Amplificatore con doppia alimentazione

Perché un amplificarore con doppia alimentazione (+Vcc, -Vcc) è ritenuto più pregiato di uno con singola alimentazione (solo +Vcc) ?

Ciao

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Victor Frankenstein
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Il 19/09/2010 17.15, Victor Frankenstein ha scritto:

E chi lo dice? :-)

Seriamente, possiedono vantaggi e svantaggi, come tutto il resto delle cose mondane.

P.S. Per esempio, un ampli singola alimentazione con condensatore di uscita, protegge automaticamente l' AP dagli effetti di una eventuale CC in uscita (non secessariamente dovuta al corto di uno dei finali).

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Englishman

Victor Frankenstein ha scritto:

Perchè in serie all'altoparlante saresti costretto a mettere un condensatore per separare la continua d'uscita dai finali.

--

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And®ea

"Victor Frankenstein" ha scritto nel messaggio news:4c9628ea$0$31374$ snipped-for-privacy@reader1.news.tin.it...

Dire che è più pregiato è una affermazione un po' azzardata. Sarebbe più opportuno dire che a parità di qualità di progetto e componenti utilizzati è generalmente migliore. Il motivo principale di questo "generalmente migliore" è che un amplificatore con singola alimentazione deve avere in uscita in serie al carico un condensatore di grossa capacità, ovviamente eletrolitico, componente che è tutt'altro che ininfluente riguardo al suono. Resta il fatto che un buon amplificatore a singola alimentazione (ben progettato) sarà sempre migliore di un cattivo amplificatore con alimentazione duale.

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as

Perchè è possibile realizzarlo "accoppiato in continua" come ti hanno detto, senza condensatori sul percorso del segnale.

Non è detto che sia migliore

Ciao CG

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CG Audio Laboratories

non solo per un amplificatore :)

--
Archlinux on (uname -a)
F
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Fulvio

"Victor Frankenstein" ha scritto nel messaggio news:4c9628ea$0$31374$ snipped-for-privacy@reader1.news.tin.it...

Ci sono motivi storici alle spalle, gli amplificatori a tensione singola erano retaggio degli anni a cavallo fra '60 e '70, quando sono apparse sul mercato coppie di transitor complementari veri questa tecnica è stata abbandonata a favore dell'alimentazione duale, ovviamente oggi si possono tranquillamente fare ampli a tensione singola con caratteristiche analoghe a dei duali, ma paghi lo scotto del condensatore d'uscita, con i suoi vantaggi e svantaggi. Fare oggi ampli con alimetazione non duale lo ritengo un vezzo o un esrcizio di scarsa utilità a meno che non ci siano motivi contingenti che ti costringano a farlo. Cmq anche l'alimentazione singola utilizzando configurazioni a ponte elimina la necessità del condensatore, vedi tutti i bridge amplifier per uso car hifi nella fascia dei 13 W ciao Rusty

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Rusty

----- Original Message ----- From: "Rusty" Newsgroups: it.hobby.elettronica Sent: Tuesday, September 21, 2010 11:06 AM Subject: Re: Amplificatore con doppia alimentazione

Vuoi dire che sono cominciati ad uscire, negli anni '60 - '70, transistor integrati su un singolo chip pensati per questa applicazione ? Se i transistor duali li faccio connettendo due BJT discreti npn e pnp per esempio, non ottengo le stesse prestazioni ?

Che è questa configurazione a ponte ?

Ciao :-)

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Victor Frankenstein

Il 21/09/2010 20.24, Victor Frankenstein ha scritto:

Calma...

La relazione tra i due eventi e' assolutamente accidentale.

Non vi e' alcuna difficolta' progettuale ne' realizzativa a costruire un finale in classe AB con dispositivi di uscita a simmetria quasi complementare con alimentazione duale (**).

Forse il nostro Rusty si riferiva a amplificatori (sempre classe AB) con finali connessi (interstadio o finale) a trasformatore (derivati concettualmente da precedenti schemi a valvole), nei quali viene usata la circuitazione classica che prevede una singola alimentazione (e il trafo di uscita, e niente condensatore) (*).

Cosa significa la frase "transistor integrati su un singolo chip" ?

I BJT di media potenza (al germanio) per finali audio, esistono dall' inizio degli anni '60, e per tutto il decennio vissero, fianco a fianco, ampli a transistor (sempre piu' potenti e perfezionati) e ampli a valvole (nella loro fase di maturita' progettuale e industriale).

Uh? Spiega con altre parole.

Una configurazione particolare, per la quale servono due amplificatori (tipicamente identici) e grazie alla quale puoi disporre di una potenza di quattro vole superiore a quella del singolo amplificatore connesso al medesimo carico.

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Un modo rapido, per esempio, per superare le limitazioni della tensione disponibile a bordo di un' auto, e, quindi, della potenza massima erogabile da un ampli, senza far uso di survoltori.

(*) Ed anche, una circuitazione particolare che prevede due alimentazioni isolate l' una dall' altra (

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).

(**)

formatting link
, vedi fig. 1 e 2.

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Englishman

"Englishman" ha scritto nel messaggio news:Wy7mo.4586$% snipped-for-privacy@tornado.fastwebnet.it...

Ma non era comune, se sfogli vecchi libri di testo o vecchi manuali l'alimentazione duale era ancora la da venire:-)

Nein:-)

Ho realizzato il mio primo amplificatore con gli AC188K e AC187K, citati a memoria, chiedo venia se ho scagnato le sigle, lo schema di base da utilizzare con questa coppia complementare al germanio capace di erogare se non ricordo male circa 3W era a simmetria complementare, in quanto erano N e P, ma rigorosamente con alimentazione single ended:-)

Il mio primo ampli consumer fù uno Yamaha CA500 preso fine anni '70, un bel

22+22W e se non ricordo male aveva anch'esso l'alimentazione singola (mi sembra di ricordare i due condensatori sull'uscita, ma andiamo indietro al 1977-78:-)

Questo sono ampli progettati oggi riciclando schemi di ieri:-)) ciao Rusty

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Rusty

Su questo posso certamente concordare: probabilmente la "solita" pigrizia dei cosiddetti "progettisti" audio, probabilmente la scarsita' dei trafo con uscite duali, probabilmente Marsh e Jung non avevano ancora pubblicato il loro art colo sui condensatori :-)

a

No, no, vai tranquillo...

C'erano anche gli AD161/162 in TO66 (se mi ricordo bene)...

Mi sta' venendo in mente che, la necessita' di schemi ad alimentazione singola, per potenze piccole (0,1->10w) era (ed e' in parte anche oggi) dovuta alla alimentazione a batterie (pile), e alla tecnologia di allora (non esistevano o non erano economicamente praticabili (*) circuiti che generavano tensioni piu' alte o inverse rispetto a quella disponibile).

bel

Giusto per amore di discussione e di partecipazione (non per polemica) mi sa che ti ricordi male, per almeno due motivi:

- gia' allora grandi case, comparabili con la Yamaha come qualita' e diffusione vendevano la loro seconda generazione di apparecchi a simmetria complementare (es. Sansui con gli AU217 e fratelli, e la serie precedente (**))

- sto' vedendo lo schema dello Yamaha CA510 (probabilmente una revisione posteriore al CA500, ma tant'e') che utilizza doppia alimentazione e finali a simmetria complementare.

:-) Schema vecchio fa buon brodo... cmq una pagina interessante per chi vuole approfondire l' argomento.

(*) Mentre prima della guerra o durante esistevano i Dynamotor o gli elevatori di tensione a lamina vibrante, per generare l' anodica da batteria a bassa tensione

(**) Mentre la MacIntosh non si era ancora ripresa dalla nascita dell' accoppiamento diretto e pensava che gli amplificatori (a transistor) potessero funzionare solo con i trafo (interstadio e di uscita).

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Englishman

"Englishman" ha scritto nel messaggio

Rusty parla di "veri complementari". Uno stadio a simmetria complementare, classe B o AB, non si può ottenere con due transistor singoli pnp e npn connessi opportunamente ? Cioè intendo dire : prendo due transistor come componenti discreti , metto il pnp sopra e sotto ci attacco l'npn. Ottengo uno stadio in classe B ?Non riesco a capire il senso di "veri complementari" :-). Forse erano transistor pensati apposta per questa applicazione. Io non me li ricordo gli anni '60 e '70 oppure gli anni della guerra, sono nato dopo :-)

Il senso del mio messaggio originale è che spesso si legge sui libri di elettronica frasi del tipo " ... si osserva in questo schema il pregio della doppia alimentazione ..." ecc. e non riuscivo a capire perchè un ampl. con doppia alimentazione fosse tanto pregiato.

Comunque mi sembra di capire leggendo le vostre risposte che adesso gli amplificatori si progettano tutti a doppia alimentazione.

Per caso sapete che tipo di ampl. finali si usano per la trasmissione dei dati sulle linee in rame, per esempio ? Non solo per applicazioni audio

Ciao

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Victor Frankenstein

"Victor Frankenstein" ha scritto nel messaggio news:4c99f7aa$0$12127$ snipped-for-privacy@reader4.news.tin.it...

Veri complemantari significa che esitono poppie di transitor P e N con caratteristiche ricercate massimamente uguali! Un tempo i primi bipolari al silicio ad alta potenza (alta per allora intendiamoci) erano NPN e pensare che si usciva da un'era dominata dai PNP e dal positivo a massa:-)

Come abbiamo detto non hai il condensatore in serie all'uscita, in realtà hai cmq i due condensatori di alimentazione nel ricircolo della corrente che passa attraverso il carico, quindi ci sono sempre due condensatori interessati dal nostro passaggio della corrente:-)

Come ho detto tutti gli ampli integrati a ponte per hifi car sono ad alimentazione singola:-)

Con quale tecnologia? ce ne sono a bizzeffe:-) ciao Rusty

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Rusty

Vero, ma era già roba "grossa", gli altri li trovavi spesso surplus nelle fonovaligie evolute:-)

Io ne sono quasi convinto che fosse così:-)

Giusto per amore di discussione e di partecipazione (non per polemica) mi sa che ti ricordi male, per almeno due motivi:

Facile, sto ravanando proprio nei ricordi più reconditi:-)

- gia' allora grandi case, comparabili con la Yamaha come qualita' e diffusione vendevano la loro seconda generazione di apparecchi a simmetria complementare (es. Sansui con gli AU217 e fratelli, e la serie precedente (**))

IMHO la serie sansui che hai citato è più recente:-)

- sto' vedendo lo schema dello Yamaha CA510 (probabilmente una revisione posteriore al CA500, ma tant'e') che utilizza doppia alimentazione e finali a simmetria complementare.

Non saprei, mo che ci penso potrei avere fatto un mix di sigle fra il mio primo ampli e il pre yama. che presi in seguito, quello nero ( ovviamente, ma il nero era una novità) con controllo toni semiparametrico:-)

Mo cerco immagini e te lo so dire

ciao

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Rusty

"Rusty" ha scritto nel messaggio

Mah, chidevo così in generale, fai tu. Per esempio bipolari ? Forse è un argomento troppo generale, vedo in rete

Ciao

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Victor Frankenstein

"Rusty" ha scritto nel messaggio news:i7d15l$5mv$ snipped-for-privacy@news.albasani.net...

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Era il fratello piccolo di questo, stesso look e frontale analogo, solo che era nella categoria 20+20, a questo punto l'anno non riesco più a dirtelo, perchè il Preampli yamaha che ho tuttora è gia nella serie con i tastoni che si retroilluminavano ed anch'esso anni '70 ciao Rusty

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Rusty

"Victor Frankenstein" ha scritto nel messaggio news:4c9a0838$0$12123$ snipped-for-privacy@reader4.news.tin.it...

Mi sono spiegato male, intendo come trasmetti i dati, RS485, RS232, ethernet e via dicendo

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Rusty

"Rusty" ha scritto nel messaggio news:i7d1gv$636$ snipped-for-privacy@news.albasani.net...

Trovato

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eccolo qua, che amore, peccato averlo dato dentro per prendere altro:-( ciao Rusty

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Rusty

"Rusty" ha scritto nel messaggio

Non ti preoccupare dicevo cos' in generale :-) Comunque a proposito, una cosa che mi sono sempre chiesto, mettiamo che io costruisca una qualche scheda da installare su un bus PCI del computer, come faccio a inviargli e ricevere dati ? A scrivere i driver ecc. Deve essere un argomento iperspecialistico, quello che si riesce a fare con una certa facilità, da quanto posso leggere su Internet, e gistire una porta parallela e simili

Ciao

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Victor Frankenstein

"Victor Frankenstein" ha scritto nel messaggio news:4c9a0fd9$0$12117$ snipped-for-privacy@reader4.news.tin.it...

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Rusty

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