Ciao, scusa il ritardo ma ho dovuto digerire i concetti, documentandomi laddove avevo carenze. Ti scrivo le risposte e le mie perplessità.
Franco ha scritto:
La corrente di collettore è limitata dalla resistenza dell'induttanza, o dal coefficiente di mutua induzione che rallenta l'aumento di corrente nel primario? Dunque la tensione di collettore sale più lentamente di quella di base?
Ok, quindi se ho capito bene, con questa somma di tensione di alimentazione e tensione indotta, ti assicuri con certezza che la corrente sia maggiore di Ibsat_min=Ic/hFE.
Perdonami, per ind. di magnetizzazione intendi il primario? In tal caso, dovrebbe essere normale che la corrente di collettore fluisca tutta nell'ind. di magnetizzazione, sono in cascata...
Energia che rimane immagazzinata anche quando la corrente diventa pressocché continua?
Ecco ora nella nota incontro qualche perplessità, procediamo per gradi. Induttori accoppiati, sono i 2 induttori del secondario vero? Ora, sono avvolti nello stesso verso o no? Il verso determina la polarità e se sono avvolti su un funghetto ferromagnetico in verso opposto (rispetto al primario), la tensione avrà lo stesso segno della tensione di primario?
E fin qui ti seguo.
Qui mi perdo.
Per saturazione del nucleo intendi che nonostante la corrente continui a salire, l'energia immagazzinata e quindi il flusso magnetico rimane costante sul valore di saturazione raggiunto?
Diminuisce perché la corrente di base ora è solo data dal rapporto tra la tensione di alimentazione e la resistenza in serie all'avvolgimento (sparisce la tensione indotta)?
Aumenta perché sparisce l'opposizione del campo magnetico generato della corrente dovuta alla tensione indotta sull'avvolgimento di base?
Entra in attiva diretta perché la tensione fornita dall'alimentazione alla base, mantiene il bjt in attiva diretta e la corrente è sotto la soglia Ibsat_min? Perché però diminuendo la corrente di base (che in saturazione dovrebbe poco influenzare la Ic), il bjt entra in a.d. e diminuisce a sua volta Ic? Provo a rispondere:
In attiva diretta, maggiore è Ib, maggiore è Ic poiché Ic=hFE*Ib. Dunque fin quando il bjt è in sat. diminuendo Ib, Ic rimane invariata, anzi, aumenta perché diminuisce l'opposizione dell'induttore di base. Quando il bjt entra in a.d. perché Ib scende sotto Ibsat_min, al diminuire di Ib diminuisce anche Ic (siamo in a.d.). E' corretto?
Qual è l'induttanza di magnetizzazione? Primario? In tal caso perché se Ic diminuisce, questa induttanza pompa corrente? Dopo che la Ic diminuisce, non dovrebbe raggiungersi un punto di metastabilità?
Qui mi perdo completamente... forse parli dell'induttore più grande del secondario?
La tensione si inverte (ancora però non capisco quale induttore la inverte), perché l'energia immagazzinata (nel nucleo?) deve scaricarsi nel momento in cui la corrente degli induttori scende sotto una certa soglia? Quindi se ho ben capito, immagazzini energia nel nucleo e questo satura, poi la corrente scende sotto una certa soglia, il campo magnetico non può (perché più tenue) mantenere tale energia e questa defluisce (non tutta, ma fino a quando la corrente tenue lo contrasta nuovamente). Ma anche qui dovrebbe raggiungersi un punto di metastabilità...
Si carica piano piano in relazione ai cicli, ma la scarica del nucleo quando al primo ciclo (condensatore inizialmente scarico) sarà molto rapida (sebbene il tau del condensatore comandi sempre).
Proprio zero? Non sotto un certo valore?
Mmm... rimango un pò perplesso. Non è facile (almeno per me) capire questo meccanismo.
Si, qui ci siamo.
Dovrebbe essere una cosa normale, è come un circuito RLC, solo che la chiave per capirlo sta nel capire perché le correnti vanno a 0 e perché il nucleo si scarica completamente e non parzialmente.
Per la spiegazione, beh, si intuisce che la tensione prodotta dallo scaricamento è ad esempio 300 V, ma l'energia non riempie completamente il condensatore. Ad un primo ciclo i 300 V fanno crescere pian piano la tensione sul condensatore (segno che l'energia si sta accumulando al suo interno, in modo esponenziale). Al secondo ciclo il condensatore continua a caricarsi e così nei cicli successivi, fino a quando la tensione ai suoi capi (non quella imposta dal nucleo) è circa 300 V. Quando la tensione sarà tale, il condensatore sarà carico. Ma non sarà tale fin quando non sarà pieno di energia pari a 1/2CV^2.
Il condensatore si carica sempre più lentamente per via della sua carica residua (che produce una tensione ai capi della capacità) e anche per via dell'andamento esponenziale della carica (la curva esponenziale è più tondeggiante verso il 3-4tau), diventa sempre più difficile accumulare più energia, la tensione differenziale tra quella del condensatore e quella imposta dallo scaricamento del nucleo, è sempre più piccola.
Non avevo notato.
Spiegami se puoi anche questo fatto della limitazione, giusto quando hai tempo.
A presto e buon anno, grazie della spiegazione.
Artemis