1mV da 5V?

"JJ" ha scritto nel messaggio news:6149371.1104834439957.JavaMail.newsgroup@sc-ng-1...

cut

Sono sicuro che quando infili le mani dentro questa o quella arteria tu fai un lavoro preciso. Però, sai, dalle nostre parti il termine "preciso" non vuol dire niente.

Quindi dicci quanto preciso deve essere, in termini assoluti, e/o relativi. Poi dicci quanto deve essere stabile, in termini assoluti e/o relativi, lo stesso.

Reply to
Simone.bern
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Si, ma devi trovare qualcuno che ti presti un multimetro con sufficente precisione per tarare/controllare il tuo circuito.

Ciao.Alberto.

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Alberto Rubinelli

"JJ" ha scritto nel messaggio news:14029839.1104860802921.JavaMail.newsgroup@sc-ng-1...

????

mi sembra di no...mah...ho anche la febbre stamattina e mi tocca lavorare.....ascolta...il partitore lo attacchi al più (non invertente), il meno (invertente) lo attacchi all'uscita.

Ciao Ste

Reply to
PeSte

"JJ" ha scritto nel messaggio news:25851190.1104858879601.JavaMail.newsgroup@sc-ng-1...

ti ho risposto sopra, ma direi di si.

[...]

Wow...ah..questa non posso non raccontarla...un giorno lo chiamo al cellulare per organizzare le prove e mi risponde bisbigliando e in modo sbrigativo....parliamo delle prove e la conversazione finisce lì. Dopo un'ora mi chiama e mi dice "Scusa se prima ero di fretta, ma stavo parlando con il luminare italiano della chirurgia del colon" "Ah, scusa!"

Ola Ste

Reply to
PeSte

C'è poco da caricare, visto che esce con una "resistenza interna" di 1 Ohm...

Reply to
LAB

Hai ragione, ma se la vuole di precisione, un carico di 100 Ohm ha già effetti disastrosi.

Boiler

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Boiler

"Alberto Rubinelli" ha scritto nel messaggio news:opsj2sdzkb053poy@pca104alberto...

NOn servono tutte e due all'1 per mille! :-) ...perché se devi fare un partitore con una resistenza molto alta e una molto bassa quella molto bassa avrà un valore gia di suo più alto della tolleranza di quella alta! Es. pratico: uan resistenza 1kohm all1 per mille ha una tolleranza di un ohm, il valore di una resistenza da 1 ohm con tolleranza 20% potrà variare di 0.2 ohm

J.

Reply to
Regae

Regae wrote: ...

Servono, servono... :-) La tensione in uscita dal partitore e' V_out = R1 / (R1 + R2) * V_in, quindi la tolleranza o errore relativo Er(V_out) su V_out e' la somma degli errori relativi su R1, su (R1 + R2), e su V_in. Supponendo che V_in abbia un ripple dell'ordine dell' uno per mille, e che R1 = 1 ohm al 20% e R2 = 1 kohm all'uno per mille, abbiamo: Er(R1) = 0.2 Er(R1 + R2) = 0.0012 ~ 0.001 = Er(R2) Er(V_in) = 0.001 Er(V_out) = Er(R1) + Er(R1 + R2) + Er(V_in) ~ 0.2 mentre se avessimo scelto R1 con tolleranza all'uno per mille avremmo avuto: Er(R1) = 0.001 Er(V_out) = Er(R1) + Er(R1 + R2) + Er(V_in) ~ 0.003 molto minore che nel caso precedente. Ciao

-- Giorgio Bibbiani

Reply to
Giorgio Bibbiani

Nota: avevo gia' inviato questo messaggio ma provo a rinviarlo perche' non lo vedo Regae wrote: ...

Servono, servono... :-) La tensione in uscita dal partitore e' V_out = R1 / (R1 + R2) * V_in, quindi la tolleranza o errore relativo Er(V_out) su V_out e' la somma degli errori relativi su R1, su (R1 + R2), e su V_in. Supponendo che V_in abbia un ripple dell'ordine dell' uno per mille, e che R1 = 1 ohm al 20% e R2 = 1 kohm all'uno per mille, abbiamo: Er(R1) = 0.2 Er(R1 + R2) = 0.0012 ~ 0.001 = Er(R2) Er(V_in) = 0.001 Er(V_out) = Er(R1) + Er(R1 + R2) + Er(V_in) ~ 0.2 mentre se avessimo scelto R1 con tolleranza all'uno per mille avremmo avuto: Er(R1) = 0.001 Er(V_out) = Er(R1) + Er(R1 + R2) + Er(V_in) ~ 0.003 molto minore che nel caso precedente. Ciao

-- Giorgio Bibbiani

Reply to
Giorgio Bibbiani

Snip!

Mi associo! Servono tutte e due con lo stesso grado di precisione (e stabilita`). L'errore relativo della tensione di uscita dipende nello stesso modo dalla tolleranza di ciascuna delle due resistenze.

Essendo poi il partitore molto sbilanciato, un errore relativo di una delle due resistenze si ripercuote praticamente tale e quale sull'uscita.

Con due resistenze all'1 per mille, il rapporto di partizione puo` essere sbagliato fino al 2 per mille.

Mi aggancio qui per una considerazione veloce. Il due per mille di 1 mV fa 2 uV. Basta un qualunque gradiente termico per avere delle tensioni di termocoppia maggiori di questa, per non parlare dei rumori e del problema di misurare un impulso di quella ampiezza.

Tutto il problema mi pare mal impostato fin dall'inizio, ma mi ci vuole un po' di tempo per preparare una risposta analitica.

Ciao

--

Franco

Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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Franco

Pestando alacremente sulla tastiera "Regae" ebbe l'ardire di profferire:

Fatti due conti e capirai che sulla resistenza piccola (quella che poi crea la caduta di tensione cercata) la tensione si sballa proprio del 20%...

--
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Due di Picche

Dopo che hai dato specifiche iniziali stringate, poi aggiunto qualche particolare in altri post, provo a farti un esempio. Hai presente quei pazienti che vengono da te e che hanno gia` fatto la diagnosi, deciso la terapia e che valutano anche la prognosi? Spesso, almeno credo, vedono un sintomo (ammesso che lo vedano) ma perdono di vista tutto l'insieme della persona, arrivando a soluzioni piu` o meno sbagliate. Ho l'impressione che tu abbia fatto lo stesso con questo problema :-).

Un po' di osservazioni a ruota libera, chissa` che non serva a focalizzare le cose importanti.

Nel primo messaggio chiedi una tensione (tensione, non voltaggio. E` come dire vene vanitose o vena giubilare) di 1 mV senza pero` specificare quanto precisa e stabile vuoi la tensione (nota che sono due cose diverse). Inoltre non dici quanta corrente vuoi tirare fuori da quella sorgente di tensione.

Di soluzioni ce ne sono tante, come ti sono state prospettate (partitore, partitore piu` operazionale... Nessuno pero` ha guardato i termini di precisione stabilita` e rumore...)

Poi in un messaggio successivo dici che ti serve per calibrare un sistema per la misura di biopotenziali. A questo punto cambiano parecchio le cose, per due ragioni: non ti serve una tensione continua ma un impulso e la seconda e` per la calibrazione di uno strumento elettromedicale.

Posso immaginare (occhio che posso essere fuori strada) che applichi l'impulso al posto del paziente e cosi` calibri lo strumento. Qui entra in gioco la risoluzione dello strumento di misura, la sua precisione, linearita` e il suo rapporto segnale rumore. Ad esempio se misuri con un oscilloscopio numerico i biopotenziali opportunamente amplificati, posso pensare che la risoluzione che riesci ragionevolmente ad ottenere sia di qualche per cento (a parte le eventuali non linearita` degli amplificatori).

Un impulso calibrato con una precisione di ampiezza dell'uno o due per cento quindi dovrebbe bastare. Questo vuol dire che puoi usare resistenze all'uno per cento per fare i partitori, strato metallico cosi` sono stabili. Da notare che l'1% di 1 mV fanno 10 uV, che sono difficili da misurare, anche perche' entrano in gioco gli errori piu` vari, a partire dalle differenze di temperatura nelle varie parti del circuito (nei circuiti di precisione montare una resistenza verticale o orizzontale cambia il comportamento :-)).

Inoltre se al posto di una continua generi degli impulsi di 50 ms, non riesci a misurare con un voltmetro la tensione, non riesci cioe` a calibrare il calibratore perche' i voltmetri che possono arrivare a risolvere 10 uV hanno bisogno di tensioni che durano di piu`.

Se questa tensione viene applicata all'ingresso del tuo misuratore di biopotenziali, posso immaginare che l'impedenza di ingresso dello strumento sia molto elevata, e quindi non dovrebbero esserci problemi di dover bufferare con un amplificatore la tensione continua generata dal partitore. Anche perche' bufferare un generatore di tensione con un errorre minore di 10 uV non e` tanto banale: bisogna usare due amplificatori operazionali in configurazione un po' strana, il primo molto preciso e il secondo che tira fuori corrente.

Dicevi che volevi anche altre tensioni. Si potrebbe pensare, in prima battuta, a un partitore con tre o quattro prese, ma la cosa non mi piace molto (piu` che altro per un fatto estetico). Stavo pensando a una specie di attenuatore a piu` celle, in modo da non avere una dispersione di valori molto elevata (per evitare di usare resistenze da 1 kohm e da un ohm), ma, ripeto, per il momento e` solo una sensazione a pelle :-).

Infine c'e` il problema di generare l'impulso di ampiezza giusta. E qui cominciano i casini piu` seri, perche' e` inutile fare un attenuatore preciso, se poi l'ampiezza del segnale originale non e` altrettanto preciso. Non mi vengono in mente soluzioni che mi soddisfacciano.

Ad esempio si puo` partire da una tensione stabile e precisa (riferimento di tensione), andare con un deviatore analogico all'ingresso di un operazionale di precisione in configurazione non invertente, e poi l'uscita dell'operazionale sulla catena di partizione.

Commutando il deviatore (ad esempio uno SW06), generi il livello alto e lo zero volt, che poi e` bufferato e fa sul partitore. Ci potrebbero essere dei problemi sui fronti dell'impulso, ma probabilmente ti interessano poco.

Chissa` se quanto ho detto ha qualche senso?

Ciao

--

Franco

Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen.
(L. Wittgenstein)
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Franco

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