Amplificatore per piezo

lowcost ha scritto:

Reali e non ideali: quanto vale hoe? E quanto vale Rl/hoe?

Partendo da un circuito equivalente, se ho ben compreso il tuo pensiero, avrai un generatore di corrente Ic=Ib*hfe, in parallelo la ammettanza hoe, ed in serie, Vr (e Rr) ed Rl.

La tensione di ripple ai capi del carico sara' Vrl=Vr/(Rl+(1/hoe)+Rr)*Rl.

Reply to
Englishman
Loading thread data ...

Englishman:

Manfatti, si stava solo cazzeggiando un po'. Visto quanto assiduamente

***Marco*** segue il NG e questo thread in particolare, mi sembra più una cazzata buttata lì a caso che un'effettiva necessità.

Probabilmente non è già più interessato a costruirsi il microscopio a scasnsione. ;-)

Reply to
F. Bertolazzi

"F. Bertolazzi" ha scritto nel messaggio news:jtgly97b6c7d$.1dupd15zy3blt$. snipped-for-privacy@40tude.net...

:-) direi un telescopio con orientamento settabile, giorgio

Reply to
Giorgio Padoan

"F. Bertolazzi" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@40tude.net...

Esagerato, in molti contesti di potenza si usa questa filosofia... sono tutti dementi??? Ad esempio un trasfo che abbia un unico avvolgimento o quattro non credo comportera chissa' quali differenze di prezzo, Per gli altri componenti dell'alim. si potrebbe addirittura risparmiare...

ciao giorgio .... in fase di acuta demenza...

Reply to
Giorgio Padoan

Englishman ha scritto:

non credo: se i due finali (uguali) avessero la stessa hoe ?

saluti

--
  lowcost
Reply to
lowcost

Giorgio Padoan ha scritto:

Salve a tutti, Innanzitutto è vero che non si tratta di una necessità, almeno imminente, come avevo precisato proprio nel post iniziale: era una curiosità. Non è vero tuttavia che non seguo il ng:lo seguo spesso ma nn intervengo quasi mai. Per quanto riguarda la questione del progetto segreto, non vedo la necessità di sapere i dettagli dell'applicazione finale, almeno per quanto riguarda la domanda che ho fatto. I motivi per cui non do dettagli sono che non è una cosa personale (né microscopi, né telescopi...) e che molti dettagli non sono nemmeno definiti e non li so nemmeno io. Comunque per quanto riguarda il piezo in questione quello che posso dire è che uno stack di capacità nominale di 650 nF, lunghezza di circa 60 mm, allungamento massimo di 80 um, costante elastica di circa 200 N/um e frequenza di risonanza di 20 kHz. Il datasheet del componente non specifica altro e su di esso non posso fare misure non avendocelo ancora per le mani. Sperando di aver soddisfatto le curiosità sull'attuatore, non vedo come i dati possano aiutare. Per quanto riguarda l'amplificatore da "clonare": beh io non ho un ampli del genere tra le mani e quindi non clono niente. Mi hanno posto un problema: pilotare un attuatore piezo con le caratteristiche su specificate, dicendomi che l'ampli deve fornire max 1000 V@ 1 kHz. Assumiamo che questa sia la condizione limite (non lo so nemmeno io se lo è effettivamente, sospetto che le condizioni si potranno rilassare), prodotti commerciali per queste applicazioni con tali prestazioni non ne ho trovati molti: li producono la Physic Instrument e la Piezomechanik. Se conoscete altre aziende, fatemelo sapere. A chi mi chiedeva i dettagli dell'ampli, beh i datasheet non specificano molto di più di quello che ho detto, sempre che peso, dimensioni, connessioni e guadagno non siano fondamentali :-). Una mia svista è stata che uno di questi ampli è definito high power switching amplifier, dal che deduco che adotti una configurazione in classe D o qlcs del genere, ma potrei sbagliarmi. All'infuori di questo, io mi sono chiesto come potrei costruire un ampli del genere e la prima idea è quella del circuito a ponte. Qualcuno mi ha detto che è da folli: non lo so, di certo so che la apex microtechnology costruisce operazionali per applicazioni di potenza e ci sono application notes che utilizzano ampli a ponte per pilotare piezo a tensioni di 1 kV. Per ottemperare alle specifiche di corrente ho pensato a dei boost di corrente con dei mos di potenza. Ma come ho detto è solo una idea, magari non funziona. Sicuramente non sarà il metodo più efficiente. La mia domanda iniziale era avere un'idea di come era fatta una sezione di alimentazione di un ampli del genere: mi è chiaro che la specifica configurazione dipenda dai parametri che mi avete chiesto, in ultima analisi dalle prestazioni desiderate dell'ampli. Tuttavia pensavo che per alimentazioni con quelle potenze e con tensioni così elevate ci fosse qualche configurazione particolare. Se la mia domanda ha poco senso, mi scuso di avervi fatto perdere tempo: cercherò di chiarirmi le idee e magari fare una domanda più pertinente. Un saluto

***Marco***
Reply to
***Marco***

lowcost ha scritto:

Non ho ben capito: se intendi uno stadio "push-pull" classe-B, come dicevamo con Giorgio, ovviamente il fatto che tu citi non ha rilevanza per l' elisione (corrente identiche in tempi diversi).

Se fosse (stessa configurazione) in classe A le correnti (Ic1 ed Ic2 e Ir1 ed Ir2) nelle due maglie, sopra e sotto, sarebbero uguali (a due a due) solo senza segnale in ingresso.

Senno', non ho capito.

P.S. Se a qualcuno interessa possopostare una semplicissima simulazione in LTSpice, della versione singolo ramo, in funzionamento statico, polarizzato da un generatore ideale, quindi nelle migliori condizioni di funzionamento. Cambiando BJT e ripolarizzando correttamente, si vede benissimo la diversita' tra le correnti di ripple che passano nel carico.

Reply to
Englishman

Englishman ha scritto:

ho il vago sospetto che questa sia la tua ferma intenzione.

si parla di pushpull con 2 finali (tubi/bjt/mos) e trafo uscita.

se i finali si comportano da generatori di corrente, il ripple di alimentazione arriva tale e quale sui finali: nessun segnale in uscita.

se i finali hanno la stessa hoe, il ripple di alimentazione produce due correnti uguali che si annullano sul trafo: nessun segnale in uscita.

_____________________________^^^^^^^^^^^^___________________________

infatti la tua matematica precedente

non tiene conto del comportamento differenziale del circuito completo, con trafo a presa centrale.

saluti

--
  lowcost
Reply to
lowcost

lowcost ha scritto:

Potrei dire altrettanto.

Corrente di Bias a parte, siamo nelle condizioni di Giorgio: sia in classe B che in classe A la corrente e' *diversa* nel due rami.

Potrei anche cambiare idea, ma vorrei che mi venisse dimostrato.

Con il principio di sovrapposizione degli effetti non ne ho bisogno, vedi sopra.

Reply to
Englishman

lowcost ha scritto:

Si e' cosi' ma con un limite: che la la corrente sia indipendente dalla tensione ai capi del BJT (o altro dispositivo).

Ho considerato il classico diagramma con Vce in ascissa e Ic in ordinata, con le varie curve date da ib=costante. Per trovare i "possibili" punti di lavoro si traccia la retta A (di lavoro) che parte dal punto sull'ascissa a Vcc ed il punto dell'ordinata I=Vcc/R dove R e' la resistenza di carico tra il collettore e Vcc. Fissata la Ib, con le intersezioni, si trova il corrispondente punto di lavoro del dispositivo, cioe' sia Ic che Vce del dispositivo. Supponiamo di avere una Ib costante e del ripple sulla Vcc. La retta A, o meglio le sue intersezioni con i due assi cambiano, cambiando la Vcc e la Vcc/R: se la Vcc si abbassa a causa del ripple i due punti d'intesezione degli assi con A si avvicinano leggermente all'origine, e in sostanza la A nuova e' parallela alla A precedente, ma un po' "piu in basso". Ora ci sono 2 ipotesi:

1_ Il dispositivo ha un comportamento ideale cioe' le curve Ib=Const sono delle parallele all'asse delle ascisse: allora Ic rimane costante. Per quanto riguarda la Vce, questa diminuisce in maniera esattamente uguale alla diminuzione della Vcc, come si vede banalmente dal grafico. 2_ Caso concreto: Le curve Ib=Const non sono paralle all'asse delle ascisse ma con una pur piccola pendenza positiva (rimanendo fuori saturazione). Ragionando in maniera analoga si ottiene che la diminuzione di Vce e' un po' inferiore rispetto il caso reale. La Ic naturalmente diminuisce di un po'.

In sostanza nel caso ideale o con buona approssimazione anche nel caso reale, se c'e' del ripple sulla Vcc la tensione Vce varia della stessa quantita', per cui la V ai capi di R rimane costante.

ciao giorgio

Reply to
Giorgio Padoan

ElectronDepot website is not affiliated with any of the manufacturers or service providers discussed here. All logos and trade names are the property of their respective owners.