5 ore o perché temi che non vada bene? Penso che, con un circuito che stacchi il tutto raggiunti i 12,8 * 5 volt tu possa usarlo, ma attendo conferme/smentite.

750/125=30 A, ovvero ci mette 3 ore e 20 anziché 5. E' davvero così importante la differenza, fatta un po' di tara, di un'ora e un quarto?

Oltre a ciò credo ci vorrà, vista la potenza in gioco, un circuito switching.

Se qualcuno tira fuori un progetto, posso realizzartelo al costo dei materiali.

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Ma non si può intendere se prima non s'impara a intender la lingua
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F. Bertolazzi

BowlingBPSL:

Non lo vedo sul NG. Prova a scrivere a

formatting link

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Ma non si può intendere se prima non s'impara a intender la lingua
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F. Bertolazzi

Un bel giorno BowlingBPSL digitò:

Devi rivolgerti a chi fa sistemi di ricarica per muletti. Visto che sei di Bologna te ne segnalo uno non troppo distante (non è pubblicità, non so confrontarlo ad altri, semplicemente è l'unico che conosco): CS convertitori statici, via Giardini, Modena (o Baggiovara, se è già sotto a quel comune).

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emboliaschizoide.splinder.com
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dalai lamah

750:125 =3D6A!!!!!!!! OVVERO ci mette 17 ore almeno. Anche io non vedo il perche non usare il caricatore da 20A, magari ha pure qualche regolazione per adattare la corrente/tensione.

mandi

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cabernet berto

Hai provato a chiedere a proposito delle batterie al piombo per i muletti? dovrebbero essere piu' adatte.

mandi

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cabernet berto

F. Bertolazzi:

Mah.

-- Ma non si può intendere se prima non s'impara a intender la lingua

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F. Bertolazzi

Dici che puo' fare qualcosa? Sono preoccupato.

Il caricabatteria originale e' tarato per Ni-Cd. Carica a 20Ah a corrente costante. Certo, lo posso usare a mo' di emergenza per un paio d'ore, ma la corrente (20Ah) e la curva di carica e' un po' troppo elevata per la vita degli elementi al piombo. Qualcuno mi ha detto che era possibile telecodificare il firmware, secondo questo qualcuno la Saxo era predisposta per caricare elementi al piombo, ma... ho fatto troppo affidamento su questa notizia che, alla fine, si e' rivelata falsa. Cosi' sono in braghe di tela: devo ricaricare una quantita' di accumulatori in serie/parallelo da 126 V nominali e 100 Ah.

Stavo cercando, tanto per emergenza, un trasformatore da circa 130V, ma qui inizia il delirio, in quanto... non trovo un tappo. Anche il catalogo RS arrivato fresco fresco non mi da' molte speranze. Quello piu' "papabile" e' il trasformatore di isolamento di sicurezza con uscita a 115V. Mi dico: ponte di diodi, magari qualche condensatore (di tensione adatta) e taaaanta pazienza e posso prendere fiato, nell'attesa di risolvere il problema in modo piu' professionale. Ho pero' il dubbio che 115Vac non bastino... e/o di scegliere la potenza sbagliata. Per ragionare a... "base 12": quanto mi posso aspettare di caricare una batteria al piombo da 12V, se ho un trasformatore da 11,5? Certo, raddrizzata sale fino ad un fattore di 1,4 ma come sappiamo tutti, non e' che ci posso fare un grosso affidamento.

Sto pensando ad una serie di trasformatori. Ne prendo quattro da 30Vac circa e ci faccio 120V. Ho una fortuna che ammazza un cavallo. Il fornitore di elettronica che conosco non ne ha abbastanza. :-(

Come detto, ho "raschiato" un trasformatorino da 750W che posso fare avvolgere. Gia' che ci sono, sto pensando a fargli fare piu' prese sul primario (230, 240, 250, 260 ecc ecc) in modo da aggiustare la corrente, ma... non ho un'idea precisa della tensione da fare avvolgere sul secondario. 130V? Piu', meno? Boh... sono un po' confuso, ecco.

Quella Saxo mi ha proprio messo in crisi. Avrei dovuto cercarne un'altra con le batterie non fallate. In questo caso, la testardaggine non mi ha fatto bene.

Fabrizio

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Bowlingbpsl

Menomale che mi hai dato anche la via, perche' sulle Pagine Bianche si chiama solo CS SRL. Telefonato e... dato che ho una fortuna da ammazzare un cavallo, i commerciali non ci sono. Mi richiameranno. Speriamo che non sia un buco nell'acqua. Intanto ti ringrazio.

Fabrizio (e speriamo che non mi ammazzino coi costi...)

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Bowlingbpsl

Si, infatti. Ma il tempo ad un certo punto non sarebbe un problema: devo lavorare tutti i santi giorni (beh, quasi), la posso attaccare e, se non si carica oggi, si carica domani. In fondo e' al piombo. Non si offende.

Mi piace poco l'idea di caricare una batteria al piombo con corrente costante... ed al 20% della sua corrente nominale. Mi pare "troppo", ma accetto smentite.

Fabrizio

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Bowlingbpsl

Bel sito. :-) Dici che possa darmi una mano?

Il fatto e' che... mi manca la teoria. Una batteria al piombo la sappiamo ricaricare tutti: circa 2,5V per elemento, tensione costante... ma quando si sale di potenza, cominciano le difficolta'. Se vuoi farla durare, devi caricarla a tensione non troppo alta da corrodere uno dei due elementi, ma non troppo bassa da solfatarla. Inoltre devo fare attenzione a non surriscaldarla troppo, se voglio ammortizzare la spesa (non trascurabile).

Fabrizio

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Bowlingbpsl

Bowlingbpsl:

Carica a 20 A. Dopo un'ora avrà fornito alla batteria 20 Ah di energia.

In generale 0,2 C (100Ah * 0,2 = 20A) è il limite massimo per la ricarica delle batterie al piombo, quindi dovrebbe andare bene.

Dipende: ce ne sono millemmila tipi, per altrettanti impieghi, tempi di carica e corrente massima. La sola cosa che hanno in comune è che, a una tensione per cella > 2,3V inizia, a seconda della temperatura, l'elettrolisi dell'elettrolita, cosa molto brutta e cattiva.

Prima di prendere qualunque decisione o chiedere qualunque consiglio (anche a quelli segnalati da dalai lamah) devi trovare le caratteristiche delle batterie che hai acquistato.

Non so cosa tu intenda per "telecodificare", stando a Google sembra essere un termine usato dai proprietari di auto francesi. :D Probabilmente è la traduzione pedestre di "télécharger", in italiano "scaricare", inglese "download". Sì, è possibile, se il costruttore ti dà i file e il programmatore.

Visto che può controllare sia tensione che corrente e che ha un controller, direi proprio di sì. Basta variare i parametri e puoi caricare qualunque tipo di batteria.

Ti è mica possibile trovare gli schemi del caricabatteria della Saxo?

Tra l'altro... Non ti è possibile raggiungere i terminali di ogni singola batteria? Non solo potresti usare 5 caricabatterie standard da 24V, ma allungheresti la vita delle batterie.

Sì, hai avuto fortuna: se non conosci le caratteristiche delle batterie che vuoi caricare, avresti probabilmente fatto pasticcio. ;-)

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Ma non si può intendere se prima non s'impara a intender la lingua
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F. Bertolazzi

Bowlingbpsl:

Direi di no. A meno l'elemento non sia a 20 gradi sotto zero inizierebbe l'elettrolisi. Meglio tener buoni i 2,3V, validi fino a 50 C.

Non è detto. Devi comunque limitare la corrente, altrimenti ti bolle l'elettrolita. Ci sono, ad esempio, batterie che hanno muna resistenza interna bassissima per cui, a parità di tensione di carica, prenderebbero

10 volte tanta corrente, distruggendosi.
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Ma non si può intendere se prima non s'impara a intender la lingua
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F. Bertolazzi

Intanto diciamo che la tensione la devi alzare almeno a 136 Volt, 138 un giusto compromesso ma per arrivare al massimo della capacità devi partire coi 144 - oltretutto devi considerare che i tuoi accumulatori, se sono quelli da auto, non devono mai arrivare sotto il 60/70%, altrimenti finiranno in discarica molto presto pertanto devi calcolare un massino di 30, al limite 40 (e le stai strozzando). Se fossero AGM, e francamente ti conviene questo tipo di batterie (se ne trovano da

100 Ah di recupero da UPS, molte banche le cambiano ogni due anni, indipendentemente dall'uso - ed una AGM arriva senza grandi problemi a 10 e più anni) allora potevi insistere maggiormente. Se non hai problemi ti tempo e ti accontenti di tirare fuori il "normale" la soluzione più economica è sicuramente il tuo trasfo, diodone etc. ma se vuoi tirarne fuori il massimo, in efficenza e durata, ti tocca cercare un caricabatterie a 3 stadi, viste le tensioni e potenze in gioco non sarà facilissimo, guarderei da qualche assistenza di muletti et simila. E se hai dalle tue parti dei magazzini che trattano il surplus militare cercherei delle batterie avio, che sono delle NiCd di una qualità assoluta, 48 Volt - ai prezzi di fornitore sono inavvicinabili, un paio di lustri fà al mandrione le portavi via per relativamente poco (un centone?) - non credo siano molto amiche dell'ambiente... mm
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momom

Non te ne sfugge nemmeno una, neeeh? :-D

Ecco una cosa che non ricordavo esattamente. Ma vedo anche dalla fattura che ci sono molte cose che devo approfondire. Non mi hanno informato granche'.

Ho dedotto dalla fattura che le batterie montate siano delle CB7-12.

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7 Ah, 12V. Ce ne hanno fatte stare DUECENTOQUATTRO.

Sto aspettando che mi richiamino (visto lo... storico, farei meglio a tampinarli due o tre volte al giorno) per sapere "come" me le hanno montate. Mi fa specie il... quattro. La batteria dovrebbe essere da 126 V nominali. Dieci da 12V in serie. Duecento batterie sono... dieci (serie) per venti (parallelo). E gia' qui scopro che la capacita' e' "piu'" di quanto mi abbiano detto, ma non e' che mi lamento. Mi sto arrovellando per capire... "come" hanno collegato quelle QUATTRO batterie?

Eh, la Saxo e' francese e negli strumentofoni (C. Disney, HA!) c'e' proprio scritto "telecodifica". Mi fa schifo, ma e' bene usare le stesse parole che usano loro per evitare confusioni.

Il programmatore e' un "coso" da attaccare al connettore di servizio. Quattro pulsanti, un display da poche righe. Non ha altro che "batterie nicd". Maledetti!

Cerco acaro capace di acararmi il caricabatteria... :-)

Ho il manuale di servizio della Saxo, che qualche anima santa negli anni ha PDF-ato. Ci sono le curve di carica, ma non gli schemi elettrici.

Non mi passerebbe piu'. E poi mi auguro che questa "serie gel impianti di continuita'" che mi hanno montato rispetti le specifiche: "non serve una carica equalizzata".

Carica a pochi centesimi di C, a mo' di "la tartaruga prima o poi arriva dove arriva la lepre"? Non credo.

Mi piacerebbe sapere, a livello teorico, se mi conviene fare un caricabatteria modello "brutale": UN diodo, ponte di diodi, con condensatori e quanti condensatori. La domanda non e' esattamente peregrina: queste piombo-gel "gradiscono" meglio la ricarica con tensione pulsante (uno diodo: una sola semionda; ponte due semionde), spianata un po', poco, molto, quanto?

Sto comunque aspettando che la SAF mi chiami per dirmi che lavoro hanno fatto. Mi pare di aver diritto almeno a sapere cosa ho sotto al sederino. In fondo li ho pagati.

Sto pensando invece se non mi conviene usare il caricabatteria originale della Saxo anche se "tarato" per le nicd, integrato da un sensore di tensione che, verso i 2,4V per elemento (ovvero, 60*2,4), stacca tutto. Cosi' non dovrei portarmi dietro un "bestione" di caricabatterie alto un metro e largo poco meno di mezzo.

Fabrizio

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Bowlingbpsl

Circuito separato per i servizi?

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Englishman

Bowlingbpsl:

Cheffai? Lo spiritoso? Ancora mi sto chiedendo da dove sia uscito quel

750/125=30. Dev'essere stata qualche telefonata. :-|

Non è che dica molto. Certo il sapere che siano AGM aiuta. Queste possono essere caricate anche a 0,7C, ovvero, nel tuo caso, a 70A !

E, soprattutto, quale sia il modo migliore per caricarle. Prova a chiedere anche a Saf.

Ovvove!

Mah. bisogna vedere cosa intendono per "programmatore", se un attrezzo che ti permette solo di selezionare qualche parametro o anche di telecodificaROTFL il firmware.

Già. Del resto sono Francesi, che ti aspetti? Ci sarebbe da andarlo a menare alla Citroen. Loro vendono le Ni-Cd di ricambio? Quanto costano? Quanto sono durate le prime? Minacciandoli di scrivere a Grillo (che però credo sia abbondantemente foraggiato anche da loro) forse ti stanno a sentire.

Eh, senza schemi la vedo dura. Puoi fare almeno una foto del caricabatteria? Così per vedere se il controller è marchiato in chiaro e se c'è quindi modo di intercettare la comunicazione col programmatore (sempre che sia un "telecodificatore"), disassemblare il programma e riassemblarlo con i parametri per le tue batterie. Sarebbe comunque un lavoraccio, e non mi offro più volontario. ;-)

Bah.

Questo non lo so, so solo che è meglio usare il sistema brutale solo per caricare la batteria all' 80%.

Ah, sei andato direttamente alla fonte?

Io chett'avevo detto, all'inizio? Io non supererei assolutamente gli 1,3V per elemento e cercherei un modo per controllare la temperatura delle batterie.

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Ma non si può intendere se prima non s'impara a intender la lingua
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F. Bertolazzi

Ma non sono delle AGM sono al gel, ovvero un polimero trattiene l'elettrolita

Questo vale per quelle d'avviamento, qui stiamo parlando di uso ciclico - oltretutto le gel e le agm hanno tensioni di carica differenti da quelle con elettrolita libero, in genere 0.2 Volt in meno (riferito a batterie 12 Volt). Per la carica massima (per raggiungere l' 80/90% della carica) in quelle ad acido si applicano

14.4 mentre per gel ed agm 14.2. La carica di assorbimento (per aggiungere il rimanente 10/20%) si fa con 13.80 per quelle all'acido ( ma il regolatore dell'alternatore già non pompa più in quelle di avviamento) e 13.6 al gel/agm. Infine il mantenimento é 13.6 per le prime e 13.4 per le altre.

Per finire aggiungo che gel ed agm sono molto più sensibili alle tensioni di ricarica! Pertanto occhio che il caricatore deve essere fatto bene.

Io mi sono fatto una discreta esperienza sulle barche, sulle batterie di servizio le AGM sono imbattibili sotto tutti i punti di vista (durata, scaricamento, posizionamento etc.) quelle al gel durano qualcosa in più di quelle ad elettrolita libero che comunque in barca é meglio non usare, ma fondamentale é un' alternatore di potenza ed un regolatore fatto ad hoc a due o più stadi, così le batterie durano, altrimenti, come succede a molti, stai a cambiare batterie ogni anno o due. Il regolatore negli alternatori serve solo per le batterie di avviamento che intaccano di pochissimo la capacità della batteria all'avviamento (qualche centinaio di Ampere per 1/2 secondi) e non vengono mai caricate al 100%

2.3 per elemento intendi, quello della temperatura mi sembra fondamentale, sta roba alla fine l'ha sotto le terga :-) mm
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momom

momom:

Intendi dire che il costruttore mente?

Anche per le AGM, come dici dopo.

Questo thread mi porta male alle divisioni. :-/

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Ma non si può intendere se prima non s'impara a intender la lingua
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F. Bertolazzi

Il bello e' che il secondario di quel trasformatore e' 12+12. Avrai avuto un fenomeno di chiaroveggenza. :-D (per i curiosi: e' una "bestiaccia" col primario a 220-270-380. E' un delitto farlo riavvolgere, ma sta qui che piglia polvere in attesa di essere usato...)

Ah, ecco una cosa che non avevo visto. Certo pero' che... insomma, io sono "abituato" ad avere un data sheet con qualche dato in piu'. Curva di carica, corrente, esempi di caricabatterie... qui gnente. Sembra persino tradotto velocemente dall'inglese...

Appero'. Dove diavolo trovo qualche dato in piu'? (in questo caso cadrebbe il mio timore di caricarla a 20Ah a corrente costante. Una scheda di controllo tensione che la stacchi al raggiungimento di "tot" V per elemento. Dobbiamo definire bene "tot".)

Io tra un po' faccio un macello, alla Saf. Comincero' dal loro dannato centralino del piffero, lo distruggo ridendo selvaggiamente. Poi, se passa quello che gliel'ha venduto, lo impalo (metodo Vlad Tepes) e, magari, ci metto i fornitori di connettivita', gia' che ci siamo. Casca la linea una volta su tre quando passano gli interni, se sono occupati. Il messaggio "gli uffici sono chiusi" non ti dice quando aprono. Altro che Fiorello... :-(

Lo spazio e' quello che e'. I vani batterie nella Saxo sono TRE (contenenti batterie "originarie" in numero di: 3, 6, 11). Un delirio.

E' lo stesso connettore, pare, di tutte le Saxo.

La seconda che hai detto. E' fatto per meccanici ed e' un modello di piu' di tre lustri fa, puoi fare poco. Ma, dicono, anche quelli piu' moderni non fanno un tappo.

Eh, questo per loro (dannati!) e' facile: basta chiedere SEICENTO euro per ogni batteria. Per venti, indovina quanto fa? IVA e montaggio esclusi; se ti inchiappettano, lo si deve fare per bene.

Lascia perdere. Anzi, cerca qualche info sulle batterie montate sulle Saxo: SAFT STM5-100.

Troverai quasi subito fior di documenti che dicono che le SAFT anteriori al 2000 sono difettose nella separazione dell'elettrolita. La SAFT non ha mai ammesso il difetto. La macchina e' stata immatricolata nel 1998, ma io l'ho comprata nel 2009. Ed il concessionario ha fatto il furbo: l'ha sbolognata al mio meccanico di fiducia, che poi l'ha rivenduta a me (ad un ottimo prezzo). Non e' molto etico piantar grana a lui.

E' ancora dal meccanico, appena la ritiro...

Si, so che e' un delirio. E credo di essere l'unico a tentare questa strada.

Mi hanno palleggiato per un semestre. Alla fine il lavoro e' stato fatto, ma con molti pressapochismi. Da quello che hanno detto, non lo rifaranno per nessun altro.

Beccato in fRagrante. Cos'era, una telefonata di una gnoccolona dalla voce flautata? :-D Facciamo 2,3-e-qualcosa V per elemento per non cacciare nella monnezza quei tremila euro del lavor(accio), neeeh? Circa la temperatura... boh, non so, pare che abbiano lasciato abbastanza spazio per il raffreddamento. E' una delle tante difficolta' che hanno avuto. Avrei preferito metterci almeno qualche sonda di termometro digitale. Un'altra idea che si doveva avere "durante" il lavoro.

Sembra che nella fattura mi abbiano messo dati a "pene di segugio". Il "pacco" e' da 100A. Ad occhio, 70 "a bordo" e 21 nella cassetta del baule. Mi hanno detto che stanno chiedendo alla casa madre il data sheet della batteria che mi hanno montato e che me lo manderanno per email o per fax. Chi ha fatto il lavoro e' a Milano e, quando torna, dice che guarda i suoi appunti per dirmi "quante" batterie mi hanno montato. Almeno il pacco nel baule e' fissato solo con biadesivo. Lo posso togliere.

Fabrizio

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Bowlingbpsl

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