Resistenza differenziale diodo

In conduzione, uno degli schemi semplificato di un diodo puo' essere quello di una batteria avente una tensione pari a quella di soglia con in serie una resistenza differenziale.

Dalla seguente formula, deduco, che la resistenza differenziale dipende

*approssimativamente* solo dal punto di riposo e dalla tensione termica.

Quindi, per *piccole* variazioni nell'intorno del punto di riposo, avro' sempre un valore rd *costante* e pari a circa:

rd = Vt/Id (Tensione termica / Corrente nel punto di riposo)

Non credo pero', che se applico solo una tensione *continua* ad un circuito con diodo, abbia senso parlare di resistenza differenziale(visto che non vi sono variazioni di tensione e corrente nel tempo).

In tal caso, dovrei avere un circuito equivalente per il diodo, considerando *solo la tensione di soglia*, escludendo la resisetnza differenziale in serie; cadrei pero', forse, in contrasto con quanto espresso dalla suddetta formula......

Mi potete dare, se possibile, qualche chiarimento???

Ciao e grazie a tutti Pino

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Pino
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C'e` ed e` un circuito non lineare.

La tensione di soglia del diodo *non esiste*, e` solo un possibile modo di approssimare la caratteristica "vera" del diodo che e` sempre quella esponenziale (eventualmente piu` una resistenza in serie).

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Franco

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(H. Heine)
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Franco

Il mio dubbio, era se in *continua* ha senso parlare di resistenza differenziale e se il suo valore e' giusto che sia ancora approssimativamente pari a:

rd=Vt/Id (Tensione termica / Corrente di riposo)

Ciao e grazie per la tempestiva risposta !!! Pino

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Pino

no, non mi pare che abbia alcuna utilita` (senso potrebbe averne, se si definisce la resistenza differenziale con la pendenza della caratteristica del diodo: anche un punto ha una tangente con una determinata pendenza, solo che non serve a nulla saperla).

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Franco

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Franco

Supponiamo che semplico la caratteristica del diodo con una *retta* inclinata, se sono in continua, quanto vale la resistenza ...???

Ciao e grazie Pino

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Pino

Per ogni punto della caratteristica hai sempre la stessa pendenza e quindi la stessa resistenza differenziale. (suppongo retta che non passa per l'origine)

Come approssimazione non e` un gran che, se poi vuoi parlare di resistenza differenziale. L'equazione del diodo e`

Vd=eta*Vt*ln(Id/Is) + Rs*Id e su questa ha senso parlare di resistenze differenziali. Sulla retta ne ha un po' meno. Il termine Rs*Id puo` anche essere omesso, dipende dal modello che usi.

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Franco

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Franco

Quindi in continua avrei rd=Vd/Id???

Infatti la formula rd=Vt/Id e' ricavata partendo dalla seguente approssimata:

Id = Is* (e^(Vd/Vt)); e derivando Id rispetto a Vd.

Cosa rappresenta Rs nella formula che hai scritto???

PS: Ne approfitto... :-))... puoi dare uno sguardo al thread "generatori dipendenti"??

Ciao e garzie miiiilllllleeeeeeeeeeeee!!!!! Pino

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Pino

Se stai riferendoti alla retta che non passa per l'origine, no, non e` la resistenza differenziale. Se invece la retta passa per l'origine, e` la resistenza differenziale.

Esempio di diodo linearizzato (non metto le unita` di misura nelle formule per semplicita`, anche se la cosa non mi piace tanto):

Id= 2.5 (Vd-0.6)

Prendiamo il punto a Vd=0.8V. Se sostituisci nella relazione, trovi che Id=0.5A. Questo e` un punto in continua sulla caratteristica linearizzata del diodo.

La funzione Id=Id(Vd) ha una pendenza nel punto Vd=0.8 e se si`, quanto vale? Si` ha una pendenza, dato che e` una funzione continua e derivabile e quindi ha una pendenza pari a (derivando Id rispetto a Vd)

2.5 S (sono siemens, e` una conduttanza) ed e` la pendenza di tutta la relazione, che essendo una retta, ha ovunque la stessa pendenza (il risultato della derivata non dipende da Vd)

Il rapporto Id/Vd invece vale 0.5A/0.8V= 0.625S e si chiama resistenza apparente (valore che non e` quasi mai utile).

D'altra parte, se sei in continua e stai SOLO sul punto Vd=0.8V, non te ne frega nulla della pendenza della funzione in quel punto, anche se la funzione comunque ha una sua pendenza.

Due domande: hai gia` dato gli esami di analisi, e da che scuola superiore arrivi?

E` una resistenza parassita in serie al diodo, data dalle connessioni, dalla resistenza del silicio... A seconda del dettaglio del modello che usi la si considera o la si omette.

Alla domanda di quel thread non ho una risposta semplice e che mi soddisfaccia. Se mi viene in mente ti faccio sapere (in realta` avrei una risposta molto complicata, che spegne anche i generatori dipendenti, ma non voglio complicarti la vita)

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Franco

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Franco

Hai ragione, sono stato troppo precipitoso nel porre la domanda: mi riferivo proprio al caso in cui la retta non passa per l'origine, quindi la sua equazione sara' del tipo:

y = m*x + n

ed il tuo esempio (esposto in forma molto chiara, semplice ed

*elegante*) successivo chiarisce ogni dubbio.

Seriamente parlando...hai mai pensato di fare il prof. Universitario????

[cut]

Perito elettronico (diploma nel lontano anno scol. 80/81).

Domanda lecita, visto il mio grossolano errore... :-(((

Vedi la mia domanda del 29/06/05 su "it.istruzione.universita" avente per oggetto "Decadenza e forse possibilita' di convalida?"

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Visto il tempo che ho disponibile, *resta* solo un pensiero..., un forte *rimpianto*.. :-((( ... cmq diciamo che al momento e' *solo* un hobby...

Consigli, suggerimenti a riguardo?? Grazie miiiilllllleeeeeeee!!!

Ciao Pino

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Pino

E a te sembra che per fare il prof universitario si debbano avere buone capacita` didattiche?

E` solo per calibrare meglio le risposte.

Se e` uno hobby, divertiti! e` la cosa piu` nobile che possa fare una persona :-)

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Franco

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Franco

Come in qualsiasi campo lavorativo, credo ci voglia una grande

*professionalita'*, quindi teoricamente, a mio parere, un professore deve avere ottime capacita' didattiche e soprattutto comunicative:

deve essere un *trascinatore*!!!!

In realta' poi, entrano in gioco le *raccomandazioni*, le conoscenze...ecc..., Cosa ne pensi???

Verissimo!!!!

Noto che hai *driblato* la mia domanda..:-),..complimenti,..diplomatico ed ottima capacita' di sintesi... :-)).

Cmq, anche la "professione" dello studente, potrebbe essere un divertimento.

Giusto??

Ciao Pino

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Pino

Se lo e`, e` meglio, ma non sempre capita.

Ci sono raccomandazioni, certamente. A ingegneria tipicamente non sono nepotistiche, ma per merito.

Non ho dribblato la domanda: quella era la mia risposta meditata. Altri suggerimenti te li hanno dati: tutte le lezioni e gli esami sono pubblici (non i laboratori), puoi andare a seguire senza essere iscritto.

Si` e l'ho fatto a lungo :-) (anzi probabilmente lo sto ancora facendo)

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Franco

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Franco

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