Limitazione corrente

Ciao a tutti,

sto costruendo un alimentatore per anodiche.

Lo schema in sintesi è

230V --> trasformatore di separazione --> ponte --> condensatore -->

regolatore

Il condensatore è un elettrolitico da 5600uF, quindi se non limito l'inrush current i diodi mi partono dopo 3 accensioni.

Pensavo di sfruttare il trasformatore e commutarne le connessioni tramite un relé come si vede nello schema in calce. Dopo un secondo (piú o meno) le connessioni verrebbero riportate al sistema "classico".

Può funzionare? Quale sarà la corrente massima (il trafo è da 250VA)? Il trafo soffre?

Grazie Boiler

[FIDOCAD] MC 50 10 0 0 500 LI 85 10 95 10 LI 95 10 95 80 LI 95 80 85 80 LI 50 10 20 10 LI 50 80 50 85 LI 50 85 120 85 LI 120 85 120 30 LI 120 30 140 30 LI 30 35 30 105 LI 30 105 130 105 LI 130 105 130 55 LI 130 55 140 55 LI 20 35 30 35 TY 10 5 5 3 0 0 0 * L TY 10 30 5 3 0 0 0 * N TY 145 40 5 3 0 0 0 * Ponte raddrizzatore
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Boiler
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Il carretto passava e Boiler gridava:

Corrente di spunto intendo.

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Boiler

Ciao Boiler,

Allora se il trasformatore è da 250VA vuol dire che eroga 1 Ampere a 250V, quindi, metti un bel ponte dimensionato a dovere e risolvi tutto. Ciao Joe

Boiler ha scritto:

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Joe Demaco

Il trafo non so. Tu di certo si.

-- La rosicata di gruppo :

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I fake esistono. Non esiste chi li fa.

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Il Professore

Il carretto passava e "Joe Demaco" gridava:

Il ponte tiene 4A continue. Pensi che il trasformatore riesca a limitare a sufficienza?

Ciao Boiler

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Boiler

Ciao Boiler, Un ponte di 4 Ampere dovrebbe al minimo tenerne 40 di picco ma dipende quanto dura il picco. Se hai le caratteristiche di questo ponte potresti vedere quanto tempo può stare ad un certo amperaggio. A questo punto se è troppo si provvede a mettere una piccola resistenza in serie al condensatore per limitare la corrente oppure si cambia il ponte con qualcosa di più potente. Dipende quanto consumerà il circuito che deve alimentare se consuma poco o se è regolato potresti optare per mettere una resistenza e ti permetterebbe di mettere un fusibile all'ingresso del trasformatore di valore basso. Se invece consuma tanto forse bisognerà rivedere un po' tutto il progetto ma più che altro per la sicurezza elettrica.

Quanto consuma il circuito a valle? Metterai un regolatore di tensione? A che tensione?

Alla prossima.

Joe

Boiler ha scritto:

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Joe Demaco

Il carretto passava e "Joe Demaco" gridava:

È un alimentatore, quindi andiamo da 0 a ca. 500mA

Sì: VB408 piú bypass

Variabile.

Vorrei evitare le resistenze e usare un sistema induttivo. In ogni caso la protezione va bypassata dopo l'accensione.

Aumentare la capacità del ponte vorrebbe dire passare ai moduli Semikron da 1200A. Probabilmente sono gli unici che terrebbero uno spunto del genere.

Ho caricato il trasformatore. In teoria può erogare 1A, ma lo posso tirare a 4A e mi cadono solo 5V sul secondario.

L'elettrolitico vuoto da 5600uF penso che assorbe diverse decine di A per un istante. Ho fatto esplodere un diodo da 6A con un condensatore da 470uF.

Ciao Boiler

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Boiler

Faccio un po' di calcoli e poi ti rispondo. Ciao Joe

Boiler ha scritto:

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Joe Demaco

Scusa Boiler ma il VB408 non eroga più di 40mA metti qualcosa dietro? Tenendo conto che il dropout del componente è di 30V in linea teorica potresti fare un alimentatore che va fino a 280V. Ma in realtà avrai un ripple elevato e quindi al massimo andrai a 250V. Io metterei un bel resistore in serie al condensatore da 10 Ohm magari corazzato così eviti che si ammazza per calore. A questo punto avrai un ripple elevato sul condensatore. Misuri il ripple con il carico massimo che devi avere e guardi a che tensione puoi salire tenendo conto dei 30 in meno che servono al componente per lavorare. Se ti sta bene è finita altrimenti rifacciamo. La corrente di corto circuito del trasformatore potrebbe essere all'intorno dei 150-160 Ampere, questo spiega perchè si è massacrato il diodo da 6A anche se un ponte normalmente tiene sui 150A di picco per una ventina di millisecondi.

A domani

Ciao Joe

Boiler ha scritto:

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Joe Demaco

Il 15 Set 2004, 18:29, Boiler ha scritto:

La corrente erogata dal trasformatore nel circuito da te indicato non può essere superiore alla sua corrente di cortocircuito. La corrente di cortocircuito la puoi stimare in 10 volte la nominale per piccoli trasformatori, diciamo da 10VA, fino a 30 volte la nominale per grossi trasformatori, diciamo 1kVA. Per il tuo trasformatore da 250VA direi di fare conto su 15 volte la nominale. Non hai detto la tensione sul secondario, ipotizzando 250V, ossia 1A nominale, avresti una corrente di cortocircuito di 15A. Potresti calcolare la corrente di cortocircuito con precisione se disponi di un variac e di un amperometro per ca. Collega il trafo al variac, metti l'amperometro sul secondario a formare un cortocircuito. Metti il variac a zero, alimenta, sali col variac fino a ottenere sull'amperometro la corrente nominale al secondario. Misura la tensione primaria in questa condizione. Quella che hai misurato è la tensione di cortocircuito del trafo, V1cc. La corrente di cortocircuito al secondario vale I2cc=(V1n/V1cc)*I2n, ove V1n è la tensione nominale primaria e I2n è la corrente nominale al secondario. Nota che questa prova la puoi fare con tutta calma in quanto il trafo non è sollecitato oltre i suoi valori nominali.

Se ipotizziamo 15A di corrente di cortocircuito la corrente di picco nei diodi del tuo ponte potrebbe arrivare al massimo a Icc*sqr(2), ossia circa

20A. Ciò nel caso chiudi l'interruttore di accensione proprio nel punto di massimo della tensione.

Mi sembrano correnti che un ponte da 5A possa sopportare senza problemi. Attenzione semmai alla tensione inversa.

IMHO si può fare a meno di limitare la corrente di spunto. Se tuttavia vuoi limitare la corrente di spunto, credo la soluzione più efficace sia mettere una resistenza in serie tra ponte e condensatore, da cortocircuitare con un relè dopo qualche secondo dalla accensione. Ad esempio per limitare la corrente di spunto al doppio della nominale la resistenza dovrebbe essere di 250V/2=125Ohm. A filo da una decina di watt dovrebbe andare bene. La costante di tempo sarebbe T=R*C = 125*0.0056 = 0.7sec. Per arrivare con la carica in una zona in cui la nuova corrente di spunto non sia anch'essa superiore a un paio di volte la corrente nominale occorerà, a occhio, attendere circa 5 volte tale costante, per cui 3.5sec.

SE&O

Una volta il problema non c'era: la valvola raddrizzatrice entrava dolcemente in funzione, limitando da sè la corrente di spunto.

Ciao,

lucky

-------------------------------- Inviato via

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lucky

Il carretto passava e "Joe Demaco" gridava:

Sì, MOSFET, inoltre non è un circuito, ma tre alimenati in comune.

No problem.

Dici? Ho messo apposta un condensatore grosso in rapporto alle correnti assorbite per ovviare a questo problema.

A questo punto farò con il metodo classico (resistore e relé).

Ciao Boiler

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Boiler

Il carretto passava e snipped-for-privacy@jumpy.it (lucky) gridava:

scritto:

Non ho il Variac :-(

Bene!

800V

È la soluzione che adotto di solito. Volevo qualcosa di nuovo, ma a quanto pare non è il caso. Farò così.

Ho diverse PV 200/600 ;-)

Ciao Boiler

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Boiler

Ciao Non so cosa vuoi fare di preciso, ma 5600 microfarad sotto 250 V ...a me sembrano una pazzia ,oltre che una bomba !!! Nelle vecchie buone radio si parlava di 16 microfarad sul 250 V dell'anodica!!!!! Caso mai aggiungi l'induttanza ,come si usava una volta!!!

Ciao Giorgio

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Giorgio Montaguti

Il carretto passava e snipped-for-privacy@virgilio.it (Giorgio Montaguti) gridava:

Sono tanti per evitare il ripple che mi ridurrebbe la tensione massima raggiungibile.

Oltre al fatto che sono esagerati, vedi problemi tecnici (quel "bomba" con tre punti esclamativi è preoccupante...)

Da quanto?

Grazie Boiler

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Boiler

Qualunque sia il carico (non credo tu debba assorbire piu' di mezzo A) risulta una costante di tempo di decine di secondi, quindi nel mezzo periodo del 50 Hz (10mS) praticamente la tensione ..non si muove !!!

Un condensatore da 56000uF carico a 250 V ha una energia sufficente per farti secco o produrre danni, se accidentalmente connesso a qualche componente.

Dipende dal carico ,ma siamo nell'ordine di un H , traferrato per evitare saturazione del ferro.

Voglio andare a rivedere i sistemi di deripple che si usavano (ricordo un transistor tenuto quasi in saturazione, in serie alla alim ....ma la memoria...) Eventualmente se ti interessa vado a vedere.

Ciao Giorgio

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Giorgio Montaguti

Il carretto passava e snipped-for-privacy@virgilio.it (Giorgio Montaguti) gridava:

Beh, non è un male.

Uno zero in meno! 5600uF

Farò attenzione. È che quel condensatore me l'hanno praticamente regalato, e usarlo non mi costa nulla, un 470uF a 450V invece me lo dovrei comprare e qui in Svizzera i negozi di elettronica sono imparentati con gli usurai.

Aspetta non ho capito: con nucleo in ferro? O in ferrite?

Se è per tuo interesse guarda pure, se lo fai per me, non ce n'è bisogno. Tutto il thread è partito dal fatto che volevo provare a limitare la corrente in modo induttivo anziché resistivo, ma posso usare benissimo due resistori e risolvere il problema.

Ciao Boiler

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Boiler

Ciao Hai ragione . Sono tanti lo stesso .

Le induttanze di filtro sono sempre state fatte coi soliti lamierini al silicio usati nei trasformatori di alimentazione, solamente montatti in modo da creare un traferro .(gli E non incrociati)

Comunque vedo che hai gia' risolto i tuoi dubbi ,e in quanto ad usare componenti ..che ti ritrovi gratis.. hai tutto il mio appoggio. Io prima vedo i componenti che ho...poi faccio il progetto del circuito !!!

Ciao Giorgio

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Giorgio Montaguti

Il carretto passava e snipped-for-privacy@virgilio.it (Giorgio Montaguti) gridava:

Chiaro, grazie per la spiegazione.

Per me è quasi obbligatorio essendo SSS (Studente Senza Soldi) ;-)

Ciao Boiler

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Boiler

Ciao E' una condizione che ho attraversato anch'io ,tanto tempo fa a Bologna,e ti capisco benissimo !!! Ora invece il mio problema e' che per comprare un componente, devo andare a Genova e perdo una mezza giornata!! Per di piu',forse ,40 anni di aria Genovese , mi hanno infuso un sano rispetto per i soldi !!!

Ciao Giorgio

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Giorgio Montaguti

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