Pensavo bastasse collegare qualche resistenza ad un condensatore elettrolitico aggiungendo un piccolo interruttore ed una batteria, per ottenere, dopo circa 1 min., una scintilla tra 2 poli ed invece ho scoperto che le uniche risposte coerenti sono indicazioni di links che spiegano, più o meno macchinosamente, come costruire super-congegni per scatenare tempeste di fulmini; forse che dietro a tanta abbondanza si nasconda un' immensa ignoranza ???
non so che tipo di scintilla ti serve ma se intendi tipo quella che hai sulle candele dei motori a scoppio vai in un deposito di auto usate e procurati una bobina at . sul primario a 12 volt ci metti una batteria a 12 volt e un interuttore ogni volta che aprirai e chiuderai l'interuttore sul secondario ad alta tensione scocchera una scintilla . se vuoi scintille in continuazione o metti un contatto meccanico che apra e chiuda il circuito come nelle vecchie auto oppure un interuttore elettronico fatto con un oscillatore e un transistor di potenza
non ho capito cosa intendi... di certo non bastano un condestatore e poche resistenze per fare scattare un arco elettrico. La rigidità dielettica dell' aria secca è di circa 3 kV/mm e in prima approssimazione è una funzione lineare della distanza, quindi fai un po' i tuoi conti per capire che tensione occorre per far innescare l' arco tra due elettrodi posti a 1 cm di distanza. Se bastassero così pochi componeneti, sarebbero oltremodo stupidi tutti quelli che si ingegnano con circuiti più complicati non credi? E poi non hai mai pensato che evidentemente, se bastasse una tensione così bassa per fare scattare l' arco, esso scatterebbe anche tra gli elettrodi della batteria e non solo tra quelli del condensatore? ... o tra i termianli dei cavi di collegamento? Quello che ti serve è quindi un circuito elevatore che ti alzi la tensione da quella che usi tu, a quella che ti serve per fare innescare l' arco fra gli elettrodi posti a distanza X e con la frequenza di innesco che desideri. Se bastasse la tensione di una batteria per fare le scintille sai che casino che sarebbero l' elettronica e l' elettrotecnica per gli isolamenti?... per fortuna è così "complicato" fare le scintille....
snipped-for-privacy@libero.it (Mauro) wrote in news: snipped-for-privacy@posting.google.com:
Il condensatore (elettrolitico o meno) l'unica cosa che può fare è caricarsi tramite la resistenza al valore di tensione fornito dal generatore. STOP. Niente di più, niente di meno. Quindi se quella tensione è tale da superare la rigidità dielettrica dell'aria tra gli elettrodi allora hai la scintilla (ma allora a che ti è servito il condensatore? Bastava il generatore...) altrimenti niente.
Ecco perchè gli schemi per ottenere una tensione elevata a partire da una bassa tensione sono più o meno complessi ma in ogni caso c'è sempre qualcosa di più che un condensatore e due resistenze: trasformatori (o induttanze), duplicatori di tensione con diodi e condensatori, oppure combinazioni di entrambe le cose. E ovviamente dispositivi attivi (es transistor) in configurazione oscillatore se la tensione di partenza è continua.
Mi rimane un dubbio però: per scintilla tra due poli intendi proprio la scarica tra due elettrodi distanziati (tipo le candele dell'auto) oppure intendi la scintilla che si ha quando i due poli sono messi in contatto ? Perchè se è il secondo caso ti eri proprio espresso male :-)
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