LED con corrente a 22A...

Se hai una resistenza alla quale è applicata una tensione di valore noto, la corrente è determinata da I = V/R.

Una volta chiaro questo, quando tu imponi due grandezze la terza è univocamente definita.

Ciao Marco / iw2nzm

Reply to
Marco Trapanese
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Roberto ha scritto:

e,

e

ma

Copio da un'altra discussione " Newsgroup: it.hobby.elettronica Da: "Mario" Data: Fri, 20 Apr 2007 09:18:00 +0200 Oggetto: Re: sito con nozioni base di elettronica.

"sandro" ha scritto nel messaggio news:4627d358$0$36443$ snipped-for-privacy@reader5.news.tin.it...

Ciao, senza stare a fare polemiche.... prova a vedere qui io da ignorante lo trovato molto utile

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oppure con emule scaricati i corsi di nuova elettronica imparare l'elettronica da zero o qualcosa di simile....

-- Mario Nicodano " oppure compri il volume "imparare l'elettronica da zero" sul sito

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Ah si, qualcuno puo' dirmi cos'=E8 emule? grazie

mandi

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bertolimarco2004

Ciao!

E fin qui c'ero! :)

Ok, ma "di norma", se ho un alimentatore, ad esempio, che eroga 12V, ed un qualsiasi "coso" che assorbe, es, 2A, se antepongo a questo una resistenza abbasso la tensione mentre l'assorbimento rimane tale, giusto? Cerco di spiegarmi meglio, se l'alimentatore fornisce tensione costante con la resistenza vado a modificare la corrente e se fornisce, invece, corrente costante modifico la tensione?

Che quando si impongono due grandezze la terza è unicamente definita è chiaro, ma non capisco come faccio a imporre due grandezze... ovvero, la resistenza la impongo, ma qual è l'altra imposta?!

Grazie, Roberto.

Reply to
Roberto

Nel suo scritto precedente, Roberto ha sostenuto :

con un generatore di tensione costente la V è fissata indipendentemente dal carico (parliamo di un generatore ideale). Variando il cario (la R) cambierà la corrente assorbita (la I).

esatto.

nel caso del led dovrei mettere in serie al led una resistenza per limitare la corrente. Indicando con V la tensione dell'alimentatore (5V per esempio), Vf la tensione nominale del led (2V per esempio, ma dipende dal led che usi), If la corrente nominale del led (20 mA ad esempio) Per calcolare la R dovrai ragionare così: dei 5V che hai dall'alimentatore, 2 cadono sul led, quindi sulla R ne restano 3V. Quindi Vr=V-Vf. La corrente vuoi che sia 20 mA (If) allora hai 2 grandezze definite e puoi ricavarti la terza con la legge di ohm: R=Vr/If

Reply to
inaltomare

Ciao!

Innanzitutto grazie per la risposta dettagliata!

Oh, ok! Finalmente un punto è chiarito! :)

Mmm... ok, il ragionamento non fa una grinza... ma mi sembrava di aver capito che la corrente viene assorbita da un utilizzatore per quanta gliene serve e non di più, quindi che importa limitare la corrente al led, se quest'ultimo prende i suoi 20 mA e se ne sta buono buono senza fare danni?

Ok, avevo trovato la formula, quindi in pratica devo sottrarre alla tensione che mi fornisce l'alimentatore la tensione di funzionamento del led (o anche di altro, suppongo la formula non cambi)... Ma a me sembra, in questo caso, di usare la resistenza per ridurre la tensione piuttosto della corrente... sbaglio?

$> La corrente vuoi che sia 20 mA (If) allora hai 2 grandezze definite e

Quindi in questo caso R = 3 / 0.02 = 150 Ohm...

Ma supponiamo che il led funzioni a 3 V e vada collegato ad un alimentatore che fornisce 3 V... Vr = 3 - 3 = 0 R = 0 / 0.02 = 0 In questo caso non devo mettere nessuna resistenza? O è sempre consigliabile metterla? E, avendo 0 come valore, quale resistenza sarebbe la più corretta? Perché, per assurdo, adottando questa formula e il principio (passatemi il termine principio) che il led assorbe la corrente che gli serve senza "sovraccaricare" (passatemi anche questo termine), potrei collegare un led a

12V (non so se esistono, cmq parlo in teoria) ad una batteria da auto (12V mettiamo 60A, con Vr = 12 - 12 = 0) direttamente senza resistenza e senza danneggiarlo?!

Grazie mille, Roberto.

Reply to
Roberto

In base a questi tuoi interventi si deduce che hai capito la legge di ohm ma questa la puoi applicare sui componenti resistivi.

Ora ti manca il concetto di diodo! Prova a studiarlo (es. wikipedia o mille altre fonti) e poi vedrai che ti si chiariranno le idee :)

Se dopo ancora a vessi qualche dubbio torna a chiede qui!

Ciao, Marco / iw2nzm

Reply to
Marco Trapanese

Ciao!

Ok, quindi i miei ragionamenti sono giusti?

Per ora so, a grandi linee, che un diodo fa "fluire" la corrente in una sola direzione, comunque andrò a studiarmeli! :)

Grazie, Roberto.

Reply to
Roberto

No... :)

Esatto, però se guardi la caratteristica I-V vedrai che non si comporta proprio come una resistenza....

Ciao! Marco / iw2nzm

Reply to
Marco Trapanese

Ciao di nuovo, mi intrometto nella conversazione...

Diciamo che il discorso "il carico si prende la corrente che gli serve, quando imponi la tensione" vale per carichi resistivi, o ancora di più per carichi che assorbono una corrente costante, assimilabili cioè a generatori di corrente, ma...Facciamo un passo alla volta! In effetti se hai un carico puramente resistivo (ad esempio una lampadina), di resistenza R, esso ovviamente assorbe una corrente I=V/R. Se metti un'altra resistenza R in serie al carico (un'altra lampadina identica), hai una resistenza totale pari a 2R, quindi la corrente si dimezza. Infatti I=V/2R= (V/R)/2. In effetti anche la tensione ai capi di ogni resistenza si dimezza!Corrente e tensione sono sempre legate tra loro, tramite R. Il problemi nascono quando i carichi non sono resistivi, come faceva notare Marco. La caratteristica corrente-tensione (vedi) di un diodo reale (e quindi anche di un LED) è ben lontana dall'essere una retta passante per l'origine (come nel caso della resistenza). Infatti è qualcosa di più simile ad un generatore ideale di tensione (vedi), ovvero ad una retta parallela all'asse della corrente(*), o almeno è così quando la corrente supera qualche mA. Per questo motivo quando calcoli la resistenza da mettere in serie al LED usi la formula

I= (V-Vled)/R ==> R=(V-Vled)/I

Praticamente stai dicendo: il LED è un generatore ideale di tensione con tensione pari a Vled, con polarità opposta a quella dell'alimentatore (anch'esso ideale?!?). Quindi il circuito che stai considerando è composto dalla serie dei due generatori (il LED e l'alimentatore, entrambi ideali) e la resistenza che vuoi inserire per limitare la corrente, sulla quale è applicata la tensione differenza V-Vled.

Da notare tra l'altro il fatto che avendo a che fare con un carico "tipo generatore di tensione", devi per forza imporre (limitare) tu la corrente. Infatti se poni R=0 (nessuna resistenza di limitazione) ottieni

I=(V-Vled)/0 --> corrente infinita!

Questo lo vedi bene sempre sulla caratteristica corrente-tensione: stai cercando l'intersezione tra due rette parallele! Ok, in realtà la caratteristica del diodo non è proprio una retta a tensione costante, ma la corrente risultante cresce comunque in maniera esponenziale all'aumentare della tensione.

Questo è quello che ci piacerebbe accadesse..In realtà ciò avviene solo con discreta approssimazione :-) Prova a confrontare la caratteristica di un diodo ideale e quella di un diodo reale, anche per prendere confidenza con questo strumento.

(*)Spero di non averti confuso le idee parlando di "generatori". In realtà non sono veri generatori, dato che devi fornirgli tu corrente affinchè si comportino come tali :-)

Ovviamente volevo solo darti qualche spunto per approfondire, non voleva certo essere una spiegazione esaudiente!

Buon lavoro! Pasu

Reply to
Pasu

Ciao!

Grazie mille per le risposte, di nuovo! :)

Mi sto leggendo, o meglio, ho inziato a leggere il libro "Imparare l'elettronica da zero" di Nuova Elettronica e sembra spiegato piuttosto bene! Quindi spero di non dare noia a nessuno se, in futuro, chiedero alcune delucidazioni qui sul newsgroup (impegnandomi di elaborare un ragionamento, invece di chiedere e basta): non voglio lurkare, ma imparare!

Premesso questo e arrivato fino al punto (capirai) di capire come funzionano le resistenze in serie e in parallelo (ovvero le prime 2 lezioni), leggo (nel libro) che ponendo una resistenza in serie ad un circuito, questa va a diminuire la tensione (circuito classico generatore - resistenza - lampadina). Ok. A questo punto deduco, quindi, che la costante sia la corrente, ovvero y = k

  • x, cioè V = I * R (è la legge di Ohm, lo so!). Quindi in questo tipo di circuito (ma non si applica in generale?), al variare della resistenza varia la tensione e non varia la corrente. Forse, però, qualcosa non mi torna perché devo capire *dove* succede questo. E probabilmente lo scoprirò più avanti con Kirchoff (o come si scrive) ecc...

Quello che mi chiedo e che forse non sono riuscito a chiedere in modo corretto (o a capire dalle risposte) è che, prendiamo un led classico che funziona a 3V e 20mA... l'obiettivo è creare un circuito generatore - resistenza - led... Mettiamo che uso un pacco batterie Ni-Cd a 10 celle, quindi 12V a... facciamo 2000 mAh (2Ah). R = (12 - 3) / 0,02 = 450. Uso una resistenza da 450 Ohm (in commercio mi pare non esistano, quindi da 470) e siamo a posto. Mettiamo, invece, di usare una batteria da auto al piombo, 12V con capacità

60Ah... La formula rimane la stessa, no? I valori identici, la resistenza ottenuta idem. In ogni caso, mi sembra di limitare la tensione e non la corrente, essendo posta come costante dal led stesso.

Con questo intendo dire che "il led" assorbe la corrente necessaria e festa finita... è corretto? E, di conseguenza, se io ad un "apparecchio" che funziona a 12V e 500mA fornisco corrente tramite alimentatore da 12V 500mA o alimentatore da 12V

30A è la stessa cosa? Non "fondo" il tutto?

Questo non ho capito bene...

A volte mi chiedo anche perché si usa mettere la resistenza sul "filo" positivo del led e non su quello negativo, forse perché è la stessa cosa, ma dovendo limitare la corrente che scorre nel led mi sembra più "logico" metterla sul filo negativo, visto che la corrente scorre dal polo negativo al polo positivo...

Spero in una delucidazione sulle domande di cui sopra, in ogni caso continuo a studiarmi questo libro, sperando di capirci qualcosa quando gli argomenti si faranno più ardui!

Grazie di nuovo a tutti (in special modo, per questa discussione, a Pasu, Marco, "inaltomare" e "bertolimarco2004"), Roberto.

Reply to
Roberto

Roberto ha scritto:

o mi

t=E0

In realta' una influenza l'altra (quando apri di piu' un rubinetto la pressione in uscita aumenta, ma aumenta anche la portata d'acqua)

ta

diciamo di no

Mettiamo che sul conto in banca ho 1 milione di euro quando con la carta di credito acquisto un paio di pantaloni da 100 euro il negoziante diventa milionario?

No! la corrente fornita =E8 la corrente che hai disponibile, ma non =E8 detto che la usi. La corrente dell' alimentatore ti serve solo per sapere di poter essere in grado di avere almeno la corrente che ti serve, se hai un alimentatore che fornisce solo 10mA non ne puoi cavare 20, ma se ne hai uno da 40mA puoi alimentare 2 led da 20mA(non di piu)

Ora?

osa, ma

E' la stessa cosa, diciamo per... simpatia Il percorso convenzionale della corrente =E8 dal + (positivo=3Dc'=E8 qualcosa) al - (negativo=3Dmanca:datemi qualcosa) nella realta' gli elettroni si muovono al contrario ma dimenticatelo che fai solo casini seno'

nuo

ti

Prego a nome di tutti

mandi

Reply to
bertolimarco2004

Roberto ha scritto:

Esatto, ma non necessariamente in maniera lineare, come avviene con un carico resistivo. Per il LED ad esempio le cose sono un po' meno intuitive...

Infatti questo avviene per una resistenza. Il led non è una resistenza. In realtà potresti dire l'esatto contrario: il LED fa cadere ai suoi capi una tensione "necessaria al suo funzionamento", la corrente la devi imporre (limitare!) tu.

E per essere sicuro di fare danno se qualcosa va storto :-)

Beh, non è detto. Se i LED sono in serie...

[...]

Vero! :-)

Pasu

Reply to
Pasu

Ciao!

Ok, forse faccio confusione perché considero il led un carico resistivo... credo...

Ok, ho capito ora! :)

Quindi in linea di massima se ho un generatore che può fornire molta più corrente del necessario non crea problemi finché non capita qualche magagna tipo cortocircuito in cui scarica tutta la corrente istantaneamente... Ovvero, se ad un circuito da 500 mA fornisco 500mA, ho i componenti dimensionati per tale corrente e in caso di scarica di 500mA non dovrei avere grandi danni, mentre se il generatore può erogare 20A vengono scaricate tutte e 20 in un istante e ciao ciao circuitino, no?

Ok, infatti già leggendo dei diodi sul libro "Imparare l'elettronica da zero" (e dopo aver chiarito ai lettori che la corrente scorre dal polo negativo al polo positivo) dicono che "la corrente può fluire dall'anodo (+) al catodo (-)", ovvero dal positivo al negativo... Quindi, per convenzione è al rovescio, ok...

Certo che la gente si complica la vita con le proprie mani, eh? E le resistenze con le striscine colorate invece che coi numeri, e i condensatori coi codici che cambiano da paese di produzione e da come gli gira alle ditte produttrici, e i diodi idem... AAAAAARRRRRGGGGHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! :)

Comunque grazie di nuovo a tutti, ora ho le idee più chiare! O, almeno, ne sono convinto! :)

Roberto (che ora è arrivato a leggere dei diodi zener!).

Reply to
Roberto

Parlare di istanti non è necessario, dato che la corrente è già una misura di flusso (elettroni per unità di tempo). Però per il resto ci siamo. Diciamo che è molto poco ortodosso lavorare con un alimentatore da 20A in laboratorio, se non ha almeno una protezione in corrente. Infatti gli alimentatori "professionali" hanno la possibilià di impostare la massima corrente erogabile, oltre la quale interviene una protezione che interrompe il circuito o comunque limita a quel valore la corrente. E in generale è sempre buona cosa avere una precisa idea di quello che sta succedendo, in particolare le massime correnti (o se vuoi le massime potenze) in gioco.

Su, su, abbi pazienza :-) La maggior parte delle volte sono motivi storici.

Vai avanti così, non ti arrendere

Pasu

Reply to
Pasu

Roberto ha detto questo domenica :

il problema è che se alimenti il led direttamente a 5V non assorbe 20 mA ma ne assorbe molti di più e quindi brucia in poco tempo. Basta guardare la curva Vf/If del diodo led per vedere questo.

Questo ragionamento vale se c'è un diodo (o un diodo led) per cui è nota la caduta di tensione ai capi.

vedila come vuoi. La R serve per far funzionare il led esattamente nel punto che vuoi te.

si, teoricamente puoi evitare di mettere la R di limitazione. L'unico problema è che se la tensione di alimentazione varia c'è il rischio che il led bruci. Questo perchè di fronte ad una piccola variazione di Vf la If varia di molto. (il legame Vf in funzione di If è esponenziale).

Ecco perchè è molto meglio alimentare i led in corrente e non in tensione.

se sei sicuro che la tensione non ha sbalzi puoi anche non mettere niente. altrimenti metti una R di basso valore. Più alta è e meno luce farà il led.

non è così. c'è un legame stretto tra V e I nel led. Questo legame non è lineare (come nelle R) ma varia in modo esponenziale. Fissata una grandezza, l'altra è automaticamente determinata.

, potrei collegare un led a

non esistono giunzioni a 12V, cmq anche se esistessero (si possono mettere 4 led in serie) non li puoi alimentare direttamente dalla batteria dell'auto solo perchè la tensione non è affatto costante. In auto la tensione della batteria varia sa 10,5 (quando è scarica) a

14,8V (quando è in carica).
Reply to
inaltomare

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