ho una scheda che dai calcoli fatti in base ai datasheet mettendo tutto il possibile in sleep dovrebbe assorbire qualche centinaio di uA sui
3,3V. Comunque meno di 1 mA.
Invece mi ritrovo quasi 11 mA.
Come posso fare per capire dove va a finire questa corrente? Non posso "alzare" i pin degli IC per disalimentarli sia perché molti sono in QFN sia perché il +3,3V può essere presente sugli ingressi.
i pin di ingrezsso non hanno pull up o pull down da disabilitare? sei sicuro di essere veramente in sleep? sicuro che le uscite si portino in Hi-Z e non restino congelate nell'ultimo stato prima dello sleep?
"blisca" ha scritto nel messaggio news:kkrgir$asc$ snipped-for-privacy@speranza.aioe.org...
Inoltre Marco,l'oscillatore principale sei sicuro che si spenga? Però se non lo hai ancora scoperto tu che ne sai più di me non deve essere tanto banale
ciao a parte il fatto di leggere la V hai capi delle R, e quindi usando Ohm ricavarti la I, mi sa che ti ci vorrebbe quel cosino che tiene in mano il dottor McCoy ,di StarTrek, per vedere il paziente dove ha problemi medici,facendolo semplicemente scorrere lungo il corpo umano!!!! :-) forse la soluzione migliore è usare un simulatore di circuiti elettronici veramente valido; con quello puoi vedere i valori di I e la direzione in cui scorre. esistono sonde ad effetto Hall o Magnetostrittive ,ma che raggiungano quelle sensibilita,ho dei dubbi......forse una testina di lettura di un HD,puo leggere quel debolissimo campo magnetico generato dalla I che scorre nella pista del c.s.
Difficile senza violare la prima direttiva di non interferenza. L'effetto di una corrente si manifesta come caduta di tensione su un carico (anche una pista di rame del PCB) e come generazione di campo magnetico (intorno alla pista PCB secondo la regola della mano dx - o sx, devo rimembrare- ). Il secondo caso è di difficile implemetazione con le circuiterie così concentrate per via dell'interferenza tra piste appaiate. Uno con spirito avventuroso potrebbe tentare di realizzare una micro- sonda con una testina da hard-disk attraversata da un segnale ad alta frequenza ma di sicuro non basta la scolarizzazione elementare. Il primo caso, invece, è più accessibile ma ovviamente occorre un multimetro con 8 decimali o un OpAmp INA veramente dignitoso...
Immaginavo che una misura fosse improponibile. Quindi operativamente conviene ri-analizzare componente per componente e trovare tutte le ca%%ate fatte :) Poi eventualmente sacrificare un prototipo e tagliuzzare qua e là per isolare alcune aree nel tentativo di circoscrivere dei rami e soprattutto misurare direttamente la correte.
Ciao, quelle 2 o 3 volte che ho lottato con roba da pochi uA avevo previsto di tagliuzzare le piste di alimentazione ai vari settori, o di inserire ponticelli
0ohm smd, da sostituire con opportune resistenze, proprio per il debug. In circuiti digitali con ingressi ad alta impedenza, credo sia utile anche farsi un giro con i puntali del tester portatile (che abbia i canonici 10MOhm di R di ingresso) sui pin, per individuare eventuali pin flottanti che sballano gli assorbimenti, toccando il colpevole la corrente scende.
Per l'attrezzatura: avevo difficoltà a misurare decentemente gli assorbimeti di circuiti da 20uA in sleep e 3A quando attivi. Avevo recuperato un paio di HP6632 proprio per questo, poi li uso anche per altri scopi, comprati per pochi soldi, i soldi meglio spesi per il mio piccolo lab (a patto di non lasciarli accesi 24/7, sballano la bolletta!). Meglio ancora sarebbero i keithley 2304 ma è un po' + difficile trovarli d'occasione. Non risolvono la misura nel-circuito pero'.
Mi pare di ricordare che multimetri come il keithley
2001 (o era il 2002?) fossero in grado di misurare la corrente direttamente sulle piste del circuito, senza interromperle, facendo qualche barbatrucco (credo iniettando una corrente nota...). Ma non so a che risoluzione,e poi sono costosetti ;)
Buona ricerca!
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Muvideo altrove
Fabio Eboli nella vita reale...
fabioebChiocciolAquipo.it
Il giorno Sat, 20 Apr 2013 07:53:15 +0200, Marco Trapanese ha scritto:
Se devi fare una misura del genere, bisogna pensarci al momento della progettazione del pcb, prevedendo qualche test point con la possibilità di interrompere le piste di alimentazione e poi di mettere in serie una resistenza.
In fondo basta qualche decina di mV di caduta per avere un' idea della corrente.
Se hai un MAX232, il suo circuito di generazione della +/- V con le commutazioni si mangia diversi mA.
Nella applicazioni alimentate a batteria meglio usare questo:
Si si, infatti è già nella todo list. In realtà inizialmente avevo previsto di sezionare un ramo della Vdd ma poi ho preferito gestire separatamente ogni periferica. Quindi ho il prototipo non allineato all'idea finale.
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