Fabbricanti di pile-batterie furbetti.

Si sa, quando si compra un aggeggio elettronico come ad es. una calcolatrice, una fotocamera o anche un cellulare la batteria installata in fabbrica dura parecchio tempo. Quando poi la si va a sostituire (ricaricabile o usa e getta che sia), si riscontra che la durata del ricambio é una frazione di quella dell'originale, e con prestazioni inferiori in termini di capacità Questa batteria:

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faceva parte di una cartuccia di pellicole di una fotocamera Polaroid, acquistata circa 25 anni fa. Ieri l'ho riesumata dal fondo di un cassetto, l'ho misurata (6 Volt spaccati, come da nuova), le ho collegata una lampadina da 6 V 3 W e questa si é illuminata perfettamente. La tecnologia per produrre buone pile evidentemente esiste da molto tempo, ma non viene adottata su larga scala, per evidenti ragioni commerciali. Nessun istituto di tutela del consumatore parla di ciò, quasi che questo agire semitruffaldino (a mio parere) dei fabbricanti si una cosa normalissima, da accettare senza fiatare. E a noi poveri utilizzatori di pile che resta da fare? Qualche sito in rete ove si raffrontano marche e modelli?

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SOMMERGIBILE
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Me le ricordo anch'io per la loro bizzarra forma. Non =E8 detto che abbiano cessato l'utilizzo di una certa tecnologia solo per un fatto commerciale. Magari inquinavano come 100 batterie odierne contenendo il gi=E0 citato e tristemente famoso monossido di diidrogeno.

Piccio.

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Piccio

Quoto. Il mese scorso ho provato con esito positivo (era perfettamente funzionante) un piccolo accumulatore NiCd Sanyo (mi sembra 200 maH) montato in un modulo per allarme acustico di temperatura Sanyo che funziona ininterrottamente dal 1990.

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Arrangiologo

Ho una batteria Pb acido sigillata della Hitachi da 6,5 Ah da almeno 15 anni (non ricordo nemmeno più quando l'ho comprata), usata poco, ogni tanto le dò una carica di rinfresco. Funziona ancora.

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Luigi C.

SOMMERGIBILE:

Quanto costava? Più o meno di mezzo stipendio?

La evidente ragione commerciale è che il prezzo era troppo alto.

Oppure, come dice Piccio, ci possono essere stati scarti di lavorazione o contenuti nel prodotto troppo inquinanti.

Se ricordi le vernici di una volta (se ci pensi bene sono prodotti molto più affini alle batterie di quanto non possa sembrare a prima vista) erano molto più durature di quelle attuali, appunto perché sono stati tolti dei componenti ritenuti pericolosi. Che poi lo fossero davvero è un altro paio di maniche...

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F. Bertolazzi

Piccio ha scritto:

Purtroppo a casa mia ne ho i tubi pieni, e per quanto faccia scorrere=20 l'acqua continua ad arrivarne dell'altro :(

ciao Claudio_F

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Claudio_F

F. Bertolazzi ha scritto

se ricordo bene un caricatore da 12 foto (con pila incorporata) costava tre-quattromila lire e non ricordo (ma credo di si) se era compresa una "stringa" di lampade flash le dimensioni sono esattamente quelle di una foto polaroid di quel tipo (la batteria stava sul fondo del caricatore come "tredicesimo elemento")

se cerchi su riviste USA di radio-elettronica di quegli anni trovi tanti usi "strani" per le Polapulse ... Erano batterie strane, avevano una bassissima autoscarica perche' evidentemente non volevano grane stoccando le pellicole e lungo, ma erano studiate per dare con certezza 12 impulsi brevi ma violenti (flash + motorini nella macchina) ma si recuperavavano perche' avevano sempre ancora un po' di carica, specialmente se non era stato usato il flash Pero' se messe in uso per carichi costanti, seppure bassi, duravano ben meno di quattro stili comuni .. altro che qualita' delle belle cose di una volta :-)

Molti autori degli articoli citati le trovavano pero' convenienti, tanto da progettarci attorno piccoli apparecchi (!!) perche' era facile procurarsele in (grosse) quantita' dai fotografi a cui la gente portava la macchina per farsela ricaricare :-) Se oggi ci fosse abbastanza gente con lo stesso spirito, inventiva e voglia di divertirsi .. con le Li-Po di oggi che hanno autoscarica quasi zero e possono erogare 50 A come se nulla fosse e con un volume di mezzo pacchetto di sigarette ... ne vedremmo delle belle ma purtroppo ... la roba ci sarebbe, sono le teste e la voglia che mancano

saluti Andrea I0ADY

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Andrea I0ADY

Solo che le Li-Po vanno trattate, e soprattutto caricate, con molta cautela, non le vedo molto sicure in abbinamento ad apparecchietti di costruzione artigianale.

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Luigi C.

"Andrea I0ADY"

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Mi incuriosisce il fatto che siano presenti solo 6 contatti per l'innesco di 10 bulbi. Probabilmente sarà stato presente un qualche circuito integrato sulla piastra di base.

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SOMMERGIBILE

Luigi C. ha scritto

piu' che con una logica cautela e' indispensabile usare un caricatore dedicato, che abbia un SW ben fatto e controli anche la temperatura del pacco durante la carica: ne trovi a decine in qualsiasi catalogo di materiale per modellismo (estero, se li prendi da noi spendi come minimo tre volte tanto) a questo punto l'unica precauzione e' di non farle mai scaricare sotto a

3/3.2V/elemento, peraltro i caricatori controllano e bilanciano ogni volta ogni singolo elemento

considera poi il costo di queste pile, una per tutte vista ora su un noto catalogo: 4 elementi in serie (14.8V nominali) e 1800mA, puo' lavorare _costantemente_ fino a 30C (1800 x 30 = 54A !!) e per brevi periodi fino a

40C (72A !!!!) si ricarica in mezz'ora (2C) e ingombra 111 x 29 x 35 mm , pesa 209 grammi cavetti compresi e costa 19 dollari (14.90 Euro al cambio di oggi)

Non c'e' storia ... e poi ora ci sono anche le Li-Fe che (dicono) richiedono molte meno precauzioni

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Andrea I0ADY

Che non ci sia storia sulle prestazioni d'accordo, ma sono ancora troppo fragili meccanicamente ed elettricamente. Ne ho diverse ma non mi fiderei mai a lasciarle incustodite fuori da una scatola metallica al centro di un pavimento di piastrelle... c'e' chi ci ha lasciato la macchina o il garage, ad un amico si e' incartato il caricatore e fortunatamente era nei paraggi, ad un altro aveva gia' iniziato a fumare il parquet... sotto al tappeto!

Ritengo sia vero, non serve bilanciarle, e ne ho viste utilizzare tranquillamente piegate a banana per precedenti impatti... il loro peso in piu' rispetto alle lipo e' ininfluente se non sei per aria.

ciao Claudio_F

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Claudio_F

Sono d'accordo per quanto riguarda le prestazioni, ma per quanto riguarda la sicurezza le Li-Po IMO sono ancora indietro...

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Luigi C.

Eeeh??? Ma sai quanto costavano i circuiti integrati? Con una matrice 3x3 (3+3=6 contatti) si può "indirizzare" 9 bulbi, ma probabilmente gestirla era troppo complicato. Con 10 diodi collegati a polarità alterne, facendo una linea comune e 5 linee che vanno ad altrettante coppie di diodi e bulbi, con 6 contatti si riesce a indirizzare 10 bulbi. Se con il lampo il diodo va in corto circuito non è un problema, perché il bulbo si interrompe.

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Gianluca
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LAB

Fine 80 un caricatore costava sulle 20 mila lire! Più di un disco LP, alle produzioni cinematografiche 6000 Lire, ma ne consumavano a centinaia. mm

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momom

"LAB"

Uno schemino in Fidocad?

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SOMMERGIBILE

Il primo è con i diodi; il secondo è a matrice (solo 9 bulbi). Naturalmente sono solo ipotesi.

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Gianluca

[FIDOCAD ]
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LAB

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