è possibile capire la potenza di un trasformatore?

"Franco" ha scritto nel messaggio news:Dtaci.29558$ snipped-for-privacy@newssvr13.news.prodigy.net...

Vediamo di ricapitolare tutto. Io ho un trasformatore di cui non so niente, tranne la tensione di lavoro di uno dei due avvolgimenti. Mi domando cosa questo trasformatore e' in grado di fare. Tanto per avere un'ordine di grandezza su cui lavorare, guardo le dimensioni, lo peso (come ho gia' detto sono d'accordo nella stima), misuro il calibro del filo degli avvolgimenti. Dopo di che' alimento l'avvolgimento di cui sono sicuro della tensione di funzionamento, e vado dall'altra parte a fare delle misure. Misuro la tensione a vuoto, ci applico un carico variabile, che pian piano vado ad aumentare. Nel frattempo, lo tengo sotto controllo termico (un polpastrello e' gia' un'ottimo strumento di misura).

Secondo te, una volta che ho stabilito che il componente raggiunge un certo grado di stabilita' termica, con una certa corrente di lavoro, a cui corrisponde una certa tensione (con valore di caduta su quella a vuoto, in linea su quello che mi aspetto), posso dire, di aver "risolto" il trasformatore, oppure no'...?

Da dove viene, il calcolo di questo errore di stima? La differenza nel valore della corrente di lavoro risultante al banco, tra stimare la caduta al 10% e stimarla al 3% non credo sia una cosa facilmente prevedibile, essendo ignoto tutto il trasformatore, ma che nel muoversi in quel range 3-10 (un range peraltro attendibilissimo, in funzione della potenza del componente) voglia dire aspettarsi una misura della corrente d'uscita che possa triplicare, la vedo difficile.

Ammettiamo che quello che sto misurando e' un trasformatore che abbia tensione d'uscita a vuoto di 100V. Io credo che anche applicando un carico che lo porti a far cadere detta tensione fino a 90V difficilmente, in queste condizioni, si potra' trovare ad erogare una corrente tripla di quella che in realta' il costruttore ha previsto, non credi?

E poi, anche se io riuscissi a far erogare a questo trasformatore, sempre in queste condizioni, una corrente tripla di quella prevista, la prova termica mi suggerirebbe subito di rivedere la mia stima sulla caduta della tensione a vuoto (il polpastrello avrebbe bisogno di cure...).

ciao

sandro.

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sandro
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Il problema e` di quanto fai scendere sotto carico la tensione e quale riscaldamento ammetti per la struttura. 10% NON e` un valore standard. Non sai quale siano stati i parametri di progetto iniziali.

Le dimensioni di un trasformatore sono fissate dall'aumento di temperatura che si puo` ammettere sull'oggetto. Se si progettasse un trasformatore solo con le equazioni elettromagnetiche, non si saprebbe di che dimensioni farlo. Quando si aggiunge la specifica: a pieno carico deve scaldare di 30C rispetto alla temperatura ambiente, a quel punto di determinano le dimensioni. Determinando le dimensioni hai anche la massa.

Non hai ancora detto quale metodo usi per progettare un trasformatore.

Hai trovato una condizione in cui il trasformatore soddisfa le tue esigenze, e lo puoi usare benissimo in quelle condizioni. Se non lo bruci e la regolazione ti va bene, usalo! Ma non puoi essere sicuro che siano le condizioni di progetto.

Dal fatto che se fai sempre scendere la tensione del 10%, mentre il trasfo aveva una regolazione del 3%, stai caricando il trasformatore con una corrente tripla del progetto. Il messaggio che sto cercando di far passare e` che 10% di caduta di tensione NON e` un valore standard che va quasi sempre bene.

Dipende dal trasformatore. Per esempio prendi un trasfo con regolazione del 5%, lo porti a una caduta sotto carico del 10%, stai assorbendo dal trasfo una corrente doppia di quella di progetto.

Allora vuol dire che la caduta del 10% non va bene, finalmente forse sono riuscito a fartelo capire :)

Rinnovo ancora la mia domanda: che metodo usi per progettare un trasformatore?

--

Franco

Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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Franco

"Franco" ha scritto nel messaggio news:t5vdi.33534$ snipped-for-privacy@newssvr12.news.prodigy.net...

Non ne uso. Li compro gia' fatti. Non mi interessa perdere tempo in qualcosa che ha un costo e un tempo di costruzione maggiore che l'acquisto del prodotto finito. Eventualmente, li provo per accertarmi della qualita' del componente, visto che il mio hobby mi porta alle realizzazioni audio.

Ad ogni modo cerchi sempre di portarmi fuori scena. L'obiettivo e' stimare un componente elettrico, non deprogettare un trasformatore entrando nel cervello del suo costruttore. E io ho contestato la tua stima alla bilancia con una stima al banco argomentandola. Tutto il resto sono chiacchiere, con sfoggio di inutili perfezionismi che cozzano, tra l'altro, con la proposta di valutare un componente elettrico pesandolo...

Solo a proposito della stima della caduta di tensione a vuoto, il 17/05 scrivi che il 10% e' un valore accettabile per dispositivi da 50VA (che credo siano piu' o meno le dimensioni di cio' di cui stiamo discutendo, visto che credo che chi scrive qui non vada a far domande su dispositivi da

5kVA), il 14/06 dici invece che va bene solo per una piccola parte di trasformatori, per poi concludere il 18/06 che non e' un valore standard. Come se tutto quello di cui stiamo parlando non fosse sotto il capitolo "stima", il quale rende implicita una serie di prove che, partendo da un insieme di dati ipotizzati a "colpo d'occhio", porta alla verifica strumentale e quindi alla correzione di quei dati di partenza, in una serie di iterazioni che conducono dritte ad una soluzione che io ritengo (chiedo scusa se mi sento cosi' sicuro di questo) decisamente affidabile e garantita.

ciao

sandro.

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sandro

Ah, ok!

bastava dirlo subito: il campo audio ha una elettrotecnica un po' diversa da quella standard :).

La stima della potenza e` data da una costante moltiplicata per la massa del trasfo elevata ad un determinato esponente. E` una stima basata su equazioni di progetto.

Secondo me non e` argomentata, ma tot capita tot sententiae. Ma se non sai progettare un trasfo, perche' contesti un metodo che deriva dal progetto del trasfo stesso? Se sapessi come si progetta un trasfo e come funziona, vedresti che la cosa ha il suo senso.

Se conoscessi come si progetta un trasfo, vedresti che il metodo ha senso.

questo lo dici adesso :). Se sai gia` che e` da 50VA, perche' ti serve determinarne la potenza?

In effetti per trasformatori piccoli, si va da oltre il 10% fino al 3% (e se si va al kilowatt e oltre, la regolazione e` ancora migliore). Guarda una tabella di trasformatori presso qualche costruttore.

Se li ipotizzi a occhio, stai facendo stime di lunghezza (unica cosa che puoi stimare a occhio). Con una bilancia fai un errore almeno 3 volte piu` piccole (c'e` un esponente alla terza di mezzo :))

Se ti limiti a determinare la caduta di tensione al 10% e a sentire la temperatura con il polpastrello, allora non direi che sia affidabile e garantita. Ovviamente sto parlando di trasformatori di alimentazione a

50 Hz, per trasfo di uscita le cose sono diverse.

Inoltre, se usi un trasfo seguito da un raddrizzatore, la corrente massima che puo` erogare dopo il raddrizzamento e` diversa da quella in alternata (ma questo di sicuro lo sai).

Comunque se preferisci usare il carico che fa scendere la tensione del

10% e sentire la temperatura con il dito, fai pure. Pero` non contestare un metodo che non capisci come funziona :). Se dimostri che l'equazione e` sbagliata sono ben contento di imparare qualcosa, ma se non sai di che cosa si tratta e vai solo a sentimento, avrei qualche dubbio che la tua critica sia fondata :)
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Franco

Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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Franco

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