Radiocollari

SAlve sto gurdando un canale sulla TV digitale dove parlano della tracciabilita' di alcuni animali tramite radiocollari. Fin qui nulla di particolare , il probelma e' che l'attrezzo che mostrano ha le dimensioni di un telefonino e ha una durata di trasmissione di circa tre anni.(tre anni??????) Spinto dalla curiosita' ho provato a fare ricerche su internet ed ho trovato che addirittura montano sti attrezzi anche sulle libellule ,(chiaramente proporzionandolo al soggetto) e durano circa 12 giorni in trasmissione. Personalmente lavoro e gioco in elettronica dal 1975 ed ho una concezione radicata della potenza dissipata in trasmissione che mi porta completamente al di fuori di questi risultati di durata nel tempo. Qualcuno di voi ha mai incontarto qualche schema di questi affari , giusto per sapere come fanno ?

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labotronika
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Non ho esperienze dirette, ma avevo visto alcuni documentari, dove facevano vedere come i ricercatori operavano per identificare la posizione degli animali, ed utilizzavano la tecnica della triangolazione. Il segnale ricevuto non era un segnale di tipo continuo, ma era un segnale ad impulsi .. Si sentiva un breve impulso ogni due/tre secondi. Da questo deduco che appunto questi radiocollari non siano in trasmissione fissa, ma consumino poca energia proprio perchè trasmettono un brevissimo impulso seguito da un lasso di tempo lungo senza essere in trasmissione !

Luca

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Luca - IW1QIF

io sono un ex radioamatore telegrafista e quando trasmettevo la potenza dissipata era sempre tanta .... quando si andava ad operare con batterie bisognava dosare al massimo il consumo. sono anch' io curioso di sapere come funzionano i radiocollari e so' per certo che hanno una durata molto lunga . Si vede che l' assorbimento del trasmettitore e' minimo e i pochi milliampere erogati dalla batteria sono sufficenti per un lungo periodo. che siano battarie a ricarica solare ??? quando arriva Jul e amici ci daranno risposte in merito. cordialmente Ernesto Vc ciao.

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volpino

I miei 0.02$

Come ti hanno già detto si sfruttano modalità di trasmissione e tipi di modulazione che consentono di ridurre al minimo il consumo di energia.

Si tende poi a investire molto sulla qualità degli apparati riceventi per poter distinguere il segnale anche se immerso nel rumore.

Infine, le tecnologie a disposizione dai ricercatori sono spesso molto più interessanti (e costose) rispetto a quelle che noi possiamo utilizzare. Per non parlare dei militari.

Siamo anni e anni indietro (quanti? secondo me una quasi ventina) rispetto al vero stato dell'arte.

Ciao! Marco / iw2nzm

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Marco Trapanese

Il giorno Tue, 24 Jul 2007 18:51:56 +0200, labotronika, in [it.hobby.elettronica], oso' esternare:

Mai sentito parlare di burst? Micca detto che debbano trasmettere di continuo, basta un burst di segnali ogni tot tempo. Micca serve sapere centimetro per centimetro, quale percorso fa una libellula, basta sapere l'andazzo del percorso, un burst ogni 10-15 minuti (la sparo lí, ma ad occhio mi sembra alquanto verosimile) basta ed avanza!

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Chi va con lo zoppo, impara a zoppicare.
Ma se lo zoppo va con uno sano, smette di zoppicare?
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BIG" (Umberto

"labotronika" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@tin.it...

Non so come funziona, ma se la tua perplessità è la durata delle batterie, ti posso raccontare una cosa: moltissimi anni fa scoprii che dentro le cartucce delle foto Polaroid (all'epoca solo BN) c'era una batteria, penso servisse ad innescare lo sviluppo, che era una specie di film, di cui ancora non so nulla. Volevo vedere quanto sarebbe durata e collegai una lampadina, credo fregata dal fanale di una bicicletta.... ci ha messo quasi un anno prima di spegnersi del tutto. E se è durata così una cosa destinata a funzionare per sole 8 volte, le cartucce contenevano 8 foto, penso esistano per usi speciali, meraviglie di cui non siamo a conoscenza.

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Calisvar

Quelle batterie di cui parli, ancora le uso!!!! Dal 1983, le uso sporadicamente per alimentare la ricevente (e i servi) di un radiocomando per modellismo!!!

Per me la cosa ha preso le sembianze di un miracolo; ho smesso di meravigliarmi da piu' di 20 anni....

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Ulx

Il giorno Tue, 24 Jul 2007 21:56:28 +0200, Calisvar, in [it.hobby.elettronica], oso' esternare:

Non ricordo le polaroid BN, ma quella a colori che ho (e che funzionerebbe ancora se trovassi le cartucce) utilizza la batteria per la parte elettronica (rtx ultrasuoni, calcolatore distanza eco, movimento motorino obiettivo, falsh, motorino espulsione foto), mentre per la parte sviluppo, é tutta incentrata sui due piccoli serbatoi di liquido nella parte iniziale della pellicola che vengono schiacciati dai rulli di uscita e che spargono il loro contenuto sulla parte interna della pellicola, consentendone lo sviluppo.

Comunque per i prodotti usa&getta, si adottano batterie altamente sovradimensionate al loro uso, sopratutto per poterne garantire il funzionamento dopo anni dalla fabbricazione e con un buon margine di tempo dopo la data di scadenza (mai notata tale dicitura sulle macchinette fotografiche usa&getta?).

Io con una piletta da 9 volt tipo duracell, tolta dal telecomando tv perché scarica, ci ho alimentato un giochino (fatto con integrati TTL) per oltre 10 anni...

Vabbé non lo usavo sempre, ma saltuariamente, peró....

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BIG" (Umberto

"Ulx" ha scritto nel messaggio news:f86ttv$o03$ snipped-for-privacy@tdi.cu.mi.it...

OK! Ma sai dirmi che tipo di pile erano? Io non sono mai riuscito a capirlo.

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Calisvar

labotronika scriveva il 24/07/07 :

Volevo ringraziare tutti per le dritte , in effetti sono venute fuori cose di cui magari si era persa la memoria , tipo quella delle batterie customizzate per le polaroid. Per il resto avevo pensato alla trasmissione in burst, se non fosse che l'oscillatore che genere la frequenza di clock in TX dovrebbe consumare anche quello indipendentemente dalla trasmissione. Addirittura nel caso delle tartarughe marine ho pensato che potessero sfruttare qualche processo elettrolitico per generare corrente, ma questo sulla terra non funziona, a meno che .........ricordate qualche anno fa uscirono degli orologi digitali alimentati ad acqua? chissa forse la pioggia potrebbe intervenire in qualche caso. E' anche vero che questi segnali possono essere di pochi mw dato che nell' ambiente in cui si propagano non devono combattere con gli altri segnali RF di cui sono zeppe le citta'. chissa ??? uno schema fugherebbe ogni dubbio.

saluti labotronika

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labotronika

Non so dirtelo, non ne ho mai aperta una; "suppongo" (per la durata) siano al litio... sull'involucro non e' riportato nulla. I contatti credo siano in alluminio: non son mai riuscito a saldarli.

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Ulx

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