Alimentatori Switching

Ciao a tutti!

Mi sto documentando un po' sugli switching e... almeno sulla carta mi piacciono! ;-). Tuttavia da più parti (anzitutto Franco quando ne ha parlato) ne ho sentito parlare come di qualcosa a cui nella pratica è meglio avvicinarsi con lo spirito di un artificiere... da cui la diffidenza (i botti non mi piacciono e quelli a tensione di rete ancora meno!). Mi piacerebbe che chi vi ha avuto a che fare sia come progetto sia come montaggio postasse un po' una panoramica delle difficoltà che ha concretamente incontrato con questi circuiti. E' possibile?

Ciao! Piercarlo

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Piercarlo
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Dunque, io distinguerei tra switching da rete e DC-DC. Nel primo caso sono problematici per la presenza di componenti ad alta tensione e della necessità di un trasformatore in ferrite adatto per l'isolamento. Non ho esperienze positive in questo campo, alla fine preferisco acquistare switching assemblati, tanto ce ne sono di molto economici.

I DC-DC invece partendo dagli autooscillanti con 7805 come negli schemi di Celsius negli ultimi tempi sono molto migliorati, e ci sono componenti sia da Maxim e National che hanno boun rendimento (90%) a buona affidabilità Per esempio LM2675 nel datasheet ti da anche il layout sul c.s.

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io li utilizzo senza problemi da tempo.

I problemi sono quelli di circuiti dove ci sono sia problemi di frequenza che di correnti, il layout è fondamentale, fili corti e piste larghe, filtri in ingresso e in uscita, componenti adatti.

Insomma, ce n'è di carne da mettere al fuoco...

ciao Stefano

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SB

SB ha scritto:

economici.

Ok, ma che gamme di tensioni e correnti di uscita vengono offerte oltre a quelli soliti dei PC? E, orientativamente, a che prezzi? Un produttore affidabile presente in Italia quale potrebbe essere?

(...)

Non ne dubito!

Ciao e grazie. Piercarlo

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Piercarlo

Gli alimentatori a commutazione ( switching in inglese) sono molto più complessi rispetto a quelli lineari. Richiedono molte conoscenze sia nel campo dei magnetici (induttori, trasformatori), nei circuiti di stabilizzazione della rete di retroazione (teoria della stabilità di un sistema in retroazione) e nella componentistica pasiva e attiva. Esistono molte configurazioni di alimentatori e molti modi di controllo di questi. Devi conoscere il comportamento della configurazione relativa al modo di controllo che usi. Ad esempio un controllo "current mode" si comporta in maniera diversa da un "voltage mode" a parità di configurazione circuitale. E' anche vero, che non puoi conoscere tutti i posibili comportamenti, però se vuoi usare una determinata configurazione la devi prima studiare teoricamente per capire o tentare di capire come si comporterà. Anche la la strumentazione necessaria può essere molto sofisticata e di sicuro al di fuori della portata di uno sperimentatore. Di sicuro un oscilloscopio ti serve, senza quello puoi vedere ben poco.

Potrebbe essere diverso, il caso di utilizzo di semplici alimentatori realizzati con circuiti integrati dove al loro interno è presente tutto, controllo e potenza. Il circuito elettrico viene già dato dal costruttore dell'integrato, le uniche incognite sono il magnetico, se lo sbagli il circuito non va (nel migliore dei casi) e,la disposizione dei componenti sullo stampato. Una errata disposizione dei componenti (non errori di collegamenti elettrici)puo provocare instabilità e certe volte anche rotture dei componenti. Anche la scelta dei componenti ha un enorme importanza, se usi come sensore di corrente un resistore non antiinduttivo hai quasi la certezza che il circuito di controllo veda " fischi per fiaschi" . Un condensatore elettrolitico non adatto nello stadio di uscita può provocare instabilità, ripple di tensione in uscita elevato e non ultimo, distruggersi. Se ad esempio usi in una rete di snubber, dove puoi avere fronti di tensione molto ripidi, un condensatore con scarso come dv/dt, stai certo che distruggi il condensatore. Se vuoi cominciare a costruire/progettare questi alimentatori dovresti prima pensare di studiare la teoria, quindi cominciare a sperimentare partendo dalla configurazione più semplice che ritengo sia la configurazione buck o step down. Inoltre ci vuole una buona dose di costanza e pazienza.

Ciao Stefano Delfiore

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stefano delfiore

stefano delfiore ha scritto:

Ok, mi hai riconvinto a lasciare stare il tutto. Già me lo immaginavo tutto quello che hai detto ma sentirlo ripetere aiuta... Non è roba per hobbisti.

Ciao! Piercarlo

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Piercarlo

Ciao Confermo in pieno. Comunque e' un argomento interessantissimo, che pero' va affrontato con umilta' e partendo da circuiti minimi (mai dalla rete !!). Mi sono divertito a fare uno stabilizzatore da +12v a +5 V (1A e piu') sia usando un MAX724 (omaggio), sia rifacendone il circuito con componenti discreti, (come724.fcd)per capirne bene il funzionamento. Induttanza e diodo sprint ,da alim ATX cannibalizzato. Rendimenti ottimi. E' stato molto istruttivo ,ma servono un po' di strumenti e un po' di conoscenze e di pratica!! Gia' sul datasheet del MAX724 della Maxim, vi sono indicazioni molto ben fatte. Ciao Giorgio

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Giorgio Montaguti

Io sto proprio cominciando ad andare a spasso con il girello! :-)

Ok, sarà il prossimo sito che saccheggerò. Ho già scaricato mezza Linear Technology e altrettanto di ONSEMI. Avanti il prossimo... ;-)

Ciao! Piercarlo

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Piercarlo

Non volevo spaventarti e tanto meno dire di lasciare perdere, se fosse così non si comincerebbe a fare mai niente di nuovo e, questo vale per tutto. Non è raro che si comincia qualcosa come un hobby e poi la cosa, diventa il tuo mestiere.

Volevo solamente avvisarti che se vuoi affrontare questo argomento bisogna applicarsi con una certa volontà. Devi studiare l'argomento, ci sono ottimi libri (quasi solo in inglese) in giro che spiegano bene l'aromento. Questi libri spesso sono usati come "libri di testo" per l'insegnamento. Raccogli le varie note applicative che puoi trovare in rete, relative alla componentistica usata negli alimentatori a commutazione. Con l'aiuto di un simulatore circuitale puoi studiare ancora meglio, molti anni fa questi mezzi non erano a disposizione. Comincia con configurazioni semplici. Rimane solo il problema della strumentazione. Uno o due multimetri digitali dovresti trovarli senza problemi.

L'oscilloscopio rimane sempre il punto più delicato, perchè è costoso, se non ce l'hai devi cercare qualcuno che l'abbia e che te lo possa far usare almeno ogni tanto per fare le misure che ritieni utili.

Un circuito per la misura di valori induttivi te lo potresti costruire, come pure un carico attivo.

L'argomento è si vasto, ma anche molto interessante e stimolante, lasciare perdere, perchè ci si prende paura è un vero peccato!

Ciao Stefano

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stefano delfiore

Non intendevo lasciar perdere tutto ma solo la prospettiva di un utilizzo IMMEDIATO. Prima o poi li dovrò incrociare, anche perché nelle mie paturnie attuali (l'idea di fare un ampli in classe A come si deve) gli alimentatori sono in ogni caso un incubo, switching o no che siano. Già con SwitcherCad mi sono visto cose da far rizzare i capelli anche con il "solito" alimentatore trasfo+ponte+condensatore: per le correnti che circolano (8-10 Ampere CONTINUI per canale) anche in questo genere di alimentatori i condensatori li devi trattare praticamente "come se" lavorassero in uno switching pur non lavorandoci affatto.

Ciao e grazie delle dritte! :-) Piercarlo

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Piercarlo

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