Ho autocostruito, un anno fa circa, un differenziale per convertire l'audio bilanciato proveniente da un microfono dinamico in un segnale sbilanciato da applicare ad un preamplificatore con ingresso, anche lui, sbilanciato.
Ho utilizzato un paio di FETs, qualche resistenza ed i condensatori di acco
o e senza problemi apparenti.
ECC82, i cui triodi hanno costituito gli elementi attivi del differenziale . Ho fatto riferimento allo schema impiegato per il differenziale a FETs, u tilizzando (ovviamente) resistenze e condensatori di valore opportuno. Come
valvola.
I valori (tensione e corrente) misurati sul circuito coincidono con il prog
volte il circuito, realizzato "in aria", ma non ci sono collegamenti/compon enti mancanti o errati, saldature fredde o altro.
uitali che non sono previsti per uno a stato solido? Altrimenti, dove ho sb agliato?
Il 08/02/2015 9.22, snipped-for-privacy@gmail.com ha scritto:
dinamico in un segnale sbilanciato da applicare ad un preamplificatore con ingresso,
proveniente dal microfono.
ciao certo che se avessi postato lo schema.... comunque mi aspetto che sia la parte centrale di questo
nel qual caso i ronzii sono da imputare a poca schermatura o alimentazioni rumorose, certo che anche l'alta impedenza di ingresso fa disturbo carica il microfono con un opportuna resistenza
Per il differenziale a valvole, sostituisci i FETs con i triodi della ECC82 , le resistenze anodiche sono pari a 15000 Ohm ciascuna, quelle di griglia
gnora il FET che sta all'uscita del differenziale, dal cui source viene pre levato il segnale AF: nella versione a valvole, l'uscita AF proviene dall'a nodo del primo triodo della valvola.
e_potenza_audio.gif
No. Nello schema Bronzetti, il differenziale serve per bilanciare il segnale AF per applicarlo allo stadio push-pull di potenza: nel mio caso, ho un segna le AF bilanciato (proveniente dal microfono dinamico) e lo devo sbilanciare .
raschiare un po' nella memoria... per prima cosa, mi pare di ricordare che la ECC82 abbia un'amplificazione piuttosto modesta, sarebbe meglio
esserci) ma sia completamente sommerso dal ronzio.
Oltre a questo, le resistenze di griglia mi sembrano eccessive: a parte il problema della polarizzazione per cattura di griglia, le valvole per natura sono sensibili (anche) ai disturbi di natura elettrica, e
difficile; per cui, compatibilmente con le esigenze del circuito,
alla resistenza equivalente interna di catodo, per cui il comportamento
dall'ideale. I fet del circuito originale, che hanno comunque una transconduttanza decisamente maggiore (circa tripla) della ECC82,
Per inciso: se ti servono, ho i datasheet di quelle valvole :)
Ciao.
--
73 es 51 de i3hev, op. mario
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Va bene la ECC82, non mi serve (al momento)una amplificazione molto maggior e. Il differenziale deve pilotare l'ingresso MIC di un RTX HF, e la ECC82 p
se serve).
Ok, ma io non scenderei sotto i 100k Ohm.
avata dalle curve di funzionamento della valvola, non sono andato a casacci
mo:
formatting link
lema (o: dove sono i problemi) nella versione valvolare del mio differenzia le?
Il giorno domenica 8 febbraio 2015 09:22:25 UTC+1, snipped-for-privacy@gmail.com ha scri tto:
issimo ronzio e nessun audio proveniente dal microfono.
Se non ci sono errori di progettazione/realizzazione, prova ad alimentare i filamenti in corrente continua con un alimentatore esterno con la massa in comune a quella del circuito e vedi se cambia qualcosa.
componenti attivi a guadagno maggiore, il differenziale funziona meglio.
avere 100k in griglia? Anzi, a dire il vero, francamente non capisco il
mettere due resistori di griglia, uguali e adeguati, e collegare il microfono tra le griglie, senza alcun condensatore. Per inciso, i 2x300 Ohm all'ingresso mi sembrano pochi e forse caricano troppo il microfono,
l'impedenza standard degli ingressi mic-d mi pare fosse di 4,7k.
e mo' li fai uscire, 'sti 200 volt? Sullo schema c'era scritto 24!
(non c'entra niente, ma... per gli schemi, ti suggerisco di usare dei semplici link: moltissima gente tiene, come me, i pop-up disabilitati
per prima cosa, il guadagno di modo differenziale si aggira su poco meno
di 16 dB, e questo non sarebbe male, se il guadagno di modo comune non
catodo e della transconduttanza. E' ovvio che, in queste condizioni,
Per quanto riguarda le cause di rumore, nel tuo circuito abbiamo:
- il ronzio di modo comune, captato capacitivamente dal cavo d'ingresso o direttamente dalle griglie, dovuto a campi elettrici dispersi nell'ambiente (tipico esempio, le lampade fluorescenti); date le basse resistenze di carico del microfono e le (troppo) alte impedenze
griglie, piuttosto che dal cavo;
- il ronzio di modo differenziale, dovuto alle correnti indotte nei loop
del circuito a causa di campi magnetici dispersi (tipicamente motori, trasformatori e simili); data la (troppo) bassa resistenza di carico del
microfono, queste correnti probabilmente sono abbastanza significative nel cavo del microfono, meno altrove;
- il ripple residuo dell'alimentazione, che passa direttamente
molto alto, gli ingressi microfonici sono assai sensibili e quindi ne basta poco...
compromesso tra le prime due cause (le esigenze sono contrapposte); ma, senza avere il circuito fisicamente in mano e attaccato ad un
preponderante.
collegare a massa entrambi gli ingressi; se il ronzio si attenua molto o
scompare, sai da dove veniva... :)
Ma, a questo punto, mi viene spontanea una domanda: per quale motivo hai
bisogno di sbilanciare il segnale d'ingresso? Cavo molto lungo o che?
Ciao!
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Metti una resistenza con un elettrolitico sul catodo della prima , ma soprattutto un condensatore di accoppiamento tra la placca della prima e la griglia della seconda con una resistenza verso massa (povera valvola). Sul catodo vado a spanne un 100 o 1000 hom con 10 yf, tra placca e giglia uno 0.1 yf con 100 khom verso massa.
Che corrispondono all'impedenza del microfono. Se non ricordo male, un gene ratore rende al meglio se trova un carico con resistenza pari alla propria
basso.
Ohm, (valore non obbligatorio, ma le resistenze di griglia hanno, di solito , valori molto alti).
accoppiare/disaccoppiare il carico del microfono con l'ingresso dei due tri
Non lo so...nella versione a FET, non pare che il microfono stenti o sia so ttoposto a stress.
he l'alimentazione, nella versione a valvole, era ben diversa. Sarebbe stat o meglio postare lo schema del differenziale a valvole, con tutti i dettagl i, piuttosto che descriverlo.
No, c'entra. E' un ottimo consiglio.
glie.
ollegarlo, comunque, ad un ingresso sbilanciato. Ma ho sperimentato che, sb ilanciandolo, prima di collegarlo ad un preamplificatore sbilanciato, la qu
direttamente al pre. E per il piacere di far funzionare il saldatore, e no n solo.
l'adattamento d'impedenza garantisce solo il massimo trasferimento di
condizioni di funzionamento - anche se spesso si fa in modo che questo
sostanzialmente solo alla tensione, per cui l'adattamento del microfono alla sua impedenza nominale non ha particolare importanza - ma ne
la polarizzazione della griglia causata dalla cattura elettronica
lavoro in maniera indebita.
continua; se, come nel tuo caso, sei sicuro che non ci sia, puoi benissimo evitare di usarli. In ogni caso, anche se proprio ti piace
non intenda fare un filtro d'ingresso, ma allora diventa un altro paio di maniche), bastano quelli dopo - e, in questo modo, eviti di chiudere
(per induzione magnetica) alle frequenze inferiori a quella di taglio
taglio inferiore del canale FI del modulatore (per intenderci, quello
r essere veramente efficace, deve essere di spessore superiore a quello di
quello di qualunque lamierino di uso comune.
mi stupisce molto che tu abbia sperimentato risultati del genere, e a
audio del segnale reso. In pratica, l'unica differenza che avresti
rumore di modo comune (per questo gli amplificatori professionali, che prevedono microfoni e sorgenti con cavi anche molto lunghi, tipicamente
in alcun modo dal bilanciamento o sbilanciamento della sorgente e
l microfono (sempre naturalmente che la catena audio che segue non ci
Mi spiego: in un microfono abbiamo una massa mobile, sostenuta da
approssimazione) come una massa elastica sostenuta da un vincolo elastico; di conseguenza, abbiamo le risonanze proprie della massa
danno un primo contributo alla risposta in frequenza del sistema; poi,
saturazione); infine, abbiamo i parametri elettrici (resistenze,
quindi, dovremmo pensare ad un microfono come un generatore ideale che alimenta un filtro molto complicato, i cui parametri dipendono dalla geometria, dalle caratteristiche meccaniche delle varie parti componenti, dai parametri elettromagnetici del trasduttore eccetera.
trovare riscontro in un andamento molto complesso sia della risposta in frequenza (in termini di tensione erogata) sia dell'impedenza interna.
risonanze, sia meccaniche che elettriche, puoi avere picchi e variazioni
davvero notevoli.
In genere, nel caso di componenti fatti "bene", il costruttore cerca di fare in modo che la risposta migliore si ottenga con una certa impedenza
di carico, che non solo non necessariamente coincide con l'impedenza
' la stessa situazione dei filtri per SSB, nei quali l'impedenza di chiusura di solito non ha praticamente niente a che fare con quella caratteristica del filtro...).
serio), oppure s'intende che sia quella standard su cui si sono accordati da molti anni i produttori di amplificatori e componenti audio. I trasmettitori invece hanno (o, quanto meno, avevano) spesso un'impedenza d'ingresso per il microfono di 50kOhm, ma non credo ci sia un esplicito accordo su questo valore.
oh be', qui non posso che essere d'accordo... basta che vedi la mia firma! :)
Ciao!
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filtro di primo ordine con banda passante che inizia a 2 Hz circa. Volutame
erso il basso).
dio bilanciato del microfono era migliore di quello che ascoltavano con il microfono direttamente collegato al pre valvolare. Nel senso che, in quest' ultimo caso, alcune frequenze audio sembravano prevalere su altre. Mentre,
Ho cambiato lo schema del differenziale valvolare: le resistenze anodiche s
tali condizioni, con 200Vdc di alimentatore, ho 100Vdc di anodica e 2.5 mA di corrente su ciascun triodo, con -4 Vdc di griglia, come previsto dal dat
udio dal microfono.
ospiti il circuito: durante gli ultimi esperimenti, toccando le parti di ma
L'osservazione-suggerimento era interessata, un collega mi chiedeva come ut ilizzare un altoparlante in funzione di microfono e mi era venuto in mente il trasformatore ma non ho idea se considereranno l'idea ..........."e' tec nologia vecchia"..... bah!
Hai provato, tanto per divertimento, a simulare il comportamento il circuit o?
vista appunto questa frequenza di taglio, pensavo che un effetto filtrante non fosse desiderato :)
ah be', allora il mio suggerimento diventa tradizionale ed ipertecnologico al tempo stesso: futtetenne! :)
Scherzi a parte, l'esperienza mi ha insegnato che l'opinione dei
n
lavoro sono diverse, ma resta il fatto che il rumore di modo comune fa oscillare le tensioni di placca di entrambi i tubi - se tu prelevassi la
differenza tra le tensioni di placca, ne troveresti una significativa attenuazione ma, prelevando la tensione su una sola placca, in pratica ti ritrovi amplificato anche quello.
ma la prova che ti avevo suggerito, che risultato ha dato?
ciao!
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