Curiosità sui tubi - per gli "antichi" dell'NG... ;-)

Ciao.

Leggiucchiando e sbertucciando sui tubi mi é venuta questa curiosità da soddisfare.

I diodi utilizzati per rettificare la tensione di rete avevano, come noto, una notevole caduta di tensione diretta (anche una cinquantina di volt alle correnti utili richieste dal carico). Quando occorreva ricavare un po' più di birra si ricorreva ai diodi a gas o a vapori di mercurio che consentivano, con cadute di tensione tutto sommato ragionevoli, di tirare fuori fino a diversi ampere.

Mi è venuto da chiedermi: sono mai stati utilizzati, per ottenere dei rettificatori diciamo così "a bassa caduta diretta" dei triodi o dei tetrodi con le griglie connesse all'anodo?

Ciao e grazie per l'eventuale risposta Piercarlo

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Piercarlo
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Piercarlo ha scritto:

Su questa pagina

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, al punto n°1, trovi un esempio commerciale di triodo-eptodo utilizzato come rettificatrice, addirittura con una placca utilizzata come catodo. Non penso però che la sua caduta diretta sia inferiore a quella di una

6X5...

Bye, Luca.

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LucaR

Mi pui dare qualche indicazione in piu' per trovarlo?

Grazie.

Saluti.

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Tomaso Ferrando

LucaR ha scritto:

Trovato. La parte che rettifica (salvo errori) è l'esodo e la griglia del triodo. Mancando però le indicazioni di tensione non m é possibile verificare la mia idea (che cioé i tubi con griglia potessero essere trasformati in diodi a bassa caduta diretta in questo modo). Non capisco perché l'anodo del triodo sia stato cortocircuitato con il catodo ma penso che dipenda dalla costruzione fisica reale del tubo che ha portato il progettista ad escludere questo elettrodo.

Qualcuno sa dire qualcosa in più su questo particolare uso "bizzarro" dei tubi?

Ciao Piercarlo

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Piercarlo

Non mi sembra utile. Per diminuire la cdt bisogna avvicinare l'anodo al catodo e/o aumentare la superficie del catodo e dell'anodo e/o aumentare la temperatura del catodo. A limitare la possibilit=E0 di avvicinamento anodo-catodo c'=E8 la necessit=E0 di mantenere l'isolamento inverso. A limitare l'aumento della superficie e della temperatura del catodo c'=E8 la necessit=E0 di maggiore potenza di riscaldamento. Collegare la griglia all'anodo significa farla diventare un anodo, di poca superficie utile e di molto sconveniente vicinanza al catodo. Quindi poco vantaggio e tanto svantaggio, tanto valeva fare l'anodo nella posizione della griglia ... Bisognerebbe poi anche parlare del surriscaldamento cui sarebbe sottoposta la griglia per il "bombardamento" di elettroni e la impossibilit=E0 di dissipare il calore, stretta com'=E8 tra catodo e anodo. Raramente la griglia di controllo =E8 polarizzata, sia pure debolmente, a tensioni positive (mi vengono solo in mente alcune valvole philips per autoradio che lavoravano con 12V di anodica). Negli amplificatori di potenza pu=F2 diventare positiva per un angolo di conduzione ristretto. Ma normalmente la griglia svolge il suo lavoro con tensioni negative. Ovvero limita, e non intensifica, la corrente che fluirebbe senza la griglia stessa.

as

Con i mutatori a vapori di mercurio si tirano decine di migliaia di amper con cadute di tensione di poche decine di volt.

Ciao.

lucky

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lucky

lucky ha scritto:

(...)

L'idea che avevo in mente non era tanto il far fare alla griglia la parte dell'anodo quanto dell'elettrodo di accelerazione (come la griglia schermo dei tetrodi).

Lo so ma quello che intendevo io era proprio l'utilizzo della griglia solo come acceleratrice, non come sostituto dell'anodo. E in questo caso il fatto che la griglia abbia una superficie minore rispetto all'anodo (che continua a fare l'anodo! - forse non sono stato chiaro) è un vantaggio. Che poi la griglia vada fatta robusta non ci piove. Detto di passata, io pensavo a un utilizzo "anomalo" di un tetrodo più che di un triodo, in questo caso la griglia controllo l'avrei collegata al catodo (Vg1 a zero Volt), e la griglia schermo all'anodo e poi sarei andato a vedere cosa succede.

(...)

Lo so... ho detto "un po' di birra in più" solo per non spaventare le signore! :-PPP

Ciao e grazie! :-) Piercarlo

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Piercarlo

Tomaso Ferrando ha scritto:

E' lo schema "LAEL oscillatore modulato a valvola (2x ECH4) mod.145".

Bye, Luca.

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LucaR

Piercarlo ha scritto:

L'unica inesattezza è l'omissione dal disegno della g5, internamente connessa al catodo: la ECH4 è un triodo-eptodo, non esodo.

Non credo: in quel caso specifico quel cablaggio comporterà sicuramente un miglioramento, ma solo nell'ottica di adattare una ECH4 ad uso di rettificatrice, e solo per un contenuto assorbimento, data l'esigua dissipazione delle griglie, nate praticamente per non veder scorrere corrente alcuna su di loro.

Giusto.

Ti ho indicato quello schema perché è una bizzarria in tema con la tua domanda, tuttavia la mia idea è che fù utilizzata date mere considerazioni economiche: probabilmente, a metà anni '50, alla Lael e alla Mial si trovarono in mano un bello stock di ECH4, oramai obsolete, e cercarono di utilizzarle per abbassare i costi dell'apparecchio.

Le rettificatrici partono da specifiche di progetto dedicate e ce ne sono per ogni applicazione e ogni necessità. Per assorbimenti degni di nota 50-200mA e oltre, la considerazione fatta sopra per le griglie penso non diverrebbe trascurabile, dato il rischio di trovarsi fuso qualche filo componente le griglie che poi poteva facilmente entrare in contatto col catodo...

Bye, Luca.

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LucaR

LucaR ha scritto:

Ok, avendone contate solo quattro pensavo fosse un esodo (Non mi ricordo più se esodi, eptodi e compagnia fossero distinti da specifiche lettere o fossero accomunate sotto la "H" - sorry)

Ok, ma avevo già detto che, nel caso, pensavo la griglia servisse solo da acceleratrice, non da sostituto dell'anodo. Chiaro che anche usandola così qualcosa deve dissipare.

(...)

Quasi certamente ma sarebbe stato interessante avere le tensioni in modo da verificare le congetture (curve alla mano da reperire da qualche parte ovviamente).

Infatti. E io avevo più in mente un tetrodo che un triodo. Magari un tetrodo a fascio. Comunque oggi sicuramente utilizzerei un bel diodo... tutto vetro e plastica con qualche impurità di alluminio dentro! ;-). L'idea mi era venuta cercando di immedesimarmi in un progettista dell'epoca e di trovarmi in una situazioen del tipo: "questo é quello che passa il convento; che faccio?"

Ciao Piercarlo

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Piercarlo

Piercarlo ha scritto:

No-problem. Comunque la H indica sia esodi che eptodi. Per curiosità:

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Scusa: avevo frainteso. In questo caso la risposta è: non sarebbe stato un bell'affare! Ovvero, lavorando continuativamente in classe A si potrebbe velocemente (se non si rispettassero dissipazione anodica max e correnti di griglia max) portare ogni valvola al creatore, e non so neppure quale "guadagno" potresti ottenere rispetto all'uso di una rettificatrice. Un bel mostro "brucia pentodi cinesi e russi" è il seguente:

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A parte la possibilità di regolare la tensione di uscita e di stabilizzare la tensione al variare del carico... "intesi come diodi" quel patrimonio di EL34 (ahimé gli piacciono solo Philips) si potrebbe rimpiazzare con una

5R4GY, una 5X4G oppure una 5U4G!

Vabbeh, una ECH4 si trova quasi anche dal farmacista. Eventualmente togliersi il dubbio non è un sogno irrealizzabile! :-)

Bye e buoni esperimenti, Luca.

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LucaR

LucaR ha scritto:

velocemente

griglia

"guadagno"

Ma non funzionerebbe in classe A; funzionerebbe proprio come diodo (certo un diodo improprio ma sempre un diodo.

Visto: un po' sorpassatello ormai! :-)

con una

Non ne dubito. Tra l'altro ho avuto da pensare in questi giorni che probabilmente all'uso improprio che avevo proposto non ci si é arrivati perché sono arrivati prima i diodi a stato solido. Sarebbe stato interessante però...

Eventualmente

Ok, prima o poi lo farò... E' l'ennesimo della lista questo prima o poi ma pazienza. Però pernso che se metterò mano al saldatore per fare qualcosa a valvole, farò qualcosa di più tradizionale! :-)

Grazie, ciao! Piercarlo

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Piercarlo

Piercarlo ha scritto:

????

O lo fai funzionare come un diodo (griglie solidali alla placca), o polarizzi il triodo/tetrodo/pentodo, sfruttandolo, anche se impropriamente, come "amplificatore"...

[quote] Lo so ma quello che intendevo io era proprio l'utilizzo della griglia solo come acceleratrice, non come sostituto dell'anodo. E in questo caso il fatto che la griglia abbia una superficie minore rispetto all'anodo (che continua a fare l'anodo! - forse non sono stato chiaro) è un vantaggio. Che poi la griglia vada fatta robusta non ci piove. Detto di passata, io pensavo a un utilizzo "anomalo" di un tetrodo più che di un triodo, in questo caso la griglia controllo l'avrei collegata al catodo (Vg1 a zero Volt), e la griglia schermo all'anodo e poi sarei andato a vedere cosa succede. [/quote]

Certo, ma dipende dall'uso che fai correntemente delle valvole. Per un appassionato è un balocco bellissimo, oltre che eventuale benchmark per EL34(!), non rimpiazzabile con un oggettino solid-state.

No, no: i diodi vacuum state hanno sulle spalle un secolo di storia nonché di studi e ricerche volte a sviluppare tipi adatti ai più svariati impieghi. Non sono aggiornato circa lo stato odierno del loro uso in impieghi professionali/industriali, ma fino ai primi '90 venivano correntemente prodotti (es.: diodi da 25kV-500mA picco)!

Anche per questo, l'uso improprio che avevi pensato non ha semplicemente ragion d'essere.

Inoltre, anche se con prestazioni più o meno limitate, i rettificatori a stato solido già c'erano dai '40!! Selenio, ossido di rame...

Bye, Luca.

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LucaR

Grazie.

Saluti.

Tom.

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Tomaso Ferrando

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