Ciao a tutti,
sto tentando di capire a fondo il circuito di un alimentatore stabilizzato di potenza che voglio costruire. Il circuito =E8 il seguente:
R1...R4 =3D 0.1Ohm, 10W R5 =3D 0.47Ohm, 5W R6...R9 =3D 5.6Ohm, 5W IC1 =3D voltage regulator
Facciamo un passo per volta. Se togliessi tutti i transistor, R5 e D1 il circuito dovrebbe funzionare comunque, limitatamente per=F2 alla corrente che IC1 =E8 in grado di erogare. Vogliamo per=F2 superare questo limite, quindi lo facciamo "aiutare" da dei transistor, non capisco per=F2 come questi vengano fatti lavorare.
Ho una conoscenza di base dei transistor, so come utilizzarli come interruttore o come amplificatore di corrente (Ic =3D beta * Ib), ma non riesco ad applicare queste nozioni al circuito.
Il commento dell'articolo =E8 il seguente: "Per aumentare la corrente d'uscita di IC1 =E8 stato inserito un amplificatore di corrente, che moltiplica per 18.8 volte la corrente erogata dall'integrato. Il principio di funzionamento dell'amplificatore si basa sul concetto per il quale la caduta di tensione nelle cinque resistenze R1...R5 deve essere sempre uguale. Le basi sono infatti collegate assieme e tutte raggiungono il catodo del diodo D1. Poich=E9 la caduta di tensione sui terminali di D1 =E8 quasi sempre uguale a quella tra base ed emettitore dei quattro transistor, le 5 resistenze citate rimangono sottoposte alla stessa tensione, anche durante eventuali variazioni dipendenti dal carico."
Non ci capisco niente :) Qualcuno ha una spiegazione passo-passo ("siccome sussistono queste condizioni, tale giunzione si polarizza direttamente, ...")? Le formule, nel caso servano, sono benvenute. Vorrei anche riuscire a tirare fuori quel fattore 18.8 citato nell'articolo.
Grazie!