Nuova Elettronica a fallito

[...]

concordo, vale per tutte le aziende che non sanno seguire il mercato.

Ciao Ste

--
Ogni problema complicato ha una soluzione semplice...per lo piu` sbagliata 
[cit. Franco, i.h.e. 20.01.2007]
Reply to
PeSte
Loading thread data ...

Questa e' molto vitale e ha preso una piega didattica molto interessante, grazie Spadoni. Ma fin dall'inizio, quando faveva solo telecomandi aurel, ha sponsorizzato la tecnica degli "black box".

tant'e' vero che per variare il menu' ha dovuto appoggiarsi sui kit Welleman.

li acquisto solo ogni tanto

vero

Reply to
Giacobino da Tradate

news:laf1sl$9so$ snipped-for-privacy@speranza.aioe.org:

Vero, per ora reggono.

Alcune riviste, ad esempio (vedi Elettronica Pratica) avevano un target basso, costituivano il primo contatto per l'"absolute beginner", il

migrava rapidamente verso altre riviste.

Chi occupa oggi la nicchia di Elettronica Pratica? Internet con i forum e i social network? Ne dubito, mi sembra troppo dispersivo.

Sarebbe interessante scoprire i neofiti oggi come hanno scoperto l'hobby dell'elettronica.

l'istituto tecnico, quest'anno, per ora, non ho avuto risposta: i ragazzi sono principalmente attratti dall'indirizzo informatico.

non sa cosa cercare. (Cosa che infatti facciamo con gli studenti).

Ciao, AleX

Reply to
AleX

Guarda combinazione offrono tutte recensioni di moduli hardware, di cui

software.

informatica degli anni '80, con tutti quei listini prezzi di macchine, accessori e parti varie? Ecco, le riviste di elettronica di cui sopra

inventarsi qualcosa con quella roba :-)

In questo hanno molte somiglianze (stesso taglio editoriale?) con riviste decisamente professionali, come Elettronica Oggi e Automazione Oggi, che guarda combinazione non sono mai state in crisi...

Reply to
Massimo Soricetti

itto:

utto)

sti fa

i
a

sionato

Le riviste professionali sono in crisi come tutta l'editoria, anzi non so se ne esistono ancora riviste professionali. Quelle che hai citato sono bollettini pubblicitari che hanno mantenuto il nome di vecchie riviste. Non le trovi in edicola e vengono inviate gratis a cani e porci solo per fare una tiratura che altrimenti sarebbe ridicola. Non ci resta che prendere atto che il mondo e' cambiato, l'elettronica si studia e si fa altrove e in italia non si fa piu' niente. Una volta avevamo il bias, l'intel, la microelettronica di vicenza. Qualcuno si ricordera' gli stand da 200 mq dei distributori dove tutti mangiavano e brindavano col prosecco. A quelli come me gli dicevano che loro non trattano clienti da meno di 20 milioni di lire. Oggi la festa e' finita. Il mese scorso e' venuto a trovarmi proprio un fae di quelli che mangiavano e bevevano. Mi ha portato dei campioni da quattro soldi con una faccia da funerale. Adesso oltre al fae fa il venditore e pure il corriere. E quando gli ho chiesto i prezzi, mi detto che il prezzo lo faccia pure io.

Reply to
dimonio99

Il giorno 06 Jan 2014 17:30:29 GMT, AleX ha scritto:

impossibili mentre a noi bastava una millefori. Per contro a basso prezzo si trovano schede come Raspberry, Cubieboard ecc. con

softwarista, e questo potrebbe spingere qualcuno a preferire l'hw.

--
ciao 
  Stefano
Reply to
SB

Il giorno Tue, 7 Jan 2014 07:02:38 -0800 (PST), snipped-for-privacy@gmail.com ha scritto:

fasti di una volta.

Normale, una volta per conoscere un nuovo componente si dovevano leggere un sacco di riviste o aspettare il rappresentante con una sporta di datasheet, oggi

E' cambiato il mondo.

direttamente dagli USA in 2-3 giorni e farsi fare i prototipi dei cs in belgio.

--
ciao 
  Stefano
Reply to
SB

E' evidente che man mano che la tecnologia si evolve anche gli hobbisti devono evolversi con essa. Il tizio che costruiva il timer quarant'anni fa lo dobbiamo paragonare con quello che oggi costruisce questo:

formatting link

collegano al CAN bus e fanno di tutto:

formatting link

viceversa.

Io mi sono costruito e/o progettato gran parte dei gadget "antichi" di cui

sforzo non provo nessuna nostalgia.

come adesso!

--
Fletto i muscoli e sono nel vuoto.
Reply to
dalai lamah

grazie. mi hai fatto ridere per 5 minuti...

Reply to
Martino Feldman

dalai lamah wrote in news:462lcjlm94wm$. snipped-for-privacy@40tude.net:

Exposure-

Kodak Ektachrome).

Con il rischio di mandare in palla la centralina e dover chiamare il carrattrezzi ;-)

"meno distante" il prodotto atteso realizzato dal prodotto commerciale disponibile.

attrarre appassionati:

messa a punto si riduce ad un notebook e linguaggi di sviluppo.

controllorer, prendere i sensori, costruirci un circuito intorno....

[approccio moderno, "sistemistico"]

quello che sto dicendo.

Ma occorre che ti vengano in mente queste quattro parole. Se non le conosci, non le cerchi. La rivista cartacea, puntualmente in edicola

progetto editoriale.

E' un punto di vista. Se intendi per "elettronica", il fatto che ha a

leggi fisiche su cui si basa il suo dispositivo, ma solo cosa vuole ottenere, cosa deve fare il suo sistema assemblato, programmato e scatolato.

Del resto, nella sua introduzione ad Arduino, Massimo Banzi dice testualmente:

"in passato, utilizzare l'elettronica significava doversi rivolgere a degli ingegneri e costruire circuiti un piccolo componente alla volta; questi ostacoli impedivano alla gente di fare esperimenti diretti con il medium".

Ciao, AleX

Reply to
AleX

Oggi come oggi la componentistica interessante e` spesso e volentieri in SMD, per cui inzia ad essere complicato per l'hobbista alle prime armi riuscire a montare un circuito. Se a questo aggiungiamo che i sistemi automatici di montaggio rendono talmente economico il montaggio in SMD, il rapporto prezzo/prestazioni tra l'autocostruito ed il prodotto commerciale e` nettamente a sfavore del primo. Qualche tempo fa ho costruito un modulatore TV in banda I da un kit di Nuova elettronica. Alla fine mi e` costato di piu` che prendere un prodotto commerciale equivalente che per di piu` aveva la sintonia del canale a PLL e non come nel kit fatta con un condensatore variabile.

Per quanto riguarda Nuova Elettronica, l'errore ventennale che han pagato con il fallimento e` stato quello, quando hanno iniziato ad usare componenti a microprocessore, di non voler pubblicare mai i sorgenti del codice ed adottare se possibile meccanismi contro il reverse egineering. In questo modo l'utilita` di molti kit ed il loro possibile riutilizzo veniva decisamente sminuito, perche` lo rendeva inatatto ad applicazioni particolari. Mentre un kit con logica cablata era di per se` comprensibile nel funzionamento, la sua trasformazione in kit a microprocessore senza sorgente lo avvicinava ad un prodotto commerciale.

Ai bei tempi, diversi kit che potevano essere considerati interessanti, sono stati da me scartati appunto perche` pur essendo a microprocessore eran sostanzialmente immodificabili. Incredibilmente un prodotto commerciale molto diffuso risulta piu` modificabile di un kit di NE, dato che se e` molto diffuso qualcuno puo` decidere che valga la pena guardarci dentro. Per scoprire che cosa fa la EP.666, probabilmente si fa prima a partire da zero e progettare tutto da capo su una PIC.

Mike

Reply to
Michele

Il 07/01/2014 23.50, Michele ha scritto:

ricordi quali ?

il diavolo a quattro. :-O

Reply to
good2dog

Il numero del kit non me lo ricordo mica, ma ad esempio avevano fatto un frequenzimetro con microprocessore. Poi mi sembra un sistema con triac per controllare dei carichi a 220V. Era simile ad un kit GPE, ma questo era semplicemente controllabile da DOS con la porta parallela, mentre quello di NE usava un ST6 ed una specie di porta seriale, che non era rs-232.

Reply to
Michele

ElectronDepot website is not affiliated with any of the manufacturers or service providers discussed here. All logos and trade names are the property of their respective owners.