Schede per fisica delle particelle

Sono uno studente di fisica che sta iniziando il curriculum di particelle elementari e mi sto cimentando coi laboratori.

In questi laboratori si hanno dei rilevatori che mandano in uscita dei segnali tipicamente di qualche volt e della ampiezza dei nanosecondi. Sono dei moduli di dimensioni standard che entrano in un alloggiamento apposito da cui arriva alimentazione e nel caso mette in comunicazione con un'interfaccia che poi va in un pc.

Ora, parlando col professore e' saltato fuori che questi moduli hanno dei costi allucinanti, dai mille euro i piu' stupidi a qualche migliaio i piu' complicati. Su certi particolari moduli tipo alimentatori che danno qualche KV, controllabili da pc e con varie funzioni e con una certa potenza(comunque con correnti mai sopra i qualche mA) posso anche immaginare che ci siano degli alti costi. Ma ci sono certi moduli che ad esempio sono semplicemente 8 convertitori A-D a 8 bit che convertono in bit il valore massimo di tensione raggiunto. O certi altri che registrano e mandano fuori in digitale dopo quanto tempo da uno start il segnale che e' entrato ha superato una certa soglia. Sempre lavorando sui tempi di qualche ns e dando segnali a 8 bit. E altri apparecchi che riterrei piuttosto "semplici". E questi tempi non mi paiono tremendamente veloci. Ora... Ci sono dei motivi per cui elettroniche simili dovrebbero essere cos=EC costose oppure le aziende che le producono sono le stesse che fanno i cavi per gli audiofili?

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Luca85
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Non credo siano quelli i pi=F9 cari, anche se banali non sono. Dipende anche dalla velocit=E0 (banda passante)

Quanto velocemente ti danno questi 8 bit in uscita?

Questa (un tempo li chiamavano "boxcar" se non ricordo male) non =E8 prestazione da poco: 8 bit di risoluzione su tempi dei nanosecondi significa una risoluzione assoluta dell'ordine di ~10 picosecondi. Vuoi confrontarli ai tempi audio?

Dipende dal termine di confronto. Per me 10 picosecondi =E8 un tempo decisamente cortino. Quanti picosecondi =E8 un periodo alla massima frequenza audio? :-)

Direi di s=EC. Non si tratta di elettrodomestici (un impianto hi-fi lo =E8, piaccia o no) ma di strumenti spesso allo stato dell'arte, che richiedono un progettazione specifica, non avranno mai larghissima diffusione (e quindi niente economie di scala) devono essere calibrati, ripetibili, affidabili (come gli ampli dei guru audiofili?) compatibili con un sistema che ha richiesto anch'esso progettazione e sviluppo, un software coi controcosi: ti sembra lo stesso di un ampli audio, che lo so progettare persino io?

Questa la posso ammettere solo come la bestemmia di audiofilo piccato che vuole mantenere l'incognito. :-)

Se hai guardato tante di quelle schede, una idea della complessit=E0 del sistema non puoi non essertela fatta.

Hai mai guardato, invece, dentro un ampli audio? sei in grado di fare un confronto? Sai quali sono i componenti pi=F9 costosi? Sai che probabilmente son pi=F9 di vent'anni se non trenta che non esce uno schema sostanzialmente nuovo? Sai che tarature, messe a punto e calibrazioni non esistono (non sono necessarie)?

Hai fatto i conti che il sistema di acquisizione dati che descrivi a fartelo da solo (ammesso che ci riesca) spenderesti molto pi=F9 di quanto lo paghi fatto, senza contare il casino di provarlo, tararlo calibrarlo, e la strumentazione coi controcazzi necessaria per queste operazioni?

E che al contrario un ampli audio di solito costa pi=F9 del prezzo dei suoi componenti comprati al dettaglio (e che quindi con tempo e voglia converrebbe farselo in casa) nonostante le economie di scala permesse da pi=F9 alti volumi di produzione e dal pagamento a prezzi da ingrosso dei componenti?

Francamente, che uno studente di Fisica non sia in grado di cogliere da solo queste differenze mi preoccupa, specie se sta facendo un corso di laboratorio di particelle.

Un consiglio: fai un po' di mente locale o cambia facolt=E0 ;-)

Per fare il guru audiofilo anche Giurisprudenza (con molta meno fatica:-) va benissimo.

Ciao

Tullio

-- PRIMO PRINCIPIO DI TRIMALCIONE: "Se il costo di un impianto hi-fi =E8 abbastanza alto, allora chi lo possiede acquisisce un tot di 'cultura' compreso nel prezzo." SECONDO PRINCIPIO DI TRIMALCIONE: "Data una qualunque legge fisica o regola matematica coinvolta nella riproduzione audio, esiste un impianto, purch=E9 abbastanza costoso, capace di renderla non valida." TERZO PRINCIPIO DI TRIMALCIONE: "Esiste almeno un imbecille intimamente convinto della validit=E0 dei primi due principi."

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Tullio Mariani

On 11 Apr, 18:41, "Tullio Mariani"

Beh...E' che di corsi di elettronica "pratica" ne abbiamo fatto solo uno e fatto pure male. Il che mi dispiace perch=E8 mi diverte abbastanza. E questi circuiti quindi li vediamo dentro delle belle scatole e non so dentro come sono fatti. A lezione invece ci mostrano solo uno schema "ideale" di come sono fatti questi circuiti, il corso su come veramente funzionano anche in pratica =E8 del prossimo anno. Gli ampli audio invece li apro sempre e quindi so bene che cosa c'=E8 dentro!!

Queste schede poi...Molte hanno su il cartellino "tarata nel '75" o simili, perch=E8 visto il costo di quelle nuove ricicliamo quelle dismesse dai laboratori di ricerca. E visti i progressi dell'elettronica dal 75 ad oggi e viste le frequenze a cui lavorano oggi i pc non mi sembra di lavorare con tempi mostruosi. La massima risoluzione temporale che ci danno i rilevatori pi=F9 veloci e' 1,5ns, quindi i picosecondi non ci servono proprio. E 1ns e' una frequenza di 1GHz. Per una certa complessit=E0 e per la produzione di nicchia mi immaginavo si' che costassero, ma almeno un ordine di grandezza in meno!!

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Luca85

Un bel giorno Luca85 digitò:

Lavorare con i nanosecondi in analogica non è agevole nemmeno al giorno d'oggi. Un conto è un oscilloscopio digitale che millanta un tot di GS/s (e che comunque è un oggetto più complesso di quanto si pensi), un conto è uno strumento che deve effettivamente campionare un transitorio a 1 GS/s.

Poi sul fatto che le schede della National Instruments (presumo ti riferissi a quelle) siano un tantino overpriced, posso essere d'accordo. Ma in ragione del 20, 30 o magari al limite 50%, non di parecchi ordini di grandezza come accade per la fuffa audiophile.

--
emboliaschizoide.splinder.com
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dalai lamah

Luca85 wrote: [...]

fa molto Frankenstein Jr. :-D

Ste

--

Ogni problema complicato ha una soluzione semplice...per lo piu` sbagliata
[cit. Franco, i.h.e. 20.01.2007]
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PeSte

Non credo siano quelli i più cari, anche se banali non sono. Dipende anche dalla velocità (banda passante)

Quanto velocemente ti danno questi 8 bit in uscita?

Questa (un tempo li chiamavano "boxcar" se non ricordo male) non è prestazione da poco: 8 bit di risoluzione su tempi dei nanosecondi significa una risoluzione assoluta dell'ordine di ~10 picosecondi.

azz..ma esistono? Vuoi confrontarli ai tempi audio?

Dipende dal termine di confronto. Per me 10 picosecondi è un tempo decisamente cortino. Quanti picosecondi è un periodo alla massima frequenza audio? :-)

Direi di sì. Non si tratta di elettrodomestici (un impianto hi-fi lo è, piaccia o no) ma di strumenti spesso allo stato dell'arte, che richiedono un progettazione specifica, non avranno mai larghissima diffusione (e quindi niente economie di scala) devono essere calibrati, ripetibili, affidabili (come gli ampli dei guru audiofili?) compatibili con un sistema che ha richiesto anch'esso progettazione e sviluppo, un software coi controcosi: ti sembra lo stesso di un ampli audio, che lo so progettare persino io?

Questa la posso ammettere solo come la bestemmia di audiofilo piccato che vuole mantenere l'incognito. :-)

Se hai guardato tante di quelle schede, una idea della complessità del sistema non puoi non essertela fatta.

Hai mai guardato, invece, dentro un ampli audio? sei in grado di fare un confronto? Sai quali sono i componenti più costosi? Sai che probabilmente son più di vent'anni se non trenta che non esce uno schema sostanzialmente nuovo? beh dai,la classe D o la T del T-amp?(apriti cielo?tuoni e fulmini..)

Sai che tarature, messe a punto e calibrazioni non esistono (non sono necessarie)?

Hai fatto i conti che il sistema di acquisizione dati che descrivi a fartelo da solo (ammesso che ci riesca) spenderesti molto più di quanto lo paghi fatto, senza contare il casino di provarlo, tararlo calibrarlo, e la strumentazione coi controcazzi necessaria per queste operazioni?

E che al contrario un ampli audio di solito costa più del prezzo dei suoi componenti comprati al dettaglio (e che quindi con tempo e voglia converrebbe farselo in casa) nonostante le economie di scala permesse da più alti volumi di produzione e dal pagamento a prezzi da ingrosso dei componenti?

Francamente, che uno studente di Fisica non sia in grado di cogliere da solo queste differenze mi preoccupa, specie se sta facendo un corso di laboratorio di particelle.

Un consiglio: fai un po' di mente locale o cambia facoltà ;-)

Per fare il guru audiofilo anche Giurisprudenza (con molta meno fatica:-) va benissimo.

Ciao

Tullio

-- PRIMO PRINCIPIO DI TRIMALCIONE: "Se il costo di un impianto hi-fi è abbastanza alto, allora chi lo possiede acquisisce un tot di 'cultura' compreso nel prezzo." SECONDO PRINCIPIO DI TRIMALCIONE: "Data una qualunque legge fisica o regola matematica coinvolta nella riproduzione audio, esiste un impianto, purché abbastanza costoso, capace di renderla non valida." TERZO PRINCIPIO DI TRIMALCIONE: "Esiste almeno un imbecille intimamente convinto della validità dei primi due principi."

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blisca

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