Danni da elettrostatica: mito o realtà?

Fin dall'uscita dei primi CMOS (o anche prima) siamo sempre stati terrorizzati dall'elettricità statica.

Da quella volta che ho dato una SIMM da 1 Mbyte ad un collega (ai tempi una novità), a metà di un lunghissimo corridoio moquettato, e la scintilla che è scoccata fra la SIM e la sua mano ci ha fatto sobbalzare entrambi, sono diventato un po' scettico. E' vero che gli integrati erano montati sulla scheda, ma la SIMM ha continuato a funzionare per anni senza problemi.

Circolava anche voce che fosse un'invenzione dei produttori per giustificare lotti difettosi. Una base scientifica c'è, d'accordo, ma in pratica certi componenti sono davvero così pericolosi da maneggiare? Quali, in particolare?

Qualcuno ha episodi di prima mano, massimo seconda, da raccontare al riguardo?

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F. Bertolazzi
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Circa vent'anni fa realizzai un piccolo frequenzimetro digitale a quattro cifre con clock a 1 o 10Hz ricavati dalla frequenza di rete. Utilizzai quattro display decodificati BCD di recupero sotto ai quali montai i divisori e i contatori CD4520 (non ricordo esattamente come li avevo disposti), sicuro che tanto non si sarebbero rotti mai . Il circuito era realizzato con filo per wrappare, spellato e saldato. Tutto funzionava perfettamente finché mi alzai dalla sedia, poi tornai e mi misi nuovamente seduto: ZOT!!! Fui costretto a smontare i display per sostituire l'integrato guasto (il tutto, come detto, su millefori)...

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Gianluca
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LAB

Dopo dura riflessione, F. Bertolazzi ha scritto :

beh durante un test ESD, la motherboard di un pc, con scarica elettrostatica 4KV (da normativa) su shell non collegata ( o mal collegata) a terra della porta USB ha salutato tutti ed ha deciso di andare in pensione ;o) per questo bel giochetto il mio collega ha un primato difficile da superare!! ;-) ;-) non è un caso di componente singolo ma penso possa valere ugualmente no???? Bacio Cai

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Cai
(Pisa)
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Claudia

F. Bertolazzi ci ha detto :

il discorso è che la scarica elettrostatic anon è pericolosa (per apparecchiature elettroniche) a prescindere, dipende molto dal percorso che fa per scaricarsi. è possibile che nel caso da te citato la scarica (dovuta alla ddp fra te e il tuo amico) di sia scaricata attraverso la punta delle vostre dita non passando minimamente nella SIMM

Bacio Cai

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Cai
(Pisa)
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Claudia

Claudia:

No, ne sono certo, gliela stavo porgendo e non è omosessuale.

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F. Bertolazzi

LAB:

Nel senso che hai sentito la scarica?

In tal caso non vale.

Non vale nel senso che mi sono spiegato assai male.

Riprovo: in un ambiente dove non ci siano tappezzerie o si indossino abiti sintetici, con clima non particolarmente secco, insomma, se è un posto normale e non scoccano scintille o si prendono scosse ogni due per due, è davvero necessario mettersi i "wrist-wrap", non toccare i componenti con le mani e simili paranoie?

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F. Bertolazzi

Il giorno Thu, 6 May 2010 19:02:22 +0200, "F. Bertolazzi" ha scritto:

E' probabile che la scarica sia passata attraverso i piani di alimentazione della SIMM e la bassa resistenza non ha generato una ddp sufficiente a danneggiare qualcosa.

Per il resto la scarica ellettrostatica danneggia facilmente i componenti se passa sulle piste dello stampato creando ddp pericolose, ricordo tutti i casini che ho avuto in un ambiente particolare. (industria tessile)

-- ciao Stefano

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SB

Il 06/05/2010 19.07, F. Bertolazzi ha scritto:

La domanda giusta e': vale la pena il rischio connesso del non farlo?

IMO, la risposta giusta varia di volta in volta.

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Englishman

SB:

Vero.

Ah, beh, se te le vai a cercare... [cit.]

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F. Bertolazzi

i

=E8

le

Ho sulla coscenza diverse migliaia di euro di VCSEL morti durante alcune misure (c'=E8 una mia discussione, aperta alcuni anni fa su i.h.e). Non ho mai visto componenti cos=EC fragili. E dire che avevo strumenti di misura di prima qualit=E0, connessioni affidabili, braccialetto e piano antistatico. Almeno per uno dei guasti sono abbastanza sicuro che si fosse trattato di una scarica elettrostatica, per cui il braccialetto non aveva inspiegabilmente fatto il suo dovere. Non ho invece mai avuto problemi con integrati CMOS standard, avendo un minimo di attenzione nel maneggiarli. Ho invece visto qualche caso di latch up, di solito in presenza di errori sulle alimentazioni.

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Darwin

F. Bertolazzi ha scritto:

A quanto mi risulta (ma non chiedermi la fonte perche' ormai non saprei=20 quale) i componenti moderni sono molto piu' robusti (diodi sugli=20 ingressi) e non mi e' mai capitato di bruciare cmos maneggiandoli in=20 modo normale... benche' tenda comunque istintivamente ad appoggiarli su=20 superfici conduttive, o anche plastiche ma facendo attenzione a non=20 farli strisciare qua e la.

In presenza di scariche non ritenevo pero' possibili sopravvivenze,=20 invece una volta ho tentato di uccidere una vecchia calcolatrice casio a =

display fluorescenti verdi, ho asportato il rivestimento protettivo=20 delle piste e ho infierito in diversi punti con il polo alta tensione di =

un accendigas piezoelettrico, tutto inutile, e' ancora funzionante :(

ciao Claudio_F

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Claudio_F

A meno che non si lavori coi piedi, di solito oltre la seconda non si va. :-) A parte la battuta, non ricordo nessun caso di danni da statica (fulmini esclusi); pero' quando devo maneggiare schede tocco prima il telaio metallico o qualche massa nei paraggi per controllare di non essere carico.

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Arrangiologo

Arrangiologo:

Sì, appunto, una cosa giusta, senza esagerare.

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F. Bertolazzi

Darwin:

Incredibile. Mi hai letto nel pensiero. Ho aperto il thread mentre stavo investigando la prematura dipartita di alcuni volgari TH.

Ma immagino che la statica non possa distruggere le superfici semi- e riflettenti agli estremi del diodo. Penso siano stati i 200 mV picco picco (con l'oscilloscopio da 20 MHz, non so se mi spiego...) di rumore sull'alimentazione (regolata solo da un BF245B) introdotti da un PWM fatto con una 1K + 100 nF. E chi ci pensava?

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F. Bertolazzi

F. Bertolazzi:

Era una battuta, eh! :-)

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F. Bertolazzi

Scriveva F. Bertolazzi giovedì, 06/05/2010:

ho detto ditaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa e ho pure fatto uno sforzo perchè da brava toscana avrei potuto pure scrivere DITI e allora beh qualche incertezza in più magari la potevo creare!!! ;-)

Bacio Cai

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Cai
(Pisa)
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Claudia

F. Bertolazzi ha pensato forte :

l'avevo capito ...e ho pure ricontrobattuto! Bacio Cai

--
Cai
(Pisa)
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Claudia

"F. Bertolazzi" ha scritto nel messaggio news:1bbgl7l4imfzl$.gj24q4wauls3$. snipped-for-privacy@40tude.net...

Maneggio cmos da 30 anni e non ho mai avuto il sospetto di avere danneggiato un IC con l'elettricità statica, e non adotto nessuna particolare precauzione, certo, non mi vesto in poliestere e poi mi sfrego addosso il gatto per mezz'ora :-DD ciao Rusty

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Rusty

Parecchi anni fa ho "seccato" un ICL7216D (frequenzimetro) con il semplice tocco. L'integrato era alimentato e funzionante, poi.. kaput.

Da quel giorno estrema attenzione al maneggiamento, specialmente se alimentati.

Non ricordo altri casi successivi.

In laboratorio evito accuratamente indumenti in lana e sintetici, (fortunatamente non tollero abbigliamento in poliestere e similari)

Le ciabattine / zoccoli in cuoio scaricano già bene la statica, no alle plasticose scarpe da ginnastica! In Ditta, dove maneggiamo per riparazione / calibrazione unità Laser è tassativo piano antistatico, braccialetto, messa a terra, sacchetti d'imballo antistatici. (e smadonnamenti vari quando il collega viene a curiosare, con il suo bel giubbino di pyle!)

NE in una rivista ha un'interessante articolo sui Laser e loro sensibilità alle statiche. Tipico, nei pick-up laser, è il ponticello che cortocircuita il diodo Laser verso massa, come protezione.

Molto Sensibili mi risultano essere anche Mosfet /GaAsFet per altafrequenza, diodi Gunn e altre particolarità abbastanza lontane dalla "normale" elettronica di tutti i giorni.

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Spok65

Mi stai dicendo che anche un TTL si può danneggiare passandoselo di mano in mano?

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Pasu

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