Segnali, amplificatori ed oscilloscopi

Salve a tutti!

Ho un segnale elettrico, una tensione V(t) che varia nel tempo e che ha una ampiezza massima A. Voglio visualizzare la funzione V(t). Come devo comportarmi? DI cosa devo disporre? Immaginiamo che il segnale lo abbia già raccolto, che disponga quindi di due cavi elettrici da utilizzare come input in "qualcosa": cosa? Perchè la vs. risposta sia meno generica, vi spiego quali sono i miei dubbi.

Ingenuamente penserei ad inviare il mio segnale ad un oscilloscopio. Tuttavia leggo che A potrebbe essere troppo piccola per tale apparecchio e così è necessario amplificarla. Ma un oscilloscopio non ha un amplificatore interno? Se no, come scegliere l'amplificatore? Se A fosse dell'ordine dei micronvolts, come e quanto amplificarlo? L'amplificatore e l'osciloscopio si comportano ugualemente nei confronti di tutte le porzioni dello spettro di V(t)?

Grazie, Marcello

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Mar Malp
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na

i=E0

put

o

Di che segnale si tratta?

e

catore

i

Amplificare un segnale dell'ordine di qualche microvolt (questa =E8 la scrittura corretta) pu=F2 essere una cosa molto semplice, oppure di complessit=E0 formidabile a seconda della banda occupata dal segnale.

i

Dipende. Ogni cosa ha i suoi limiti. Di solito gli oscilloscopi hanno degli amplificatori verticali dotati di una banda apprezzabilmente piatta tra la continua ed una frazione apprezzabile della loro banda dichiarata a 3dB. Personalmente, mi levo il cappello di fronte a circuiti come questi.

Ad ogni modo, la risposta alle tue perplessit=E0 sarebbe probabilmente pi=F9 semplice se tu dicessi di che segnale si tratta... a meno che non sia un segreto, ovviamente :-)

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Darwin

"Darwin" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@g19g2000yqe.googlegroups.com...

Di un segnale bioelettrico (attività elettrica di fibre muscolari) raccolto sulla superficie corporea con appositi elettrodi

La banda è da 10 a 1000 Hz.

Si può fare??

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Mar Malp

- snipped-for-privacy@g19g2000yqe.googlegroups.com...

olto

Ok, intravvedo il problema.

S=EC, probabilmente molto facilmente con amplificatori operazionali. Tuttavia, temo che una semplice amplificazione restituisca un segnale molto sporco, con un residuo molto elevato a 50Hz dovuto alla frequenza di rete.

Personalmente, per problemi di questo genere utilizzerei una misura differenziale ed amplificherei il segnale con un amplificatore da strumentazione (AD623 o affini), magari reiniettando il modo comune con un terzo elettrodo, come si fa con i segnali di un elettrocardiografo. Quali sono le tue competenze di elettronica? Tutto questo ti dice qualcosa, oppure no?

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Darwin

olto

Segnali mioelettrici... il problema principale sono i disturbi elettrici, cio=E8 il segnale che ti interessa =E8 sovrapposto ad altri segnali di varia provenienza, 50 Hz della rete per primo. Bisogna usare amplificatori particolari in grado di prelevare il segnale da pi=F9 punti e farne la differenza. Il caso pi=F9 frequente =E8 l'elettrocardiogramma. Comunque =E8 una materia ben conosciuta e documentata, ma un po' specialistica per trattarla su questo n.g. Dovresti cercare qualche libro universitario dei corsi di bioingegneria o ingegneria biomedica.

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Dimonio Caron

"Darwin" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@30g2000yqi.googlegroups.com...

So che questo viene di certo usato per tal fine:

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Dando un'occhiata alle specifiche tecniche (riportate in fondo alla pagina), cosa ti sentiresti di consigliare?

Grazie. PS: le mie conoscenze di elettronica sono modeste, davvero modeste.

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Mar Malp

"Dimonio Caron" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@g28g2000yqh.googlegroups.com...

Fammi capire.... In riferimento al segnale ECG io so che per amplificare il segnale costituito dalla ddp tra le due braccia, servono non solo due due elettrodi, alle due braccia, ma anche un eletrodo (chiamato da qualcuno "massa"), su una gamba. Io ho un vecchio ecgrafo e quando non collego questo terzo elettrodo, ecco che il segnale diviene sporchissimo e anzichè una linea appare una "banda" oscillante. Mi fai capire come questi tre elettrodi effettuano quanto descrivi sopra? Io pensavo che ne bastassero due! Mi spiego... Io ho un segnale S sovrapposto ad un disturbo elettrico. Se tale disturbo elettrico è lo stesso in due punti della superficie corporea, A e B, mentre il segnale no, posso isolare il segnale dal rumore facendo S_A-S_B? Utilizzando solodue elettrodi, no?

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Mar Malp

snipped-for-privacy@g28g2000yqh.googlegroups.com...

di,

Difatti, non =E8 una massa. Si tratta di un trucco: si preleva il segnale da due elettrodi e si sa che quello che interessa =E8 la differenza. Si calcola la media della tensione, la si cambia di segno e la si manda nel terzo elettrodo. Il risultato =E8 quello di fare in modo che le interferenze che si manifestano con lo stesso segno e la stessa intensit=E0 nei due elettrodi (modo comune) sono grandemente ridotte rispetto al segnale differenza (modo differenziale) che =E8 quello che poi contiene delle informazioni utili.

Ricordo alcune application notes molto interessanti sul sito di Analog Devices, ma adesso non le ho sottomano. Si tratta comunque di una tecnica abbastanza standard e ben conosciuta.

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Darwin

"Darwin" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@t41g2000yqt.googlegroups.com...

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...cioè si pulisce Vu da Vc*Ac inviando all'ingresso, tramite il terzo elettrodo, -Vc? Grazie

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Mar Malp

Pi=F9 o meno l'idea =E8 quella. Visto il campo d'applicazione, andrei senza dubbio su un amplificatore da strumentazione.

Ecco alcuni link. Ho altro materiale, ma in ufficio.

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rces/fca.html

E' interessante la figura 3:

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Qui guarda la figura 41:

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Darwin

"Darwin" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@i25g2000yqm.googlegroups.com...

OK, grazie. Mi darò da fare ad approfondire la materia. Solo, prima di chiudere il thread, ti sarei grato se volessi rispondere ad alcune domande del tutto "ingenue".

1) Quando invio un segnale ad un aplificatore comune (non operazionale), lo faccio infilando due fili (perdona il linguaggio profano): uno dei due deve fare da riferimento, da zero, da "terra", no? L'amplificatore prende la differenza di potenziale tra questi due fili e in uscita genera una tensione X volte quella di ingresso. L'uscita come è costituita? Anche qui ci dovranno essere due "fili" di cui uno porta il segnale rispetto all'altro che è lo zero! E questo zero di uscita da dove lo prende? Ma allora, mi domando, che differenza c'è con un amplificatore operazionale che amplifica sempre e cmq la differenza di potenziale tra due "fili"? 2) molto genericamente, come fa il circuito di un ecg ad iniettare tramite il terzo elettrodo la giusta corrente perchè alla cute degli altri due elettrodi si modifichi il potenziale nel modo voluto (ad esempio riduzione di -Vc)? 3) in pratica, se io prendo un amplificatore da strumentazione, operazionale, e gli collego i fili dei due elettrodi tra cui calcolare Vd, la differenza di potenziale da amplificare, come faccio (intendo in pratica) a iniettare nel corpo il modo comune tramite il terzo elettrodo? Questi amplificatori dispongono di un sistema che genera una corrente in uscita? E come fanno a sapere quanta corrente è necessario erogare per annullare il modo comune rilevato dai primi due elettrodi?

Grazie mille e scusa per le domande "grossolane".

Marcello

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Mar Malp

"Mar Malp" wrote in news:Deepn.141567$ snipped-for-privacy@tornado.fastwebnet.it:

Sottolinerei una cosa che non mi sembra venuta fuori dal thread, visto anche che non hai specificato come pensi di alimentare l'amplificatore: la sicurezza elettrica.

Ciao, AleX

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AleX

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