Stazioni (dis)saldanti: un po' di chiarezza

Ciao,

attualmente ho una stazioncina della Weller (PU-81) con la quale saldo tutto quello che mi capita a tiro, dalle schede THT all'SMD, comprese le

0402 ;).

Quale sarebbe la differenza ad utilizzare una stazione saldante (o di rework? che differenza c'è?) ad aria calda? Mi riferisco all'SMD. Non ne ho mai usata una e non ho idea di cosa significa utilizzarla. Mi riferisco però anche alle punte dedicate all'SMD (cucchiaini vari) per i normali saldatori.

Insomma, lavorando spesso con l'SMD cosa consigliate?

Marco

Reply to
Marco Trapanese
Loading thread data ...

Marco Trapanese:

"stazione di saldatura" è un nome pomposo per un saldatore.

La stazione di rework è composta di un saldatore, di un dissaldatore e di una pistola ad aria calda per rimuovere gocce di stagno o componenti difettosi o montati male.

Se ho capito bene cosa intendevi, no, non puoi usare l'aria calda per saldare. Non con risultati decenti.

Anche le punte sagomate servono solo per dissaldare. Per saldare anche gli SMD basta una comune punta, non troppo piccola, più corta possibile e possibilmente piatta.

Reply to
F. Bertolazzi

Il 03/09/2010 17:39, F. Bertolazzi ha scritto:

[cut]

Grazie mille della spiegazione. Allora risparmio i soldini e mi tengo il mio "bel" Weller. Eventualmente acquisto qualche punta piatta come da te consigliato.

Marco

Reply to
Marco Trapanese

Un bel giorno Marco Trapanese digitò:

L'aria calda ha vari gradi di utilità in una serie di situazioni. E' una di quelle cose che una volta che ce l'hai non puoi più farne a meno, ma non sai giustificare esattamente il perché.

-E' indispensabile se vuoi saldare certi componenti (quelli col pad esposto sotto al package: QFN, powerpad, ecc);

-E' pressoché indispensabile se devi dissaldare componenti;

-E' molto utile per fare dei ritocchi. La puoi usare come una sorta di "reflow", per sistemare le saldature venute male. Un esempio: se un pin di un componente a passo 0.5 si piega e si salda assieme al pin contiguo, sistemare la cosa con saldatore e trecciola è possibile ma tedioso. Con l'aria calda e le pinzette lo fai in un attimo.

Per quanto riguarda invece l'aspirastagno, io lo uso raramente, ma quelle poche volte che lo uso tipicamente mi salva la vita. Parlo ovviamente dell'aspirastagno "serio", non del trabiccolo con la pompetta a mano che non serve a una ceppa. Tipo questo, per intenderci:

formatting link

Se hai un migliaio di euro da spendere, l'ideale è una di quelle stazioni "tre in uno" che hanno saldatore, aria calda e dissaldatore. Per la maggior parte del tempo io tengo attaccati due saldatori (così posso avere due punte diverse sempre pronte) e raramente attacco il dissaldatore.

--
emboliaschizoide.splinder.com
Reply to
dalai lamah

Il 03/09/2010 19:53, Marco Trapanese ha scritto:

In particolare, io utilizzo abitualmente la punta conica corta ETP che vedi qui:

formatting link

Secondo te, quale "piatta" potrei acquistare per l'SMD?

Marco

Reply to
Marco Trapanese

Il 03/09/2010 20:07, dalai lamah ha scritto:

[cut]

Grazie anche a te della spiegazione.

Magari :( Al massimo mi posso permettere qualche centinaio di euro per una cinese... (nel senso di stazione di saldatura...)

In effetti mi capita di dover rimuovere integrati durante i test e giustamente con il saldatore normale è quasi impossibile evitare di danneggiarlo.

Marco

Reply to
Marco Trapanese

dalai lamah:

Mumble. Io l'ho avuta per due anni, con tanto di adattatori per QFN e non l'ho mai usata. Quando mi sarebbe servita... s'era rotta senza mai essere stata usata.

Solo per un prototipo. Stando a datasheet ed AN varie è addirittura importante il profilo termico col quale si scalda *tutta* la basetta per evitare problemi di stress meccanici dovuti alle differenti espansioni termiche. Se poi scaldi un solo pezzo di basetta con un calore molto più alto che in un forno a reflow, non oso immaginare.

Per i package con pad esposto preferisco fare un foro da 2 mm in mezzo al pad e saldarlo col saldatore.

Mah, anche lì, col sistema del trefolo di rame si fanno dei lavori più puliti e precisi, soprattutto se la basetta è molto popolata.

Perché probabilmente ormai fai solo roba in SMD. Per il TH è assolutamente indispensabile.

Ne bastano anche 300. La CT Brand 858 mi dura da 5 anni con le punte originali, a parte l'aria calda (sbalzo di tensione ad apparecchiatura spenta, purtroppo ha una parte elettronica che bypassa l'interruttore generale per tenere accesa la ventola dell'aria calda anche dopo che si è spenta la resistenza). Per il solo dissaldatore della Weller me ne avevano chiesti 1.500.

Consumista! ;-)

Reply to
F. Bertolazzi

Marco Trapanese:

Direi la ETB.

Ah, no, visto che usi sempre gli 0402 forse ti ci vuole la ETA. :D

Non ho capito bene che forma abbia la ETBB. Se è come quella della NT4 ("round"), ovvero conica con la punta tagliata ad angolo in modo da lasciare una superficie elissoidale, è la forma che preferisco.

Poi mi devono spiegare perché non mettono disegni fatti meglio, qualche foto e non unificano la terminologia, scommetto che "chisel" e "screwdriver" sono per loro sinonimi.

Reply to
F. Bertolazzi

Il 04/09/2010 00:26, F. Bertolazzi ha scritto:

Le ho usate una sola volta, non le uso più giurin giuretta :) :)

Da quello che capisco la differenza tra la ETB e la ETBB è che la prima termina con un ellissoide smussato (per fare la punta piatta) mentre la seconda è una tronco conica, sempre smussata.

Comunque la scelta non si pone: Farnell non ha la ETBB :)

Marco

Reply to
Marco Trapanese

Un bel giorno F. Bertolazzi digitò:

Beh, non per niente si chiamano "stazioni di rework". :)

Comunque detto fra noi questa storia del profilo, dello scaldare tutta la basetta ecc...ecc... sarà senz'altro basata su motivazioni serie e concrete, ma io ho saldato con l'aria calda centinaia o migliaia di PowerPAD che che funzionano perfettamente e senza failure da anni, anche in ambienti che non definirei amichevoli.

Fu la prima idea che mi venne, ma non riuscii mai a farla funzionare decentemente.

Ti ci voglio vedere a dissaldare un LQFP a 144 pin col trefolo di rame. :)

E te lo dice uno che è praticamente un fanatico della trecciola dissaldante!

Se poi devi *sostituire* componenti, l'aria calda ti permette di farlo con estrema rapidità. In un secondo dissaldi con l'aria calda, togli il componente, metti il componente nuovo e lo saldi con l'aria calda. Se devi farlo per migliaia di volte come mi è capitato, ti assicuro che anche pochi secondi guadagnati sono molto apprezzabili.

Appunto. :)

Una buona weller tre in uno si trova sotto ai 1000 euro, probabilmente in promozione anche a 800. Oppure si può risparmiare ulteriormente prendendola usata, tanto le weller sono eterne e indistruttibili, a differenza delle CT Brand. ;)

--
emboliaschizoide.splinder.com
Reply to
dalai lamah

dalai lamah:

Beh, no, il rework è quello che fai dopo l'ispezione del prodotto di serie, se necessario. Si chiama "rilavorazione" appunto per ciò.

Grazie! Ottimo a sapersi.

Ho ricontrollato lo stampato: il foro, sotto gli LT3010, in MSOP8, è da

1,4. Devo però dire che, in produzione, usai il MAQ5280 che mi suggeristi tu, senza saldare il pad.

E perché mai dovrei usare package così grossi per le cazzatine che mi ordinano i miei clienti? :-(

In effetti, se mi dici che le saldature così fatte, nella realtà, sono buone quanto le altre, quasi quasi vedo di riparare la mia aria calda.

Il mio saldatore Weller si è rotto eccome, altrimenti non avrei comprato il CT brand.

Ok, dopo 25 anni :D

Però per il solo dissaldatore Weller volevano 1500 euri, ovvero il prezzo di cinque stazioni complete CT. Dopo quanto hai scritto penso ne comprerò un'altra per avere l'aria calda senza ulteriori ingombri (e, hai visto mai, anche dei pezzi di ricambio), ed avrò speso meno della metà, e a "rate".

E poi la CT brand non è la sola cosa che m'è saltata in quel temporale. Hai presente quando, subito prima del lampo, senti uno strano sibilo tipo elettroni che migrano, tanto è vicino il fulmine?

Reply to
F. Bertolazzi

Un bel giorno F. Bertolazzi digitò:

La tecnica migliore è quella di stagnare leggermente la piazzola del power pad (e se hai tempo, anche il power pad stesso), poi scaldare abbondantemente la piazzola con l'aria calda finché non vedi che lo stagno è ben sciolto, poi avvicinare dall'alto il componente attendendo qualche secondo per fare in modo che si scaldi un po' anche lui, poi SPLAT! :)

Non è raro che lo stagno esca dai lati del componente sotto forma di palline, ma poi verrà tutto via quando salderai i pin, quindi non c'è rischio di corti. Questo per i PowerPAD e in generale per i componenti con i pin "normali"; per i QFN bisogna stare più attenti perché il rischio di corto è più alto. Per questi ultimi è bene continuare a scaldare il componente anche dopo che l'hai appoggiato, finché non vedi che esso "galleggia" sulla piazzola (lo capisci perché spostandolo con le pinzette tende a ritornare nella posizione corretta).

Ma anche un normale TSSOP a 20 pin come un 74hc244 o simili. Dissaldarlo con la trecciola è tedioso, con l'aria calda ci vogliono cinque secondi netti!

Dipende anche dalla lega di stagno utilizzata. Se sono schede di produzione (e quindi con ogni probabilità hanno usato pasta salda RoHS) a volte è utile applicare prima un velo di flussante. Questo "ripulisce" un po' la saldatura in fase di dissaldatura, e la rende migliore quando risaldi. Ma in genere non ce n'è bisogno.

--
emboliaschizoide.splinder.com
Reply to
dalai lamah

dalai lamah:

Ora che ci penso l'avevo fatto, anni addietro, esattamente così, per fare questo adattatore per un processore Freescale:

formatting link
ma, come vedi, non ho mai provato a vedere se aveva funzionato...

Però avrei detto che fosse opportuno far galleggiare qualunque componente, non solo i QFN. Ma forse dipende dal fatto che la roma automotive e marina non ha l'obbligo di RoHS, quindi posso usare stagno buono. ;-)

Anche quando ci sono molti componenti molto vicini?

E' meglio usare solo un getto concentrato (diametro ugello 2,5 o 4,4 mm) sui pin o è meglio scaldare tutto l'IC senza ugelli aggiuntivi (diametro circa 18 mm)?

Reply to
F. Bertolazzi

Un bel giorno F. Bertolazzi digitò:

Ancora meglio!

Io uso l'ugello, non ricordo il diametro ma a occhio direi 4-5 mm.

--
emboliaschizoide.splinder.com
Reply to
dalai lamah

ElectronDepot website is not affiliated with any of the manufacturers or service providers discussed here. All logos and trade names are the property of their respective owners.