piste di massa...meglio vaste?

ciao a tutti..volevo chiedere una cosa da mezzo profano..ovvero per varie esigenze sto iniziando ora a dover fare qualche pcb casalingo...

guardando altre schede diciamo industriali mi è venuta una domanda,ho notato che la massa usa tantissimo rame..in alcune schede praticamente tutta l'area libera e non usata è riempita da rame connesso a gnd(ho in mano una soundblaster ed è proprio cosi..anzi a dire il vero non è proprio tutto pieno pieno ma la massa fa una specie di griglia).

perchè si fa cosi?è conveniente farlo?eventualmente meglio area piena o a griglia(anche se la griglia con eagle ancora nn ho idea se si possa fare:P)? si fa anche quando la massa la collego a un cavo esterno e per esempio anche al contenitore di metallo?

se eventualmente avete da farmi leggere qualcosa..io a riguardo non ho trovato molto!

grazie ciao

Reply to
Salvo
Loading thread data ...

Salvo ha scritto:

otato

rea

to

o a

P)?

che

In linea di principio, pi=F9 =E8 elevata la corrente che deve scorrere su una pista, pi=F9 questa dovrebbe essere larga. Per sapere qualcosa di pi=F9 preciso, puoi consultare il tutorial sulla realizzazione dei circuiti stampati presente sul sito

formatting link

Ti metto anche il link diretto alla sezione del tutorial che tratta dello spessore delle piste:

formatting link
Se ti servono informazioni anche sulle fasi successive della realizzazione dei circuiti stampati, puoi consultare il sito
formatting link
alla sezione elettronica (vi trovi un tutorial in pdf).

Di nulla Spero di essere stato utile

Reply to
paolobc547

Piccola aggiunta a quanto appena postato: le piste che connettono all'alimentazione e alla massa sono in genere quelle in cui scorre maggiore corrente (si pensi ad esempio al caso in cui parecchi dispositivi sono alimentati in parallelo), quindi =E8 bene che siano pi=F9 larghe delle altre.

Reply to
paolobc547

"paolobc547" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@e3g2000cwe.googlegroups.com...

Piccola aggiunta a quanto appena postato: le piste che connettono all'alimentazione e alla massa sono in genere quelle in cui scorre maggiore corrente (si pensi ad esempio al caso in cui parecchi dispositivi sono alimentati in parallelo), quindi è bene che siano più larghe delle altre.

Certe volte si fanno scorrere delle piste con segnali sensibili e di fianco due piste di massa..

Reply to
Inty (BHO!)

Salvo ha scritto:

Vien da pensare che meno rame vien corroso equivale a meno acido e meno tempo serve per incidere le piste del pcb... si fanno ancora così i pcb vero?

Nel caso della soundblaster il rame in più serve da schermo, più massa c'è intorno = meno disturbi nella parte analogica.

--
Pagine inutili
http://digilander.libero.it/jorges/
Reply to
Jorges

Il giorno 29 Oct 2006 15:03:34 +0200, "Salvo" ha scritto:

Le zone di massa (ma sarebbe meglio chiamarle 0V), perchè la massa o Earth è un altra cosa, devono essere di dimensione ampia non solo per permettere il passaggio di corrente come ti hanno già detto, ma anche per ridurre il percorso delle correnti sull'alimentazione.

Infatti le piste tendono a creare delle spire che possono comportarsi da antenne trasmittenti e riceventi, quindi una buona zona di 0V con diverse connessioni tra i due lati e la contemporanea presenza di condensatori di bypass sulle alimentazioni molto vicino agli integrati riduce l'impedenza delle piste e la loro efficienza come antenne.

La cosa è complicata, leggi questo thread e guarda i link che abbiamo postato lì:

formatting link

-- ciao Stefano

Reply to
SB

Ciao Conviene sempre fare le masse di grandi dimensoioni. per ridurre la resistenza fra i vari punti del circuito che devono andare a massa. Io lascio tutto il layer di sotto dedicato alla massa ,e metto piste e componenti sull'altra faccia. Non e' esteticamente bello. ma efficacissimo contro oscillazioni spurie e disturbi. Chi fa stampati professionali, passa tutto lo stampato sulla onda di stagno fuso, e deve retinare le grandi superfici a messa, per evitare che si formino grossi goccioloni di stagno. Oppure ricopre con una pellicola le parti da non stagnare. Ciao Giorgio.

--
non sono ancora SANto per e-mail
Reply to
giorgiomontaguti

"SB" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@4ax.com...

Piccolo inciso_ le zone di massa sarebbe meglio invece chiamarle proprio di massa in quanto servono da potenziale di riferimento per il circuito ma non è affatto detto che stiano a 0V: Earth indica poi il potenziale di terra, ovvero quello del pianeta in cui viviamo e ancora una volta non è detto che la massa sia al potenziale di terra . Ogni circuito ha uno o più nodi di riferimento (ad esempio si possono avere riferimenti separati per la parte analogica e quella digitale di un circuito) i quali vengono poi in genere collegati ad un punto di massa comune (caso tipico un telaio metallico) il punto di messa può o meno essere messo a terra, ovvero collegato al potenziale del pianeta che *in questo caso* diviene anche il potenziale di riferimento del circuio. Peraltro la messa a terra non è obbligatoria per tutti i sistemi elettronici (vd.ad esempio gli apparecchi a doppio isolamento, in cui la massa comune del circuito è di fatto flottante)

Io tra l'altro la dizione "zona di 0V" non l'ho mai sentita, ma questo potrebbe benissimo essere un mio limite :)

Marco

Reply to
marco©

Il giorno Mon, 30 Oct 2006 21:44:45 +0100, "marco©" ha scritto:

Ah no, e tu a che potenziale le metti ? Non mi viene in mente un solo caso in cui le zone non sono a 0V.

Dovrebbe esserlo, almeno secondo diverse normative, per la quasi totalità delle appartecchiature.

Iil mio discorso era per differenziare lo 0V dalla terra, che anche se alla fine debbono essere collegate in un punto solo è bene restino due concetti diversi almeno per il progettista di circuiti stampati.

Per capire cosa intendo leggi questo, ad esempio a pag.14

formatting link

Forse, ma trattandosi di modi di dire non è importante, quello che conta sono i concetti che ci stanno dietro, quelli sì debbono essere chiari.

-- ciao Stefano

Reply to
SB

"SB" ha scritto

sono i

Direi invece che nel mondo tecnico (e quindi anche nell'elettronica) è importante per non dire fondamentale la terminologia che sia usa. Bisogna cercare di usare la terminologia che è universalmente utilizzata da tutti. Se ognuno usasse i propri modi di dire, le proprie espressione e le proprie sigle e acronimi, nessuno ci capirebbe più niente quando si scambiano informazioni, documentazione, schemi, ... Quindi i modi di dire sono da evitare.

Marco

Reply to
Marco

Il giorno Tue, 31 Oct 2006 08:30:27 GMT, "Marco" ha scritto:

Sono d'accordo su questo, comunque secondo me la 'zona di massa' è una cosa e la 'zona a 0V' è un'altra cosa. E la differenza è concettuale.

Quindi se non ti piace 'zona a 0V', possiamo definire gli 0V in un altro modo, massa analogica, massa digitale, massa sporca, o anche in altri modi, poi dovremmo definire le zone di terra, quando su molti schemi elettrici si legge GND per intendere lo 0V, e tutto questo genera sicuramnete confusione.

Infatti secondo me è più importante il concetto che ci sta dietro, anche perchè se hai chiaro il concetto e un pò di elasticità mentale non fai fatica a comprendere e adattarti ad una definizione differente.

Tutto questo naturalmente imho,

-- ciao Stefano

Reply to
SB

Tanto per cominciare procedo con l'explicatio terminorum, giusto per capirsi nel seguito. La parola massa e` quasi sempre usata non correttamente. Ci sono tre parole magiche: terra (earth), massa (chassis) e riferimento o zero volt (ground o reference).

La terra e` il pianeta su cui viviamo, e in questo caso il potenziale elettrico locale del suddetto (o del pavimento della stanza dove ci troviamo). Massa e` la *scatola metallica* che contiene l'apparato. Nei sistemi alimentati da rete, per motivi di sicurezza, la massa e` collegata a terra. Infine lo zero volt e` il potenziale di riferimento delle tensioni nel circuito: tipicamente puo` essere il punto centrale di una alimentazione duale, oppure l'alimentazione negativa per sistemi ad alimentazione singola (ma ad esempio il riferimento e` il positivo nelle logiche ECL).

Il potenziale di riferimento puo` essere collegato a massa oppure no, e quando e` collegato a massa puo` esserlo direttamente oppure attraverso una impedenza (tipicamente LR o RC a seconda che si voglia la connessione solo in bassa frequenza o solo in alta frequenza).

Detto questo, il piano di stampato "continuo" non e` un piano di massa ma presumibilmente un piano di 0V. La distinzione serve in casi complicati per capire di cosa si sta parlando.

***** ***** *****

Ergo mesà Marco gli è sfuggito qualche termine ed SB ha ragione.

ciao coals

Reply to
coals

Il giorno Wed, 1 Nov 2006 14:57:03 +0100, "coals" ha scritto:

Ti ringrazio, e noto purtroppo quanto manca la competenza di Franco a questo ng.

-- ciao Stefano

Reply to
SB

Si, giorni fà mi ha risposto ad uno sbaglio commesso da me sul ng. Ho cercato di convincerlo a tornare... Ma non è aria :(

Si ma qualcuno sa il motivo perchè se ne è andato? Siamo proprio str... una volta che abbiamo una persona valida...

Ciao Franco grazie di tutto!!!

coals

Reply to
coals

Il giorno Thu, 2 Nov 2006 13:16:46 +0100, "coals" ha scritto:

Questo è il thread della discordia:

formatting link

Non è stato trattato bene, ma forse ci poteva anche passare sopra.

-- ciao Stefano

Reply to
SB

Già sembra leggendo che cmq oramai ne avesse abbastanza. Io per conto mio posso solo che levarmi il cappello per gli anni che c'ha dato una mano.

Grazie ancora Frà...

coals

Reply to
coals

ElectronDepot website is not affiliated with any of the manufacturers or service providers discussed here. All logos and trade names are the property of their respective owners.