Problema - come si fanno le misure di rumore di un circuito?

Al momento non devo misurare nulla ma mi interessa sapere come vengono fatte questo tipo di misure. Qualcuno sa dirmi qualcosa? Link?

Grazie a tutti Piercarlo

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Piercarlo
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fatte

Puoi essere un po' più preciso? Su una domanda così generica si potrebbe scrivere un libro... ^__^

Ciao Gianluca

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LAB

Visto che non hai parlato di cifra di rumore, probabilmente stai pensando ad amplificatori in bassa frequenza.

Voltmetro a vero valore efficace (con banda sufficiente) Voltmetor a vero valore efficace preceduto dal filtri che diano la risposta che ti interessa Analizzatore di spettro a fft, fanno cose egregie.

PS: e` in arrivo un AD della linear technology, 16 bit 160 Msample/s :) Slurp!

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Franco

Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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Franco

Infatti. La mia "malattia" la conosci ormai! :-)

Ok. Ma forse dovevo postare la domanda in un altro modo: che tipo di precauzioni vengono prese per evitare di prendere fischi per fiaschi? Perché ho il "sospetto" che qui i trabocchetti semplicemente si sprechino e che forse il maggior problema, in una notte in cui "tutti i gatti sono neri", sia proprio quello di acciuffare proprio il gatto che interessa e non uno che passava di lì per caso! :-)

Magari corredata con una delle loro splendide App Notes? Vado subito a scaricare! :-)

Ciao Piercarlo

PS - Gli e-book che mi hai passato, se da un lato mi hanno fatto partire per la tangente (ma sto rientrando, la benza è finita!) con cazzate galattiche, mi sono però stati utilissimi. Grazie! :-)

Ne aprofitto per chiedere un'altra cosa: che *effetti* provocano sul comportamento dei circuti le distorsioni con memoria? Perché, tanto per cambiare, ho l'impressione che alle volte tante cose "strane" siano semplicemente le solite mucche chiamate col nome sbagliato! :-(

Ciao e stammi bene! :-)

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Piercarlo

Il giorno Thu, 23 Nov 2006 18:58:44 GMT, Franco ha scritto:

Un convertitore flash, immagino. A 16 bit, però...

-- ciao Stefano

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SB

Ciao Per misure di confronto su preampli a 1,7Ghz (Satellite Meteosat), mi sono costruito un generatore di rumore bianco (si spera) con un transistor polarizzato inversamente e alimentato a tensione variabile, e un misuratore fatto con sonda duplicatrice con 50 ohm di impedenza. Poi regolavo il generatore finche' il rumore raddoppiava in uscita dal sistema .(attenuatore da 3 dB da mettere e togliere.) E' solo un metodo di confronto e non misura in valore assoluto, ma la differenza fra un ampli ben fatto e uno malfatto..... si vedeva bene !! In bassa frequenza non ho mai fatto misure simili, ma il concetto non dovrebbe essere molto diverso.

Ciao Giorgio

--
non sono ancora SANto per e-mail
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giorgiomontaguti

In snipped-for-privacy@4ax.com, giorgiomontaguti, snipped-for-privacy@alice.it, il 25-11-2006 9:03 ha scritto:

cut

Ti ringrazio e, adesso che ho un po' più di idee chiare (si fa per dire...) posso svelare "l'arcano".

Devo fare in pratica una ricerca sulla *composizione* del rumore di fondo di amplificatori in bassa frequenza per capire se è possibile che il loro "suono" sia dovuto alla presenza o assenza di pattern di rumore in grado di attivare o meno i meccanismi di mascheramento dell'orecchio (che, per conto mio, con buona pace di tanti "orecchiodoro", ritengo ormai una specie di processore MP3 biologico, con tutti i pregi e i difetti del caso).

Dopo aver ravanato su un po' di "stronzate" circa il suono dei cavi, delle disposizioni reciproche tra apparecchi, della rete elettrica sembra che finalmente qualcosa possa assumere un senso, nonostante un mare di cose senza senso...

La mia ipotesi è che alla fine si tratti soltanto di un caso particolare di problema legati alla compatibilità elettromagnetica non solo degli apparecchi rispetto al mondo esterno ma anche di parti interne di uno stesso apparecchio, soprattutto per quello che riguarda la generazione del rumore, la sua propagazione e la sua filtratura (o non filtratura) più o meno casuale o fortuita dovuta a geometrie di costruzione, layout, contenitori, connessioni e altre cose normalmente ritenute ininfluenti in bassa frequenza ma che potrebbero non esserlo. In questo potrebbero trovare soluzione tante cose "strane" che, viste nell'ottica giusta, strane non sono: sono soltanto "pezzi" di manifestazioni elettriche di cui normalmente non si tiene conto perché ritenuti, forse un po' troppo intuitivamente, "ininfluenti", "trascurabili" ecc. senza ulteriori verifiche.

Ciao Piercarlo

Reply to
Piercarlo

di

di

to

Procurati un ottimo analizzatore di spettro a FFT e buona fortuna :-)

Per il resto, in alta frequenza, esistono degli analizzatori di rumore che sono formati da un generatore di rumore controllato, di modo che possa essere commutato su almeno due temperature equivalenti di rumore. Misurando accuratamente l'ampiezza del segnale in uscita dell'amplificatore da testare (che all'ingresso ha il generatore di rumore), effettuando le dovute normalizzazioni si puo' ottenere nello stesso tempo il guadagno ed il fattore di rumore F dell'amplificatore da testare.

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Darwin

Darwin ha scritto:

Dovrei procurarmene uno che possa registrare i risultati delle sessioni e confrontarli tra loro... "Sospetto" che nemmeno su Ebay siano a buon mercato... sigh! :-(

Ciao Piercarlo

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Piercarlo

Ciao Certo che se fosse possibile misurare tutte le componenti che influiscono sul suono,invece di lasciarle a giudizi soggettivi,sarebbe molto meglio. Cadrebbero subito tante leggende metropolitane ,sostenute sopratutto dai rivenditori di apparati audio !!! Non so se con gli analizzatori si spettro, che si realizzano con la scheda audio e un SW sul PC , si riesca ad ottenere misure significative sul rumore. Buon lavoro ..e divertimento.

Ciao Giorgio

--
non sono ancora SANto per e-mail
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giorgiomontaguti

giorgiomontaguti ha scritto: Ciao

Infatti... Per conto mio credo ormai in una sola cosa: più tali compnenti sono "bianche" (cioè invarianti rispetto a tutte le condizioni normali in cui funziona un impianto), più esse divengono mascherab£ili dall'orecchio e a tutti gli effetti *non udibili*. Sono anche convinto che la maggior parte dei casi in cui i sistemi audio danno fatica d'ascolto o impressione di suono innaturale, sia dovuto al fatto che le loro componenti di disturbo e distorsione sono meno mascherabili dall'orecchio e sollecitano di più il cervello nel sopprimerne la percezione cosciente. Questo, imho, è anche una delle ragioni per cui solitamente ai *musicisti* non gliene frega niente dell'alta fedeltà: percepiscono la musica in tutt'altro modo. Un po' come, se posso fare un esempio, quando si ascolta un parlato disturbato alla radio: se il parlato è in madrelingua o in una seconda lingua compresa quanto la madrelingua, i disturbi danno molto meno fastidio perché i mezzi per comprendere tale parlato non sono più legati alla decodifica diretta dei fonemi ma a strutture cerebrali più evolute, costruitesi con la pratica e l'esperienza, in grado, entro limiti più ampi di quanti sono alle prime armi, di "interpolare" e ricostruire i fonemi distorti, garantendone una comprensione più sicura. Dopotutto dieci miliardi di neuroni qualche possibilità di fare 'sti trucchi ce l'hanno....

Tutto imho naturalmente.

Mha... di leggende si fa sempre a tempo a inventarne di nuove! E lo fanno! :-)

Grazie! :-)

Ciao Piercarlo

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Piercarlo

Piercarlo ha scritto:

Sulla tua teoria relativa al rumore nei sistemi audio ho alcune riserve. Se ti interessa l'argomento, ti consiglierei di cercare in qualche biblioteca ben fornita un buon testo di percezione acustica. Io ho imparato molto su un librettino (l'acustica per il musicista, edito mi pare da Ricordi, ma non ce l'ho sottomano e non mi ricordo l'autore) e mi pare che i fenomeni di mascheramento e tutto il resto fosse trattato in maniera chiara e sorprendentemente accurata, tenendo conto che si tratta di un testo per non specialisti. Posso invece confermare la tua impressione sulle lingue. Abito in Francia da diversi anni e, sebbene in certi ambiti possa considerarmi quasi bilingue, mi riendo conto che il rapporto segnale/rumore che il mio cervello necessita per capire il francese =E8 superiore rispetto a quello richiesto per l'italiano, che resta pur sempre la mia lingua madre.

Reply to
Darwin

Darwin ha scritto:

Se per caso ti ritorna in mente titolo e autore fammi un fischio: mi interessa! :-)

Ciao Piercarlo

Io lo conosco in modo più diretto perché sono un sordastro - divenuto tale dopo i quattro anni, cioè dopo aver imparato a parlare e ad aver acquisito la lingua madre. Sull'italiano ho zero problemi, con le altre lingue, pur non avendo problemi insoliti a imparare a leggerle, non sono mai riuscito a imparare a *parlarne* mezza. Per non parlare dei dialetti...

Ciao Piercarlo

Reply to
Piercarlo

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