accensione lampade con triac

Ciao a tutti, ho costruito un circuito per l=92accensione di luci a 220V controllate da un micro. Lo schema =E8 il seguente:

[FIDOCAD] MC 20 80 0 0 080 TY 20 70 5 3 0 0 0 * 10 K MC 30 80 0 0 300 MC 45 90 0 0 040 MC 60 50 1 0 220 MC 80 45 1 0 260 MC 45 40 1 0 080 RV 55 45 90 70 LI 45 50 60 50 LI 45 70 45 65 LI 45 65 60 65 MC 45 25 1 0 220 MC 30 25 2 0 010 LI 30 25 45 25 TY 60 70 5 3 0 0 0 * MOC3023M TY 50 80 5 3 0 0 0 * BC237 MC 95 40 0 0 080 MC 125 40 0 0 080 LI 95 40 80 40 LI 80 40 80 45 LI 105 40 125 40 LI 135 40 180 40 TY 25 45 5 3 0 0 0 * 1.2 k TY 90 30 5 3 0 0 0 * 1k / 1W TY 125 30 5 3 0 0 0 * 100 / 1W SA 115 40 SA 145 40 LI 15 80 20 80 MC 15 80 2 0 000 TY 10 85 5 3 0 0 0 * Input TY 20 15 5 3 0 0 0 * +12 V MC 170 70 0 0 000 MC 170 65 0 0 000 MC 180 40 0 0 000 MC 180 45 0 0 000 LI 180 45 170 45 LI 170 45 170 65 TY 175 75 5 3 0 0 0 * LOAD TY 175 30 5 3 0 0 0 * 220 V LI 115 90 170 90 SA 145 90 MC 145 80 3 1 270 LI 145 80 145 90 LI 145 40 145 60 LI 115 65 115 90 MC 115 55 1 0 170 LI 115 55 115 40 TY 130 55 5 3 0 0 0 * BTA12 - 600 LI 170 70 170 90 TY 105 55 5 3 0 0 0 * 47n TY 100 60 5 3 0 0 0 * 450V LI 80 65 95 65 LI 95 75 95 65 LI 135 75 95 75

Usando come carico una lampada a incandescenza da 40W (o simili) il circuito funziona bene. Invece ho dei problemi in altri due casi:

1) con una lampada a led (totale 0.6W, sempre a 220V), in assenza di segnale in input (livello =930=94) la lampada rimane sempre leggermente accesa (poco, ma si nota). Il difetto c=92=E8 solo con input a 0, mentre con ingresso 1 la lampada si accende correttamente.

2) con una lampada da 23 W a risparmio energetico (del tipo =93fluorescente=94), la lampada si accende correttamente ma quando =93spengo=94 l=92ingresso la lampada =93cerca=94 di riaccendersi per 2 o 3 = volte nel giro di un paio di secondi.

Come potrei eliminare questi due difetti?

Grazie in anticipo per le risposte.

Ciao, Andrea

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atatat
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Che io sappia non si possono dimmerare le lampade a risparmio energetico, a meno che non siano state costruite appositamente ( esistono, ma sono molto costose ). Anche le lampade a led possono avere un chip per il WDM e quindi si ricadrebbe nel caso precedente...ma forse in questo caso, dato il piccolo carico, un condensatore da 0,47 mF in parallelo potrebbe risolvere..

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bama

a
o

Non mi sono espresso bene: non mi interessa un dimmer, sto usando quel circuito solo come interruttore (insomma sarebbe bastato un rel=E8 ma ho voluto complicarmi la vita).

Quindi provo a mettere un condensatore in parallelo al carico? pensi possa risolvere anche lo "sfarfallio" allo spegnimento della lampada a risparmio energetico ?

Grazie! Ciao, Andrea

Reply to
atatat

Si, in un caso ho risolto così, ovvero il condensatore ( o anche il primario di un trasformatorino) deriva una certa corrente tanto da abbassare la tensione ai capi della lampada affinchè non partano gli oscillatori. Da notare che in questi casi ogni lampada ha un comportamento diverso. Parlo di condensatori o induttanze per non sprecare inutilmente potenza, in realtà basterebbe una resistenza da qualche W, o lampada ad incandescenza.

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bama

Il 26 Giu 2009, 08:08, atatat ha scritto:

Penso che la debole luminosità che noti, usando una lampada a led sia dovuta alla rete RC (100Ohm - 47n) che hai in parallelo al triac. Attraverso questa rete hai un debole passaggio di corrente che potrebbe essere sufficiente ad accendere leggermente la lampada a led. Per il problema della lampada a risparmio energetico non saprei cosa dirti.

Stefano

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stefano delfiore

atatat ha scritto:

Penso che sia tutto dovuto alla rete RC in parallelo al triac, che nel caso della lampada a led garantisce un passaggio di corrente sufficiente al leggero illuminarsi che noti, mentre nel caso delle lampade a risparmio energetico riesce per un attimo dopo lo spegnimento (probabilmente finchè alcuni componenti della circuiteria interna della lampada sono ancora carichi, ma questa prendila come una supposizione...) a garantire un tentativo di innesco della stessa... Ho visto in un vecchio impianto, in cui con l'interruttore avevano interrotto il neutro anzichè la fase, lampade a risparmio energetico tentare di innescarsi, ipotizzo grazie a piccole dispersioni del portalampade...

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Paolo Squaratti 
"Colonnello, prova con questa...
...Indio, tu il gioco lo conosci..."
Se ho sbagliato non l'ho fatto apposta...
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Paolone

Più che la dispersione del portalampada, è la capacità del filo del neutro con il muro.

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bama

Come gia' suggerito il triac viene scavalcato dalla serie del C con la R da 100 Ohm fornendo una piccola corrente che nel caso della lampadina non e' sufficente ad arrossare il filamento. Se lo modifichi cosi' dovresti risolvere, se poi usi un fotoaccoppiatore con passaggio per lo zero ti togli anche i pensieri dei disturbi in accensione (moc 3061 - 3062 - 3063)

mandi

[FIDOCAD] MC 20 80 0 0 080 TY 20 70 5 3 0 0 0 * 10 K MC 30 80 0 0 300 MC 45 90 0 0 040 MC 60 50 1 0 220 MC 80 45 1 0 260 MC 45 40 1 0 080 RV 55 45 90 70 LI 45 50 60 50 LI 45 70 45 65 LI 45 65 60 65 MC 45 25 1 0 220 MC 30 25 2 0 010 LI 30 25 45 25 TY 60 70 5 3 0 0 0 * MOC3023M TY 50 80 5 3 0 0 0 * BC237 MC 125 40 0 0 080 LI 80 40 80 45 LI 135 40 180 40 TY 25 45 5 3 0 0 0 * 1.2 k TY 125 30 5 3 0 0 0 * 100 / 1W SA 145 40 LI 15 80 20 80 MC 15 80 2 0 000 TY 10 85 5 3 0 0 0 * Input TY 20 15 5 3 0 0 0 * +12 V MC 170 70 0 0 000 MC 170 65 0 0 000 MC 180 40 0 0 000 MC 180 45 0 0 000 LI 180 45 170 45 LI 170 45 170 65 TY 175 75 5 3 0 0 0 * LOAD TY 175 30 5 3 0 0 0 * 220 V MC 145 80 3 1 270 LI 145 80 145 90 LI 145 40 145 60 TY 130 55 5 3 0 0 0 * BTA12 - 600 LI 170 70 170 90 LI 80 65 95 65 LI 95 75 95 65 LI 135 75 95 75 LI 145 90 170 90 LI 125 40 80 40
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cabernet berto

bama ha scritto:

anche, ma era un portalampade di quelli modello anni 60, con molte parti in metallo, qualcuna in ceramica, e altre in gomma (che dopo così tanti anni non ha più le stesse proprietà isolanti degli inizi...), quindi ho ipotizzato anche dispersioni nel portalampade... sinceramente però non le ho misurate... ciao

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Paolo Squaratti 
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Paolone

Grazie a tutti per le risposte: ho fatto come suggerito da Mandi e funziona egregiamente per ambedue le situazioni.

Grazie ancora! Ciao, Andrea

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atatat

Se c'è dispersione ( resistenza) tra i due contatti, essa si comporta come un carico aggiuntivo, e non succede nulla fino a che non andrà in corto. Se c'è una dispersione ( basso isolamento ) tra un contatto e la ghiera metallica, ancora non succede nulla ( al massimo si prende la scossa toccandolo) a meno che la parte metallica non tocchi abbondantemente il muro, che in questo caso simulerebbe il neutro, come per esempio un lampadario il cui stelo viene agganciato ad un tassello metallico. Pe esperienza personale la cosa è frequente con alcuni tipi di lampade elettroniche ed anche tubi fluorescenti, quasi sempre dovuta alla capaccità del filo verso terra, per cui è sempre consigliabile, anche per altri motivi, interrompere la fase. saluti

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bama

bama ha scritto:

esatto, hai fatto centro, era proprio questo il caso... sai quei lampadari che si usavano decenni fa, con sia lo stelo che il riflettore di metallo... io ho imputato il fenomeno a questo, infatti tempo dopo, sostituito il lampadario, anche con le lampade a basso consumo e anche se non avevo cambiato i fili nella scatola (veniva sempre interrotto il neutro...) il problema non si verificava più... Ovviamente, a scanso di equivoci, il lavoro era a casa di mio zio, non avrei mai lasciato l'interruzione del neutro a casa di un estraneo... ;) ciao

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Paolo Squaratti 
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Paolone

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