Nuova Elettronica a fallito

Il 05/01/2014 14.09, Drizzt do'Urden ha scritto:

[...]

.... fra lei e mia

:-)

--
Ogni problema complicato ha una soluzione semplice...per lo piu` sbagliata 
[cit. Franco, i.h.e. 20.01.2007]
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PeSte
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"AleX" ha scritto

[...]
[...]

una quarantina di anni fa su CD/CQ Marcello Arias lancio' una provocazione: partendo da una radiolina in onde medie (russa) grande come una scatola di fiammiferi da lui comprata a Parigi, scrisse un articolo su quello che si poteva prevedere sarebbe stato l'hobby nel futuro

notevole contributo dei lettori ... la conclusione fu che "nel futuro" l'hobbista si sarebbe avvicinato all'elettronica partendo dai SISTEMI (piu' o meno elementari) e non piu' dai singoli componenti

La mia idea e' che oggi,siamo esattamente a quel punto e chi prima voleva "avere l'oggetto+spendere poco=me lo provo a costruire" oggi parte dai sotto-insiemi gia' pronti e disponibili ovunque al prezzo di quattro condensatori di allora ...

Chi allora dopo queste esperienze voleva progradire avrebbe studiato, letto, sperimentato e ancora studiato per comprendere la materia pertendo dai componenti, oggi lo fara' partendo dalla comprensione dei sotto-sistemi E' piu' difficile certamente. ma non possiamo ignorare che QUESTO e' un mondo piu' difficile di quanto fosse quello degli anni '60 o '70 Probabilmente il numero di successi sara' lo stesso ma si comincera' molto prima a realizzare oggetti piu' complessi, la strada da percorrere e' la stessa come impostazione ma le soddisfazioni saranno maggiori e daranno piu' "spinta" a continuare Facendo salvo il fatto che, esattamente come un tempo, non si finisce mai di imparare cose nuove ... sempre che ci sia la voglia di farlo.

saluti Andrea I0ADY

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Andrea I0ADY

PeSte wrote in news:lab3k8$psb$ snipped-for-privacy@virtdiesel.mng.cu.mi.it:

I know, sono del settore istruzione ;-)

Vent'anni fa gli studenti all'istituto tecnico volevano farsi

punto di vista elettronico che di rifinitura estetica si otteneva delle cose che potevano non far rimpiangere l'apparato commerciale. E c'era alla fine quella soddisfazione del "l'ho fatto da me" nel poterlo mostrare agli amici .

Oggi quando chiediamo agli studenti cosa vorrebbero portare come tesina,

quelli che vorrebbero farsi uno smartphone, quelli che vorrebbero realizzare un tv lcd, quelli che vorrebbero fare un pannello fotovoltaico...

(non sono esempi a caso: realmente mi hanno chiesto queste cose. Sia

stendiamo un velo pietoso... :-(

Ciao, AleX

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AleX

"Andrea I0ADY" wrote in news:labq7m$9hs$ snipped-for-privacy@virtdiesel.mng.cu.mi.it:

Dipende da quale oggetto vuoi costruire.

Vero che Arduino ha sostituito il 555 come elemento di base... ;-)

(Vediamo un po' che sviluppo hanno queste stampanti 3D).

Se un tempo potevi mostrare con orgoglio l'accrocchio artigianale, suscitando lo stupore negli astanti, oggi ti puoi sentire dire, sghignazzando "l'hai fatto tu?eh, si vede... ;-)"

Senza considerare che c'era chi, partendo da qualche kit, metteva su un piccolo commercio tra amici e conoscenti. Scordatelo adesso con le certificazioni e le norme di sicurezza...

Ciao, AleX

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AleX

Il 05/01/2014 15.29, Andrea I0ADY ha scritto:

[...]

Il problema lo vedo tutti i giorni io in ambito prettamente industrial dove incontro "progettisti" che prendono pezzi di demo board, pezzi di codice preconfezionati...accozzano tutto e fanno il "progetto"...

...ho visto gente che ha inserito il dissipatore su un controller

Di tutti i progetti che ho fatto, quelli messi prima sulla carta, con le equazioni, sono andati bene...ogni volta che ho messo un condizionale...c'era l'uccellata dietro l'angolo!

Ste

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Ogni problema complicato ha una soluzione semplice...per lo piu` sbagliata 
[cit. Franco, i.h.e. 20.01.2007]
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PeSte

PeSte wrote in news:labsdd$bb6$1 @virtdiesel.mng.cu.mi.it:

Ma infatti ha senso per il prodotto industriale. Solo che poi devi

Tempo fa aveva fatto molto "scalpore" questa realizzazione del MIT:

formatting link

lontano anni luce da un oggetto commerciale.

Quindi,

- o sei un nerd e te ne sbatti...

- o riesci a farlo passare per "oggetto di culto" e crei una nuova moda ;-)

laboratori "media" del MIT)

In tutti gli altri casi, non hai realizzato l'oggetto che ti eri prefisso. Al contrario di quanto accadeva in passato.

Ciao, AleX

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AleX

Il 05/01/2014 16.18, AleX ha scritto:

[...]

il tuo esempio calza a pennello!

Ciao Ste

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Ogni problema complicato ha una soluzione semplice...per lo piu` sbagliata 
[cit. Franco, i.h.e. 20.01.2007]
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PeSte

dice uno che ha appunto fatto l'ITIS vent'anni fa. Come vent'anni fa c'erano quelli che costruivano l'ampli (e quarant'anni fa quelli che costruivano la radio) oggi ci sono quelli che usando Raspberry o Beaglebone o schede FPGA costruiscono robot, media center, software defined radio, gadget wireless e cose ingegnose di ogni tipo. Basta seguire un po' di siti

approfondite di elettromagnetismo. I ragazzini portati per il "basso livello" (che sono una minoranza, giustamente) si specializzeranno in seguito, all'inizio lasciali divertire.

--
Fletto i muscoli e sono nel vuoto.
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dalai lamah

dalai lamah wrote in news:kc10kwxvsvxv$. snipped-for-privacy@40tude.net:

.

dall'ITIS) venti o trent'anni fa.

Anche venti o trent'anni fa, c'erano quelli che costruivano per il diletto di "capire e costruire" e quelli che costruivano per avere l'oggetto funzionante. Spesso per i secondi l'hobby terminava una volta

amici del primo gruppo). Ma talvolta era anche la scintilla che faceva innescava una passione.

quello che chiedono gli studenti e osservo la loro delusione nell'osservare il prodotto finito rispetto a quanto atteso).

step avanti, nel senso che hanno scoperto un interesse per l'argomento, non tanto per il prodotto finito.

ragazzino a costruire piuttosto che comprare.

Ho detto che il ragazzino vorrebbe costruirsi lo smartphone rimane deluso nell'osservare che quanto ha realizzato non assomiglia minimamente ad un samsung S4...

Ciao, AleX

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AleX

Il 05/01/2014 18.51, dalai lamah ha scritto:

[...]

nulla da dire sul tuo discorso, anche quello che ho tolto dal quote.

Ti riporto la mia esperienza: in passato ho progettato schede che sono state prodotte in diverse migliaia di esemplari. Ho fatto un dimmer a triac con micro e radio di cui sono stati prodotti due lotti da 50k pezzi l'uno.

necessario fare un approccio bottom/up sia per l'hardware che per il software altrimenti non puoi tenere sotto controllo i costi, le

Ecco, vedo in una situazione simile il problema dell'approccio "arduinesco" alla progettazione elettronica.

Ciao Ste

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Ogni problema complicato ha una soluzione semplice...per lo piu` sbagliata 
[cit. Franco, i.h.e. 20.01.2007]
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PeSte

Il 05/01/14 18:51, dalai lamah ha scritto:

Condivido pienamente questa tua opinione. I tempi cambiano e le risorse che la tecnologia mette a disposizione di chi vuole avvicinarsi all'hobbi dell'elettronica pure. Io all'ITIS mi hanno fatto una capa tanta sulla polarizzazione dei BJT in millemila modi. Appena fatto l'esame di maturita' tutto questo "sapere" e' stato buttato nel cestino in quanto c'erano gia' gli ampilificatori operazionali i quali costavano meno, erano piu' affidabili e i risultati erano nettamente migliori dei bipolari.

Stessa cosa e' successa poi nell'interfacciamento dei microprocessori: una volta che sono usciti i microcontrollori con le periferiche integrate ha perso senso mettersi li ad interfacciare un SIO o un CTR con uno Z80, si comperava il microcontrollore con il core Z80 ed avevi gia' tutte le periferiche a bordo.

Questo porta al fatto che al giorno d'oggi vale molto di piu' la conoscenza del software che fa girare un sistema. Impari molto di piu' studiando come e' stato scritto un software di sistema che leggendo mille libri sull'argomento.

Mi fa venire i nervi leggere che nel 2014 una rivista divulgativa tipo Nuova Elettronica consideri l'open source del software come un metodo per copiare i circuiti e quindi vada gelosamente tenuta nascosta al pubblico.

Se fosse stato cosi' 30 anni fa non avrei mai costruito le luci psichedeliche e mai avrei intrapreso gli studi di elettronica. I risultati di questa miope convinzione sono su qualche scrivania del tribunale di Bologna, e la cosa non mi turba piu' di tanto.

Era una morte annunciata di una rivista portata avanti da gente che non ha saputo stare al passo con i tempi ed e' rimasta nella sua torre dorata mentre il mondo correva.

Ad oggi si impara molto di piu' tirando giu' "GRATIS" le application note di Arduino o dei PIC o degli AVR che non spendendo i soldi per acquistare un'inutile catalogo di KIT che se ti va bene ti risolvono un problema, se ti va male una volta costruiti li butti in discarica direttamente senza avere nessuna possibilita' di riutilizzarli o modificarli.

Per finire: chi e' stato quel lungimirante furbone che ha deciso di puntare sugli ST7 dispositivi OTP Eprom based quando da anni la Microchip o la AVR o qualsiasi altra ditta di microprocessori aveva a catalogo dei chip EEPROM o addirittura FLASH programmabili "In Circuit"? Gia' da qui si poteva capire il costante e continuo declinio della rivista.

Unita poi all'arroganza del nuovo capo Righini e la supponenza con cui risponde alle critiche/suggerimenti che gli arrivano da chi dovrebbe comperare il suo lavoro e quindi sfamarlo ...

Non diamo quindi sempre e tutta la colpa alla crisi.

Ciao Giuseppe

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Giuseppe³
[...]

di seguire il mercato...nella mia esperienza personale sono costati il

elettronica dal 1980 :-(

nelle fasi terminali ci venivano propinati comunicati che riportavano le colpe alla "contingente situazione internazionale"...visto che altre

naturale...

Ste

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Ogni problema complicato ha una soluzione semplice...per lo piu` sbagliata 
[cit. Franco, i.h.e. 20.01.2007]
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PeSte

Il tuo ragionamento e quello di Alex presi singolarmente hanno

interessi dei ragazzini attuali siano cambiati in un modo tale da rendergli

di lavoro che funziona per noi.

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Fletto i muscoli e sono nel vuoto.
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dalai lamah

Il 06/01/2014 12.16, dalai lamah ha scritto:

[...]

penso spesso a questo concetto quando vedo i ragazzini di 15 anni che sditazzano sugli smartphone, che whatsappano e via dicendo...poi guardo il mio telefono "a tasti" e mi domando...ma come fanno?

mi sa che hai ragione...

Ste

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Ogni problema complicato ha una soluzione semplice...per lo piu` sbagliata 
[cit. Franco, i.h.e. 20.01.2007]
Reply to
PeSte

[...]
[...]

alcune decisioni che hanno in seguito contribuito al declino di NE

Ad esempio la scelta di far progettare "a scatola chiusa" il contenuto di CPLD, ROM ed EPROM e il FW dei microcontrollori credo fosse stata

Comunque sia, nel bene o, come in questo caso, nel male, la conclusione ha dato ragione ai centinaia di messaggi critici su ng, mailing list e forum, che il management di NE ha sempre dolosamente ignorato.

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Luigi C.

dalai lamah wrote in news:5ub23y98rzco.1v6zzqpkdfjov$. snipped-for-privacy@40tude.net:

consumo.

quarantenne del serale ti chiede come fare un "pannello fotovoltaico". E

probabilmente in grado di farlo, da solo, in casa propria, nemmeno uno dei progettista che li progetta. Se pensi alla storia di HP o di Apple, nate in un garage, inquadri bene il problema attuale.

settori amatoriali che richiedevano apparati specifici) e le aspettative

Se prendi una rivista di trent'anni fa, il classico cavallo di battaglia era il timer per camera oscura: trent'anni fa a bjt e condensatore, vent'anni fa con il 555, poi i primi "microprocessorizzati", oggi sarebbe una applicazione perfetta per Arduino.

Idem per le applicazioni "automotive": tipico circuito da "Elettronica Pratica" era l'intermittenza per il tergicristallo. Oggi le auto sono piene di gadget elettronici, quindi anche questo tira poco. (E il rischio concreto che un dispositivo mal progettato / mal funzionante ti faccia partire la centralina da 1500 euro rende poco appetibile

Ciao, AleX

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AleX

[..]

Ciao, AleX

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AleX

Il 06/01/2014 18.30, AleX ha scritto:

[...]

e l'anello si chiude tornando all'OP...le riviste di HW spariscono...

Ste

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Ogni problema complicato ha una soluzione semplice...per lo piu` sbagliata 
[cit. Franco, i.h.e. 20.01.2007]
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PeSte

Il 06/01/14 20:11, PeSte ha scritto:

Ciao, Secondo me spariscono quelle che non stanno al passo con i tempi e non colgono le esigenze dei lettori. Elettronica In, Fare Elettronica, Firmware, Elettronica Open Source mi pare che riescano a resistere nonostante tutto.

Se a qualche giovane capita poi di innamorsi dell'hardware, basta che apra il browser e vada a mettere il naso nelle application note di TI, Microchip, AVR, Freescale etc. Avra' da studiare per i prossimi 100 anni.

Ciao Giuseppe

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Giuseppe³

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