trasformatore di uscita per citofono

come

ta

Personalmente, studierei un amplificatore con impedenza di uscita relativamente elevata rispetto al valore da ottenere, per poi abbassarla al punto giusto utilizzando un anello di reazione con prelievo di tensione. Alternativamente, si pu=F2 applicare il ragionamento duale e studiare uno stadio di uscita con impedenza relativamente bassa, da alzare al punto giusto con un anello di reazione con prelievo di corrente. Questo studio si realizza abbastanza agevolmente con il metodo di Rosenstark e la formula di Blackman. Il tutto si riduce alla scelta di un opportuno guadagno di anello che permetta di ottenere l'impedenze desiderate.

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Darwin
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Con segnali sinusoidali di ampiezza massima, il rendimento e` del 78%, maggiore che con l'adattamento energetico.

Mi riferivo al caso di una sorgente ideale con una resistenza in serie (variabile) e il carico messo dopo: il massimo di potenza di uscita e di rendimento si ha con resistenza di sorgente nulla.

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Franco

Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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Franco

Secondo me, se devi pilotare un altoparlante da 50 ohm 1W fai un ampli con impedenza di uscita bassa (generatore di tensione) e vivi molto felice. Se puoi lavorare sulla sorgente e il carico e` dato, non bisogna fare l'adattamento energetico, si butta via troppa potenza (*)

Se (e sottolineo se) si deve fare un amplificatore a impedenza di uscita assegnata, una possibilita` brutta e` quella di fare una sorgente di tensione e mettere poi in serie il resistore voluto.

Se lo si vuole fare in modo elegante si fa una doppia retroazione, una in tensione e una in corrente, e progettando i due coefficienti beta si ottiene l'impedenza di uscita voluta, indipendentemente dal guadagno dell'amplificatore di base, che e` sempre variabile. In pratica con il doppio feedback si forza l'impedenza di uscita al valore voluto, basandosi solo su fattori beta ottenuti con componenti passivi, stabili e precisi.

Non ho letto tutto il thread, ma continuo ad essere perplesso: per pilotare un carico assegnato la sorgente non la si deve fare adattata energeticamente, si perde dinamica e rendimento inutilmente.

(*) verso meta/fine del 1800 alcuni famosi elettrotecnici (di cui non ricordo il nome) basandosi sul fatto che per l'adattamento energetico dovesse essere l'impedenza di carico uguale a quella di sorgente, costruirono dei generatori che erano adattati al carico. Poi si accorsero di aver fatto una fesseria, e misero tutto elegantemente a tacere. Il lavoro riguardava dei battelli elettrici alimentati a batterie, per la navigazione non ricordo piu` quale fiume. Qualcuno ha mai letto qualcosa in proposito?

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Franco

Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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Franco

Dipende dallo stadio, se è un emettitore comune ad esempio la resistenza di uscita la puoi approssimare alla resistenza di polarizzazione tra collettore e alimentazione (se è abbastanza piccola). Fai il circuito equivalente per il segnale e da lì ti ricavi quello che vuoi.

Ok ma forse non si merita neanche tutto questo tempo speso da parte tua. Se invece lo fai a fini "didattici" allora non discuto.

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"Non seguire la massa, segui la Vcc!"
?syaochan? ~ syaochan@hotmail.com
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syaochan

se dovevo fare uno stadio amplificatore non andavo certo da imbattermi nei discreti... piazzavo un ic con cui sono un minimo pratico e in 2 ore ero operativo, pcb in mano! lo sto facendo a fine didattico perchè sono curioso e mi piace capire perchè le cose funzionano in un certo modo e non in un altro all'uni queste cose non le insegnano... e ci sono un paio di 3d attivi proprio su questo...giusto qualche post sopra :)

ciao!

-ice-

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ice

Franco ha scritto:

Uh?

Che e' un caso particolare del "teorema del massimo trasferimento di energia".

Mi sa che stiamo facendo un po' di confusione su questo teorema: un conto e' (es.) in elettrotecnica, utilizzare la maggiore quantita' possibile che puo' essere generata da un generatore, un altro e' massimizzare la potenza dissipata su un carico alimentato da una sorgente di potenza (virtualmente) infinita (il ns. esempio).

Nel secondo caso, ovviamente, e' preferibile che la sorgente abbia una resistenza di valore minimo possibile.

P.S. Gli altoparlanti sono trasduttori progettati per essere pilotati in tensione. E cosi' viene fatto, normalmente.

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Sgranocchia la strada! ("divora" mi sembrava eccessivo).
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Englishman

E` il rendimento massimo di un amplificatore in classe B che esce con impedenza molto piu` bassa di quella del carico.

Direi che la differenza si possa anche dire come "sorgente fissa, adattiamo il carico", oppure carico fisso lavoriamo sulla impedenza di uscita della sorgente.

Tranne qualche qualcuno estroso che li pilota in corrente, cosi` si sentono tutte le risonanze del sistema, ma cosi` "suona meglio" :)

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Franco

Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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Franco

Franco ha scritto:

[78%]

Ahhh... Cosi' va' meglio.

Appunto. Se hai un generatore a turbina, ti interessera' estrarne la potenza/energia massima, e a questo punto dobbiamo fare i conti con il teorema del massimo trasferimento di E.

Nel caso dell' amplificatore (ma anche di una semplice lampadina ad incandescenza collegata alla rete elettrica) credo non mi interesserebbe proprio di ottenere il massimo trasferimento di energia...

[altoparlanti]

'Spe... c'e' estroso ed estroso... Audio Pro (Ace Bass), Yamaha (AST), Aloia, ed altri la usa(va)no o la teorizza(va)no per diminuire le distorsioni del sistema (a parita' delle altre considerazioni), e compensando le non linearita' della risposta dovuta (es.) al comportamento dell' impedenza nell' intorno della frequenza di risonanza.

E la cosa funziona (l' escursione e' funzione lineare della corrente, ma non della tensione applicata)

Se qualche altro buontempone non compensa, bah...

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TAP: Take Another Plane.
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Englishman

Ciao

Da Faenza ,citta' delle ceramiche !!!

Se non sono in fidocad , non guardo mai gli schemi.

Certamente . Altra soluzione, alimentarlo a 24 V (eventualmente con piccole modifiche per ridurre la corrente di riposo) in modo da avere

20 V pp, cioe' 10 Vpicco, cioe' 7 Vefficaci e quindi 7*7/50 =~1 W Non vi e' adattamento del carico in uscita,ma di solito non e' richiesto negli ampli audio. Ciao Giorgio
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non sono ancora SANto per e-mail
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giorgiomontaguti

Non direi. Con un generatore a turbina non bisogna estrarre la massima potenza, ma ottimizzare il rendimento. In caso di adattamento energetico il generatore perderebbe il 50% della potenza e questo sarebbe inaccettabile sia dal punto di vista della potenza dissipata (calore) sia dal costo dell'energia persa (per non parlare della regolazione della macchina). Questo e` proprio uno dei casi in cui si deve ottimizzare il rendimento, non massimizzare la potenza trasferita.

Certamente: in questi casi si lavora sulla sorgente per avere rendimento massimo, non massimo trasferimento di energia.

Non e` la forza applicata dalla bobina mobile ad essere funzione della corrente? Solo in condizioni stazionarie e lineari l'escursione e` proporzionale alla corrente.

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Franco

Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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Franco

perchè?

[FIDOCAD ] MC 115 60 0 0 310 MC 115 60 3 0 200 TY 135 55 5 3 0 0 0 * BC146 TY 95 55 5 3 0 0 0 * 1N4002 LI 130 40 115 40 LI 115 40 115 45 LI 130 40 130 35 MC 130 25 0 0 180 MC 130 25 3 0 010 SA 130 40 LI 130 50 130 40 SA 130 70 MC 130 140 0 0 045 SA 130 140 LI 165 70 175 70 LI 175 70 175 90 LI 175 110 175 140 LI 175 140 165 140 RV 170 90 180 110 LI 180 90 190 80 LI 190 80 190 120 LI 190 120 180 110 TY 185 125 5 3 0 0 0 * 50-ohm LI 130 40 175 40 LI 175 40 175 70 SA 175 70 TY 85 70 5 3 0 0 0 * 100uF/15V MC 80 65 0 0 180 TY 135 30 5 3 0 0 0 * 10uF/15V LI 80 65 80 60 LI 80 60 115 60 TY 35 80 5 3 0 0 0 * 1k/log SA 80 60 LI 60 60 65 60 MC 65 60 0 0 080 SA 60 60 MC 45 60 0 0 080 LI 55 60 60 60 LI 40 75 40 60 LI 40 60 45 60 LI 40 75 45 75 MC 55 75 1 0 114 LI 60 60 60 75 LI 60 75 55 75 LI 75 60 80 60 MC 80 50 1 0 080 LI 80 50 80 40 LI 40 40 40 60 TY 45 50 5 3 0 0 0 * 2K2 TY 65 50 5 3 0 0 0 * 1K5 TY 85 50 5 3 0 0 0 * 720 MC 80 40 3 0 010 MC 40 40 3 0 010 SA 40 60 LI 50 80 80 80 SA 80 80 MC 80 80 1 0 080 LI 130 90 80 90 TY 85 80 5 3 0 0 0 * 10K LI 130 90 130 70 LI 80 80 80 75 TY 135 135 5 3 0 0 0 * 2 TY 160 70 5 3 0 0 0 * 3 TY 160 135 5 3 0 0 0 * 4 TY 135 70 5 3 0 0 0 * 1 MC 130 70 0 0 500 LI 60 60 60 50 RV 55 40 65 50 LI 60 40 60 15 LI 60 15 25 15 LI 25 15 25 30 MC 25 30 0 0 045 TY 65 35 5 3 0 0 0 * MIC

quindi se ho capito bene negli ampli audio si cerca di avere lo stadio di uscita con l'impedenza più bassa possibile mentre negli ampli RF si cerca di avere un impedenza di uscita uguale al carico per massimizzare il trasferimento di potenza ok?

-ice-

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ice

ca di

Nel secondo caso, c'=E8 il problema della linea di trasmissione tra l'amplificatore RF ed il carico. Nel momento in cui i fenomeni propagativi non sono trascurabili, entra in gioco appunto la propagazione sulla linea, che ha la sua brava impedenza caratteristica. Per evitare palleggi di energia tra il generatore (l'ampli RF) ed il carico (per esempio, l'antenna), si tenta di lavorare il pi=F9 possibile sulla stessa impedenza tra generatore, linea e carico. In questo modo, non ci sono riflessioni e tutto diventa pi=F9 semplice...

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Darwin

Ciao Per una folla di motivi...come si diceva in quella commedia... Primo perche' avendo ADSL free (cioe' 2 euro all'ora .....forse a Telecom dovrebbero imparare l'inglese !!) cerco di buttare meno soldi possibili . Secondo normalmente rispondo a richieste ....e al mio paese dicono " Chi ha bisogno si accosti !!) Terzo e piu' importante , ho una paura pazza dei virus , quindi cerco di stare alla larga dalla rete. Quarto, quelle poche volte ch mi decido a vedere gli schemi in rete trovo quasi sempre" pagina impossibile da vedere"

Direi che hai capito perfettamente e una ulteriore spiegazione te la fornisce ,con ottima competenza , l'amico DAR, nel messaggio successivo.

Visto lo schema, ora anch'io non capisco quel C da 10uF, che , eventualmente ,adrebbe messo fra emitter e massa , e sostituito con un corto....altrimenti lo stadio finale non e' alimentato. Circa lo stadio finale, occorrerebbe determinare la retta di carico del transistor con la corrente di riposo prevista, ricavare quindi il valore del carico e definire il tasformatore im modo che trasformi i 50 ohm in quel valore.

Spero di non aver detto stupidaggini..perche' oggi sono un po' bollito ,dopo una lettera della Agenzia delle Entrate...... che chiede un sacco di soldi !!!! Ciao Giorgio

--
non sono ancora SANto per e-mail
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giorgiomontaguti

Franco ha scritto:

E qui non capisco...

O meglio, capisco che il rendimento della componente meccanica abbia una curva diversa dalla caratteristica del generatore, ma mi pareva che in nessun caso si potesse superare il limite massimo di trasferimento (elettrico) di energia imposto dal teorema.

Va da se, che se la curva di rendimento meccanico non coincide con la caratteristica del generatore, si dovra' adottare un compromesso, ma sempre sotto il 50% teorico massimo.

Certo, intendevo lineare (e non proporzionale) nel senso che gli si da comunemente in matematica.

P.S. Contenti di ri-avermi tra voi?

--
L'odio è più forte dell'amore.
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Englishman

,

Non lo superi, difatti. Se ti metti nelle condizioni di massimo trasferimento di energia, ne trasferirai certo ben di pi=F9 di quanta ne trasferisci in condizioni di massimo rendimento, ma ne sprecherai almeno altrettanta. Se la potenza dei generatori =E8 di svariate decine di MW, se ne deduce che ci possono essere dei problemini pratici...

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Darwin

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