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Scriveva F. Bertolazzi giovedì, 18/02/2010:

beh è generalizzante parlare così .....comunque...se diluisci il segnale disturbante in una massa grande che non sa risuonare...fai tanto del bene..se invece porti il segnale tramite una mulattiera sottiiiiiiiiiile e...rischi di creare solo una bella antennina!!!!! Bacio Cai

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Cai
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Claudia
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Un bel giorno Alexis digitò:

Dal punto di vista penale, che io sappia in Italia un progettista è perseguibile solo se agisce con dolo (ossia deliberatamente); gli errori di progettazione commessi per svista o per incapacità non sono penalmente perseguibili. E credo che questo valga anche per i costruttori e per gli enti certificatori. Se invece lo fai con dolo si prefigura un'ampia gamma di reati, dalla truffa alla strage colposa.

Poi ci sono le cause civili, dove il meccanismo si può riassumere efficacemente nel seguente modo: paga sempre il più debole.

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dalai lamah

Sembra che dalai lamah abbia detto :

relativamente alla questione certificazione no...se vendi un prodotto sei responsabile in prima persona (chi firma la dichiarazione di conformità) Bacio Cai

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Cai
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Claudia

Ringrazio tutti, il dibattito =E8 molto interessante e utile !

riorganizzando le idee, l'iter =E8 il seguente:

- individuo un prototipo da testare

- contatto un laboratorio a cui invio tutte le specifiche tecniche del prodotto e le sue "finalit=E0" (luoghi d'esercizio, casi di utilizzo...)

- con i risultati del laboratorio (spero positivi) inizio la pratica di autocertificazione per marcatura CE e pongo il marchio.

Vorrei soffermarmi sull'ultimo punto. Come avvio la pratica di autocertificazione CE ? sono convinto che "googleando" un po posso arrivarci ma credo che Clauda, data la sua esperienza, su questo possa aiutarmi !

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Alexis

Scriveva Alexis venerdì, 19/02/2010:

Allora...la dichiarazione diconformità ceh emette il produttore (o comquneu il responsabile dell'immissione sul mercato) del prodotto, è a carattere di autocertificazione.

*(parliamo di apparecchiature non soggette a marchi particolari tipo marchio E per automotive o similari)* Inpratica il produttore colleziona il fascicolo tecnico (con test Report delle porve effettuate, con progetti e schermi dell'apparecchiatura (storico della progettazione) e varie dichiarazioni di conformità dei semilavorati vari che vengono utilizzati e poi emette dichiarazione di conformità come da prestampati che si trovano anche in giro per la rete. tuto qui. il fatto ceh il produttore firmi la dichiarazione sottointende che lui s ene assume la responsabilità! Bacio Cai
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Cai
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Claudia

Alexis:

Non ti suona strano "pratica di autocertificazione"?

A prescindere dall'esistenza o meno di prove di laboratorio (servono solo

*a te* per evitare di dichiarare cose che non sai), semplicemente apponi il marchio CE sul prodotto, i manuali e la confezione. Punto.
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F. Bertolazzi

Il giorno Fri, 19 Feb 2010 14:43:53 +0100, "F. Bertolazzi" ha scritto:

Difatti è sempre un'autocertificazione, e tocca sempre al progettista, o comunque ad un tecnico stabilire se, ad esempio in caso di una modifica hardware o al limite anche software, il dispositivo può non essere a norma.

Altrimenti saremmo sempre a fare prove, mentre spesso basta sapere se, e soprattutto di quanto si è dentro i limiti.

-- ciao Stefano

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SB

SB ci ha detto :

direi più ceh altro sapere quanto la modifica possa incidere a livello di compatibilità (che è quelal più ricca di prove, la sicurezza è già più masticabile)....non è che il margine che hai viene intaccato un bit alla volta...potresti pure fare una sola modifica a cavolo che ti fa mangiareil margine e rilancia pure di qualcosa..... ;-) :-) se non stai attento! Bacio Cai

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Cai
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Claudia

Un bel giorno Claudia digitò:

Responsabilità *penale* (=galera) anche per errori involontari? Poveri voi!

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dalai lamah

dalai lamah ha scritto:

La cosa (ovviamente) dipende dai danni causati. Se stiamo parlando della morte di qualcuno, un bel processo per omicidio colposo prevede sicuramente un controllo sia del progetto che del singolo dispositivo responsabile. Questo è uno dei motivi per cui i progettisti dovrebbero essere ben pagati (oltre che ascoltati e preparati). Se ci fosse dolo o negligenza professionale, si apre un certo tipo di scenario. Ma anche in assenza di colpa grave, ove fosse provato un errore di progetto, non credo che il progettista sarebbe esentato da responsabilità.

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Cordy

Un bel giorno Cordy digitò:

Veramente? Cioè se io in un progetto sbaglio i calcoli e impiego un componente non adatto, e questo causa la folgorazione e morte di una persona, sono perseguibile allo stesso modo del guidatore ubriaco che sbanda per la strada e uccide un'intera famiglia?

La cosa (non perseguibilità penale del progettista in assenza di dolo) me l'aveva detta qualcuno che ritenevo affidabile, dovrò chiedere ulteriori lumi.

Va da sè ovviamente che piano penale a parte, esiste una responsabilità morale alla quale il progettista non può mai sottrarsi. Se non per scrupoli di coscienza, perlomeno per il fatto che poi esistono le cause civili, che sono ciò che può veramente far male a un progettista.

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dalai lamah

dalai lamah:

Mi sembra un esempio perfettamente calzante.

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F. Bertolazzi

F. Bertolazzi ha scritto:

E finché nel codice penale non viene aggiunto un 'progettisti esclusi'...

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Cordy

..

IMHO il progettista elettronico e' gia' escluso. I casi in cui il progettista e' responsabile sono determinati dalle leggi e in tali casi il progetto richiede la firma di un iscritto ad appositi albi. Come ad esempio per gli elettrici. Per gli elettronici la firma non e' richiesta. Il responsabile e' chi immette il prodotto sul mercato.

Ciao.

lucky

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lucky

On 22 Feb, 14:49, lucky wrote: Per gli elettronici

esatto (chi firma la dichiarazione =E8 il responsabile)...e soprattutto alcuni test in laboratori esterni servono propio per vedere che non siano stati presi granchi in fase di progetto! Bacio Cai

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Claudia

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