corrente di carica condensatori

Sto realizzando un lineare HF ed ho una domanda circa la corrente di picco che attraverserà i raddrizzatori ogni volta che accenderò l'apparecchio. Siamo in presenza di 2100 Vac raddizzati a doppia semionda e un insieme di condensatori elettrolitici per una capacità complessiva di 50 UF a 4050 volt.

Sono tentato di usare come rettificatori dei diodi per forno a microonde HV-05 con una corrente avg diretta di 0.55 A e una diretta non ripetibile di

200A, quattro di questi mi semplificherebbero molto il circuito ma temo per i picchi di accensione. Potete consigliarmi?

Saluti Carlo IW2FIV

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IW2FIV
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Il 01 Gen 2008, 14:24, "IW2FIV" ha scritto:

di

per

Non sapendo fare una stima nemmeno spannometrica, io metterei un ntc in serie al secondario del trasformatore, o forse andrebbe bene ugualmente sul primario, andando un po' per tentativi, in modo da avere una limitazione di corrente all'accensione e subito dopo, a caldo, una resistenza trascurabile.

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brown fox

Tassativo l'uso del primario per via delle tensioni in gioco sul secondario, ma dubito di trovare NTC che in esercizio mi reggano 800 watt.

Resta la solita resistenza ed il relè temporizzato.

Ciao Carlo

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IW2FIV

Il 01 Gen 2008, 15:23, "IW2FIV" ha scritto:

secondario,

Beh non e' che il termistore debba dissipare 800 watt, a regime deve far passare circa 4 ampere. Per mantenersi a un centinaio di gradi, facciamo che debba dissipare un paio di watt, che significa una resistenza di circa 0.15 ohm, mentre a freddo potrebbe avere una resistenza 50 volte tanto. Io penso che si trovino ntc del genere.

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brown fox

IW2FIV ha scritto:

Non so se può aiutarti, ma una cinquantina di anni fa risolvevano così il problema. Ti allego uno schema tratto dal Radio Amateur's Handbook del '59.

Giuliano

Guarda l'immagine cliccando

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JUL

No non è una soluzione a questo problema, comunque mi hai fatto un grande favore perchè lo schema "c" ha messo legno ad una discussione fatta in sez. ARI circa l'utilizzo di trasformatori 1:1 per ottenere una tensione anodica, ci sbaglaiavamo tutti e lì c'è la soluzione.

Ciao Carlo

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IW2FIV

Se sai l'impedenza del trasformatore vista dal secondario puoi calcolare la corrente di picco, e tipicamente diventa MOLTO grande :(. Oppure la soluzione standard e` di mettere una resistenza in serie al negativo dei condensatori e un rele' in parallelo che dopo un bel po' di secondi la cortocircuita. La resistenza deve essere bella grandina, visto che si dissipa 220 J circa (ad esempio 100kohm 50W 20 secondi per la carica). Nota che la resistenza e il rele` devono avere un isolamento tale da tenere i 3 kV.

Altra soluzione e` un triac sul primario, che parte con angolo di conduzione nullo e lo aumenta gradualmente per fare una carica lenta, sempre dell'ordine dei secondi. Appena carico il triac viene pilotato in conduzione completa e resta in quella condizione.

Se metti un NTC, deve poter dissipare almeno i 220 J visti prima.

Per impianti molto grandi (non e` questo il caso) si usa un alimentatore ausiliario per la precarica del condensatore.

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Franco

Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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Franco

L'idea del triac mi prende bene, l'unico dubbio sono i disturbi HF che questo potrebbe generare.

Ci penso su un po'.

Grazie a tutti Carlo

"Franco" ha scritto nel messaggio news:K%yej.408$ snipped-for-privacy@newssvr11.news.prodigy.net...

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IW2FIV

Finita la fase di carica, il triac e` sempre in conduzione, non parzializza, oppure puo` essere cortocircuitato con un rele`.

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Franco

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(L. Wittgenstein)
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Franco

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