inverter

Anche a me per favore. L'email è buona. Grazie :)

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syaochan
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Ciao Franco Vorrei sapere se anche tu provi la stessa mia impressione. La grande facilita' di trovare ogni tipo di schema in rete ,grazie anche ad ADSL flat,convince la gente che sia facilissimo realizzare qualunque circuito. Pur avendo una cinquantina di anni di elettronica sulle spalle, prima di imbarcarmi in un inverter come quello richiesto..... ci penserei tre volte !!!! E forse anche a te , professionista,qualche piccolo problemino di realizzazione ...lo darebbe. Tirar fuori 1 KW da una batteria a12 V ..non e' uno scherzo !!! E anche solo 100 W .......... Ciao Giorgio

P.S. In che continente sei ??? Non hai problemi con Gustav??

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non sono ancora SANto per e-mail
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giorgiomontaguti

LAB ha scritto:

Scusa da dove viene 120A? Supponiamo che un inverter da 1 KVA sia anche da 1 KW ( cosa che di solito non è, di soltio è molto minore, circa metà ) abbiamo 1 KW / 12V = 84 A come arrivi a 120? Va bene che l'inverter anche se ha un ottima rese non ha l'efficenza del 100% ma 40A di "auto-consumo" mi sembrano un po' esaggerati... no?

--
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Il Razziatore

giorgiomontaguti ha scritto:

A chi ti rifersici? Ti rifersci a me o a Ugoberto? A me piace sperimentare, sono uno smanettone e credo che un inverter sia un ottimo banco di prova per un applicazione di potenza... Io comunque non penso affatto che sia semplice ( altrimenti non mi guarderei tanto in giro, e non avrei scartato subito l'scilattore ad onda quadra con 2 transistor... )

Beh 10A non è poi un grosso problema ( al massimo il problema è trovare il cavo giusto ). Per 1KW il problema e non ammazzare la batteria con una scarica troppo veloce ma apparte questo non vedo grossi problemi...

[ troppo semplicistico? ]
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Ho spedito a tutti e tre, fatemi sapere se non =E9 arrivato. Passando allo scanner mi sono accorto che solo uno =E9 sinusoidale. (solo oggi ho capito come vedere gli indirizzi in chiaro :-p)

mandi

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-internet +cabernet berto

ahrfukkio aiutami ad aiutarti, a che indirizzo?

mandi

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-internet +cabernet berto

Non desisdero fare polemiche con te Razziatore ma, Giorgio ha detto cose molto giuste. La realizzazione di un inverter e la sua relativa messa a punto è tutt'altro che facile specialmente per chi è nuovo con questi circuiti. Inoltre senza una adeguata strumentazione non sempre alla portata di uno sperimentatore non riesci a sapere come si sta comportando il tuo circuito (spike di tensione, transistori vari, anomalie varie). Per strumentazione intendo un buon oscilloscopio digitale a più canali con una banda passante non inferiore a qualche centinaio di MHz, sonde di corrente, sonde differenziali. Le problematiche che si devono affrontare sono tantissime e senza esperienza o senza qualcuno che ti aiuti è tutto molto difficile. Per quanto riguarda l'idea di ottenere da un inverter alimentato a 12V una potenza di 1kW in uscita mi sembra senza offesa per nessuno un pò buttata lì tanto per dire qualcosa. Facciamo due conti consideriamo il rendimento intorno a 0,85, quindi la potenza richiesta alla batteria è 1000/0,85=1176. Una batteria al piombo si considera scarica quando la tensione per elemento è circa 1,67, quindi 1,67

*6 =10,02. Bene considero di lavorare con la tensione a 10,5V (batteria ancora carica) 1176/10,5=112A. In questi conti non ho considerato la caduta di tensione sui transistori, che inevitabilmente c'è, quindi vedi che quel valore di 120A che qualcuno nella discussione aveva ipotizzato non è poi così lontano dalla realtà. Ho tralasciato poi tutto il discorso sul controllo e sul comportamento dinamico del convertitore che è un altro bel casino!

stefano

Il 02 Set 2008, 20:00, Il Razziatore ha scritto:

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stefano delfiore

scusa, mi era sfuggito questo reply.. davide chiocciola ingegnerando punto it :)

thanks "ummonte" :D

-- Davide C.

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ahrfukkio

stefano delfiore ha scritto:

Neanch'io, non volevo neache rispondere... ma...

Scusa, dici che non è facile per chi è nuovo con questi circuiti, ma come uno ci si puo' fare le ossa se uno non inizia mai?

Io non pretendo certo di fare subito un ottimo lavoro, di iniziare subito con un Inverter da 1 KW, pensavo di iniziare con un inverter molto poco di "potenza".

L'oscilloscopio era già preventivato, anche se non capisco il perché della frequenza. Un normale analoggico non basta?

Di nuovo nessuno nasce imparato...

Beh esistono batterie e batterie.

Definire carica una batteria da 12V a 10.5V non mi sembra molto giusto, stiamo parlando di una batteria con soli 0.48V al di sopra del limite sta infondo già con un piede nella fossa ( considerando 12V carico e

10.02V scarico, abbiamo un range 1.98 V: 0.48/1.98 = 24% questo è un conto mooolto approssimativo lo so pure io che la funzione non è per niente lineare... ).

Se rifacciamo il calcolo a 12V vediamo che le cose cambiano e scendono circa a 80A ( 1176/12 = 98 A )

Detto questo, tirare fuori da una batteria 120 A non è semplice ma neache impossibile specialmente se sono batterie serie ( vedi quelle per SUV ) tipo ne ho visto una di una nota marca a 100Ah. Non credo che tale batteria ha qualche problema con correnti di 100A... Ovvio non stiamo parlando della classica batteria da UPS ovvio.

Che poi se lui ( o io ) volesse mettere in parallelo 2 batterie?

Le sfide non mi dispiacicono anzi mi piacciono.

--
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Il Razziatore

Il 05 Set 2008, 03:26, Il Razziatore ha scritto:

Allora devo considerami fortunato che hai risposto!

tutt'altro

ho forse detto che uno deve lasciare stare e non provarci? Non mi sembra proprio, ho solo messo in evidenza delle problematiche che una persona nuova a queste cose non conosce.

Questo è saggio ma, le problematiche rimangono.

passante

Se vuoi vedere se c'è uno spike di tensione ai capi di un dispositivo, devi avere uno strumento che abbia una banda sufficiente per vedere questo fenomeno. Gli spike purtroppo hanno una banda molto ampia e sono molto pericolosi. Se il tuo strumento ha una banda limitata o non li vedi o vedi qualcosa di ampiezza più bassa rispetto a quello che è presente nella realtà. Stesso discorso sulla banda vale per valutare i fronti delle commutazioni dei dispositivi. Altra cosa è importante poter valutare fenomeni che spesso non sono ripetivi, per questo serve un oscilloscopio con memoria. Attualmente solo i digitali hano la memoria, gli analogici l'avevano un tempo.

esperienza

Per questo motivo ci sono le scuole

una

buttata lì

si

1,67

un convertitore alimentato da batteria deve poter funzionare in tutto l'intervallo di tensione per la quale la batteria è ancora considerata carica. La batteria partirà dallo stato di carica completa fino ad arrivare allo stato di carica esaurita. Il dimensionamento deve essere fatto nell'intervallo di lavoro della batteria, non in un punto particolare come tu ti stai ostinando di fare.

Una batteria non si giudica seria solo perchè ha una capacità molto elevata o perchè è usata su un SUV ma dalle sue prestazioni. Stai attento che le batterie per ups ( tralasciamo gli ups che compri al supermercato ) devono essere molto buone perchè l'affidabilità di un sistema di continuità dipende moltissimo dalle sue batterie.

la cosa più sensata è metterle in serie non in parallelo ed è quello che normalmente si fa nei convertitori alimentati da batteria ad esempio gli ups, quando manca rete.

Comincia a studiare e buona fortuna!

Stefano

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stefano delfiore

stefano delfiore ha scritto:

Dal tuo discorso sembrava. Sembrava proprio che con il tuo atteggiamento scorraggiassi a provarci, che dire che era un'operazione titanica sensa soluzione se non per chi già ci lavora. Forse ho franteso le tue parole.

Per memoria intendi qualcosa che ti permette di registrare tutto l'andamento del segnale rispetto al tempo e poi successivamente rivederlo? Carina come funzione!

Si ma non vedo che male c'è a comprarsi un libro e imparare da solo le cose, oppure, a cercare info su internet e imparsele comunque da sole. Anzi spesso le scuole insengano meno di quanto uno puo' imparare da solo, almeno è la mia esperienza personale. ITIS mi ha insegnato molto ( sopratutto il mio secondo professore, ho cambiato classe e quindi ne ho avuto due ) pero' è di meno rispetto a quello che ho imparato da me. Per non parlare di quello che ho imparato all'università. La percentuale è veramente risibile...

Spero vivamente che sia dovuto a un mio personale percorso e che le altre università insegnano di più di quanto fa la mia. ( Comunque io parlo di Informatica non di Elettronica, io sono un informatica con l'hobby dell'elettronica "teorica" nel senso che mi piace fantastica ma non ho abbastanza tempo per sperimentare :( )

Su questo hai ragione. Sono stato superficiale ma al momento mi interessa più il funzionamento dell'inverter, non tanto la potenza bruta, comunque al momento stai tranquillo che avrei dimenzionato il filo in modo più che opportuno ( mi sarei tenuto moolto largo ).

No sicuramente, ma io intendevo "seria" nel senso che riesce ad erogare parecchia corrente senza rovinarsi, una batteria da 100Ah si spera che riesca a reggere 200A senza problemi... ( Dovrebbe durare mezz'ora... ) anche se non ho visto la corrente di picco ( ma visto che una batteria economica da 9Ah ha una corrente di picco di 100A )

Volevo metterle in parallelo perché magari riesco ad ottenere come due sotto inverter e quindi li volevo metterle in paralello.

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Il Razziatore

Il 05 Set 2008, 20:24, Il Razziatore ha scritto:

non è mia intenzione scoraggiare ma, avvisare di quello che si può andare in contro onde evitare delusioni.

solo i

Se vuoi vedere le caratteristiche di questi oscilloscopi puoi visitare i siti di Lecroy, Tektronix, Agilent tanto per citarne alcuni. Esistono anche alcuni più semplici che sfruttano il pc per la funzione di visualizzazione come quelli prodotti dalla Picotech.

Questo è un punto dolente, si potrebbe parlare tanto ma questa non penso sia la sede più opportuna.

arrivare

come

Diciamo che dimensionare la sezione in modo corretto è senz'altro giusto, ma quello che conta è la disposizione dei collegamenti e dei componenti. Una disposizione sbagliata può creare tanti problemi.

elevata

Quando aumenta la potenza in uscita conviene ridurre la corrente in ingresso al convertitore e questo lo fai aumentando la tensione in ingresso, quindi metti più batterie in serie.

Stefano

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stefan delfiore

stefan delfiore ha scritto:

So benissimo che non è un impresa facile. Ma non sono un tipo che si scoraggia alla prima difficoltà anzi tutt'altro, sono un tipo che quando le cose vanno troppo lisce si annoia :)

Che gusto c'è se non ci sono problemi da risolvere, situazioni da migliorare?

Io credo che invece non ci sia molto da dire. L'università in Italia è sopravalutata, spesso uno ci va soltanto per avere un pezzo di carta intanto le aziende sanno benissimo che appena uno arriva gli devono isengare tutto o quasi. Da questo punto di vista è molto più formativo ITIS. Università, almeno la mia, si perde dietro cose sensa senso anacronistiche. I professori pretendono che uno faccia le cose meccanicamente imparare cose a memoria e capire pocchissimo ( o nulla ). Tanto e che se dopo un mese un comapgno gli chiede di aiutarli non sanno fare niente, eppure l'hanno passato l'esame e magari anche bene! Almeno la mia universita invece di insegnarti le cose te le fa dimenticare... ma spero vivamente che sia solo la mia università, anzi solo la mia facoltà, anzi solo il mio corso di studi.

All'estero non è così, almeno per quello che mi raccontava proprio ieri un mio amico. Qaundo chiedono un ingenere non chiedono una persona che abbia un pezzo di carta su cui è scritto "Ingenere" ma chiedono una persona che sappia fare l'ingegnere. La cosa non è propriamente la stessa cosa, specie in italia.

Credevo che il layout influensava solo applicazioni RF non quelle di potenza, ovvio che c'è la dispersione del calore non è molto saggio mettere vicini due oggetti che scaldano molto, oppure un oggetto che scalda molto e uno che è sensibile alla temperatura, ma apparte questo ci sono altri accorgimenti?

Va bene seguiro' il tuo consiglio, infondo risparmio anche qualcosa in rame ;)

Secondo te, per 1KV, qual'è 2 batterie ( 24V ) sono sufficenti o è meglio salire ancora ( 48, 96 )?

Che poi cosa costa di più 1 batteria a 12V e 18Ah o 2 batterie da 12 V a

9Ah? Come peso credo sia indifferente.
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Il Razziatore

Il 06 Set 2008, 16:36, Il Razziatore ha scritto:

andare in

il direttore tecnico della ditta dove un tempo lavoravo, diceva che un bravo progettista deve fare ogni tanto qualche botto! (si riferiva agli inverter ovviamente)

Penso che i problemi della scuola in italia, siano nati già lontano nel tempo e ora li vediamo in tutta la loro gravità. Esistono ancora bravi insegnanti ma purtroppo sono molto pochi. La scuola oltre a darti le nozioni deve anche insegnarti a studiare, darti un metodo. Valorizzare chi è bravo e, cercare di aiutare a raggiungere un minimo a chi proprio non ha le capacità per fare di più. Invece in questi ultimi decenni si è cercato di livellare le persone al grido tutti sono bravi, tutti promossi. In seconda liceo ebbi una lite (chiamiamola cosi) con un mio insegnante sostenitore del sei politico. Putroppo in molti in quel periodo sostenevano quella demenziale posizione.

I dispositivi (igbt, mosfet ecc) commutano in tempi molto veloci, chiaramente dipende dal dispositivo. Supponiamo che la commutazione avvenga in 100ns, hai pertanto delle variazioni molto rapide di i e v, hai quindi dei di/dt o dv/dt molto elevati. Ad esempio nel circuito hai delle L parassite vedi ad esempio i collegamenti tra il tuo banco di condensatori e il ponte ad H, in presenza di di/dt elevati hai sovratensioni pari a L*di/dt

ingresso

quindi

il numero di monoblocchi dipende dai dispositivi che intendi usare. Tieni conto che per i dispositivi esistono taglie commerciali per quanto riguarda tensione e correnti. I dispositivi isingoli n genere possono essere parallelati quindi le correnti possono aumentare. Poi ci sono considerazioni di costo certi dispositivi hanno costi inferiori rispetto ad altri, per cui si è portati ad usare, se possibili quelli. Se dovessi dare un numero potrei dire 4 monoblocchi cioè 48V. Stai attento che le batterie possono essere molto pericolose!

Il costo a parità di modello dipende spesso da quanto una taglia è diffusa. Anni fa chiesi dei costi per il modello da 4A/h e 6A/h. Il modello da 4A/h costava di più.

stefano

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stefano delfiore

stefano delfiore ha scritto:

Concordo. Anche se devo dire che all'ITIS stimavo praticamente tutti i miei professori, perché sapevo che anche se non ci insegnavano come arribvare sulla luna, LORO lo sapevano. Pultroppo non ho la stessa sensazione da quelli universitari, spesso, troppo spesso, ho la sensazione che si siano imparati a memoria la lezione.

Che poi infondo è quello che chiedono all'esame, il che è desolante che secondo loro uno ha capito una cosa solo se ripete ( o scrive ) una cosa a pappagallo...

Molti miei prof universitari appena gli fai una domanda, si vede proprio che vanno nel pallone. A un certo punto uno perde anche al voglia di fargele.

Per non parlare di quando ti insegnano cose assolutamente che non servono a niente. A noi ( ingeneria informatica ) il corso di Ricerca Operativa ( il corso l'ho fatto anche alle superiori, ovviamente meglio ) si riduce a risolvere, su carta ovviamente, dei sistami a 4/5 incognite.... Vogliono che siamo dei calcolatori. Ultimamenti il tempo è sempre di meno è la difficolta sale sempre di più. Vogliono che uno si metta seduto e che spenga il cervello e scriva scriva e continui a scrivere. Che razza di esame è questo?

insomma devo stare attento ai transitori se ho ben capito... tra parentesi io volevo provare ad usare gli IGBT visto che tutti gli inverter "seri" usano questo tipo di transistor, mi consigli di rinunciare e puntare sul più tranquillo MOS?

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