Enrico ha scritto:
ok, ma non è neppure troppo semplice, per esempio sui risuonatori di Helmholtz ho delle pubblicazioni tedesche anni 50 in cui si analizzano le deviazioni in frequenza delle cavità a seconda della forma dei fori e della viscosità del collo dei risuonatori, se si volesse fare dell'accademia servirebbe ben altro che qualche paginetta di un sito
appunto
beh, prima di giudicare dovresti ascoltare, io non mi sono mai sottratto ai confronti, all'ultimo TopAudio avevo due diffusori in una saletta sfigatissima, eppure quasi tutti dicevano che erano tra le cose migliori ascoltate
ahi ahi non sopporto la parola TOP, di peggio c'è solo NO COMPROMISE :-D
nessun primo o ultimo posto, tutto paritetico
perchè la teoria delle reti di crossover non serve a nulla, sul funzionamento degli altoparlanti invece ci sarebbe davvero un bel po' da scrivere, anche se molto mi pare di averlo detto, poi basta rileggersi Thiele, Small e Keele, il mio contributo sarebbe inutile
beh, il mio interesse è il diffusore inserito in ambiente, qualcun altro si preoccuperà di quest'ultimo quando vorrà usare un diffusore non pensato per questo :-D
ahi ahi, allora non sei soddisfatto? io sto ascoltando musica, mentre scrivo :-D
50 e 100 sono dei multipli, se non si spostano spostando le casse possono essere causati dalla prima riflessione dei woofer sul pavimento, perlomeno la più alta Comunque per assorbire selettivamente a quelle frequenze, altro che pannelli, ci vogliono delle trappole belle grosse, e poi ci si ritrova con la loro energia rilasciata nel tempo... non è facilesono di Milano, chissa mai...
infatti ho sempre chiuso citando la soggettività, io mantengo le mie perplessità, ma non posso discutere le scelte, che sono sempre soggettive, anche le mie Ti garantisco che di impianti che davano le stesse sensazioni ne ho sentiti anche io, ma sempre in ambienti normali, e quindi, ritornando al discorso iniziale, rimango perplesso di fronte a sistemi che necessitano di tale impegno per suonare, e tu dici anche che stai ancora tentando, quindi il lavoro è molto, per me troppo, tutto qui
un saluto Filippo