piano di massa si - piano di masso no

Ciao a tutti, mi stavo interrogando sull'utilit=E0 del piano di massa. Quand'=E8 che serve? Quand'=E8 che invece =E8 dannoso?

Inoltre, mi stavo chiedendo se non favorisse l'effetto antenna?

Grazie.

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Robbo
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Un bel giorno Robbo digitò:

Praticamente sempre.

Praticamente mai.

Tutt'altro. Un piano di massa vicino a delle tracce crea una piccola capacità verso massa che opera come un filtro. Per favorire l'effetto antenna sarebbe necessario che le piste si sviluppassero in direzione ortogonale al piano (ad esempio se avessi una scheda montata "a pettine" su un'altra); in quel caso la cosa è da valutare.

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emboliaschizoide.splinder.com
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dalai lamah

dalai lamah ha scritto:

Beh, portiamo un esempio concreto: mosfet di potenza che comanda un motore con resistenza di shunt (verso GND) in serie. Siamo sicuri che in questo caso il piano di 0V sia adeguato?

Io invece lascerei la pista di ritorno della R di shunt con un percorso corto e diretto al pin di GND più vicino.

Idem per quanto riguarda i condensatori di by-pass delle alimentazioni degli integrati, piuttosto che annegarli in un unico piano di 0V.

Mi faccio troppi problemi io? :)

Marco

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Marco Trapanese

Un bel giorno Marco Trapanese digitò:

Lo scopo di un piano è quello di avere un riferimento equipotenziale ovunque, quindi è utile anche nei casi a cui ti riferisci, specialmente se (come accade spesso) l'integrato ha un ingresso di feedback single ended anziché differenziale. Se hai un ingresso differenziale puoi anche collegare la R a massa tramite una pista come dici tu, tanto poi potrai derivare due "kelvin connections" ai capi della R e portare entrambe all'integrato; se invece colleghi la R a un bel piano diffuso, puoi assumere che il potenziale sarà praticamente identico al riferimento dell'integrato che dovrà leggere il segnale di sense, e quindi ti basterà portare solo un segnale di sense.

Poi è chiaro che anche il piano di massa, come ogni altro strumento, deve essere usato con cognizione di causa; anche in un piano diffuso si possono creare gradienti di potenziale, se piazzi i componenti col culo. ;)

Ad esempio questo è un caso in cui se fai le cose molto male, l'utilizzo di un piano diffuso può creare dei "percorsi di ritorno" delle correnti di commutazione che possono dare luogo a spiacevolezze (es. ground bounces). Se però i condensatori sono piazzati in modo opportuno, il piano di massa dà un contributo determinante (=ordini di grandezza) in termini di riduzione delle EMI.

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emboliaschizoide.splinder.com
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dalai lamah

su

Allora, poich=E8 in un montaggio tradizionale i pin degli integrati sono disposti ortogonalmente al circuito stampato, in una sezione di potenza con Mosfet, IC driver e roba varia il piano di massa potrebbe amplificare le EMI?

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Robbo

Il giorno Sun, 10 May 2009 20:55:59 +0200, Marco Trapanese ha scritto:

Questo potrebbe avere senso solo se una ddp indotta di qualche mV può dare problemi, cosa che capita se c'è una parte analogica e in quel caso è buona norma separare la 0V analogoca dalla 0V digitale.

Ma se c'è una parte analogica bisogna sempre cercare di identificare i percorsi critici, e una separazione con filtraggio delle alimentazioni è d'obbligo.

Non è dettto, io ad esempio cerco sempre di ridurre le impedenze serie dei bypass, anche perchè l'induttanza serie riduce la loro frequenza di taglio e li porta a lavorare su frequenze più basse.

Forse si. Il vero problema con i piani di massa è che debbono essere veri piani, cioè anche i fori passanti e le eventuali piste (se sei su un bifaccia) non debbono modificare troppo il percorso ideale delle correnti di ritorno.

Poi se si lavora con l'autorouter che notoriamente crea troppi i fori passanti e li dispone alla c.d.c., anche se si dispone una zona come piano di 0V è probabile che non lavori correttamente.

Quidi c'è piano e piano, la definizione è complessa.

-- ciao Stefano

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SB

Robbo ha scritto:

Ma la cosa dei piedini come "antenne" è trascurabile secondo me... che frequenze dovresti avere nel circuito per fare in modo che i piedini si comportino veramente da antenna? Dovresti avere lunghezze d'onda almeno paragonabili come ordine di grandezza con la lunghezza dei piedini...

--
Paolo Squaratti 
"Colonnello, prova con questa...
...Indio, tu il gioco lo conosci..."
Auguro a quel vigile che mi ha preso con l'autovelox a 70 km/h
in una strada deserta in mezzo alle risaie una dissenteria dirompente...
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Paolone

o

Per=F2 MOSFET verticali + aletta di dissipazione secondo me qualche problema possono crearlo...o no?

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Robbo

Il giorno Mon, 11 May 2009 03:39:30 -0700 (PDT), Robbo ha scritto:

I problemi di emissione (o anche di suscettività) delle apparecchiature nella maggioranza dei casi derivano dai fili, cioè sono i fili di collegamento che fungendo da antenne creano dei problemi.

Questo perchè, pur avendo i mosfet verticali del tuo esempio gli ingredienti necessari per emettere, cioè elevati dV/dT, per la mia esperienza i disturbi cercano sempre la strada dei fili di cablaggio per uscire, essendo oltretutto abbastanza facile collegare l'aletta a terra e utilizzarne l'effetto schermante.

-- ciao Stefano

Reply to
SB

Robbo ha scritto:

Mah, tieni conto che 3 cm, considerati come lambda/4, corrispondono a frequenze di 2.5 GHz... Considerando comuni circuiti a commutazione le armoniche a tali frequenze non penso che abbiano un peso rilevante... Cmq non sono un esperto, se c'è qualcuno più addentro al problema magari ci può dare un suo parere...

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Paolo Squaratti 
"Colonnello, prova con questa...
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Paolone

Migliora la resistenza meccanica della scheda, diminuisce la sua impedenza termica, riduce le induttanze parassite delle piste dello stampato, riduce i rumori di crosstalk, riduce le emissioni elettromagnetiche

Praticamente sempre

Quando non e` fatto correttamente e da` origine a risonanze.

Direi di no

--

Franco

Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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Franco

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