In poche parole: dai alla batteria un carico simile a quello con cui deve lavorare o che assorba una corrente un po' superiore e misura la tensione: una pila alcalina da 1,5v nuova dà un po' più della tensione nominale; a 0,7v è da considerare scarica, a 1v quasi scarica e a 1,2-1,3v abbastanza carica. Tieni presente che, con una batteria che anni fa era da considerare abbastanza carica, alcuni dispositivi di oggi rifiutano di funzionare.
Considera anche che la batterie NiCd e NiMh hanno una tensione nominale di 1,25v. La loro tensione, al contrario di quelle alcaline (e ancor più delle vecchie zinco-carbone), varia poco durante l'uso della pila, mentre precipita molto rapidamente quando la pila arriva alla fase finale della scarica. E' un po' come se l'acqua in una tanica con un rubinetto alla base venisse utilizzata: l'acqua uscirebbe più o meno nello stesso modo fino a che, giunta agli sgoccioli, finirebbe improvvisamente.
Poichè le ricaricabili dette mantengono la tensione quasi costante, spesso sono sostituibili alle alcaline, comportandosi come "quasi cariche". Rimane comunque il fatto che si scaricano quasi improvvisamente.
Le cosiddette"alcaline ricaricabili" sono assimilabili alle alcaline, con una tensione caratteristica di 1,5v.
Facendo qualche prova assorbendo una corrente simile a quella del dispositivo che deve alimentare e cronometrando fino allo spegnimento dell'apparato, puoi addirittura tarare un voltmetro con l'autonomia rimanente, con buona approssimazione.