Vecchiezza valvole

E' possibile a grandissime spanne capire quante ore di funzionamento puo' avere una valvola guardando solo l'annerimento superiore come in:

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?

Si tratta di materiale rilasciato dal catodo giusto?

Claudio F

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Claudio F
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Quello non e' annerimento, e' metallo vaporizzato depositato all'interno del vetro dal getter durante le ultime fasi di costruzione della valvola, praticamente serve per adsorbire i gas residui. Se la valvola non ha subito sovraccarici, non credo che puoi vedere a occhio la sua eta'.

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Valeria Dal Monte

"Claudio F" ha scritto nel messaggio news:r2lNa.26477$ snipped-for-privacy@news2.tin.it...

Ciao Claudio, non so chi metta in giro queste sciocchezze, quello che hai fotografato è un trattamento tipico delle valvole di un certo pregio, è una mettallizzazione ottenuta per evaporazione, utile per ottenere un vuoto ancora più spinto all'interno del bulbo, si chiama "tecnica del seppellimento" degli ultimi atomi di gas che non è possibile estrarre con un apompa. Alcune valvole come in quel caso hanno l'annerimento, che in realtà è una specchiatura alla sommità, altre alla base, ma non è per nulla sintomo di usura, semmai come dicevo, di una lavorazione accurata. Semmai annerimento si dovesse vedere, ma è molto aleatorio si potrebbe osservare guardando la placca, cioè quel grosso pezzo di metallo scuro che è all'interno con forma in quel caso tubolare, in pratica quello che occupa quasi tutto lo spazio dell'ampolla, se quello presenta delle chiazze, "potrebbe " essere sintomo di usura, ma di quanta non è dato sapere. Solo in alcune grosse valvole trasmittenti c'è un dispositivo che effettivamente può indicare lo stato di usura, si tratta di una molletta che a seconda di quanto si allunga indica l'usura, per esempio ne sono dotate le

211.

Alessandro

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~Ä~lessandro

Il giorno Fri, 04 Jul 2003 20:01:27 GMT, "Claudio F" ha scritto:

Se intendi quella "macchia" presente sulla parte superiore o di lato, è il deposito lasciato, in fase di fabbricazione, dal processo utilizzato per eliminare i residui di ossigeno all'interno del tubo.

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Luigi C.

"Claudio F" ho scritto

Ringrazio tutti per le risposte. Data la mia ignoranza in materia e visto l'effetto specchio cosi' accentuato, temevo che mi avessero rifilato un rottame che tirava gli ultimi... le sciocchezze le ho pensate da solo;)

Claudio F

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Claudio F

no, non si puo`. Il colore del getter puo` solo dirti se e` entrata aria o se e` stato rilasciato gas in seguito a prolungati surriscaldamenti violenti. In questi casi al posto di avere un colore metallico, diventa biancastro e poloveroso.

No, come ti hanno gia` detto. Se vuoi imparare qualcosa sui getter, guarda qui

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Franco

Um diesen Satz zu verstehen, muß man der deutschen Sprache mächtig sein.
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Franco

"Franco" ha scritto

Per noi "nati col silicio" e' un po' come riscoprire le antiche conoscenze contadine;) Se penso che qualche anno fa mi sono lasciato sfuggire i manuali di installazione dell'UNIVAC e sono finiti in discarica....

Claudio F

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Claudio F

Il giorno Sat, 05 Jul 2003 18:50:30 GMT, "Claudio F" ha scritto:

Mi hai fatto ricordare di quand'ero studente, in facoltà avevamo un UNIVAC 1100, un mare di lucine intermittenti, e come interfaccia utente le schede perforate.

I pochi privilegiati (in genere tesisti) che potevano disporre dell'autorizzazione ad usare il videoterminale erano guardati con invidia!!!

Era necessaria una scheda perforata di run per ogni programma da mandare in esecuzione, schede che ovviamente erano distribuite dai docenti con molta parsimonia, e molta, molta pazienza!!!

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Luigi C.

che rendava possibile infilare un paio di schede (eventualmente non stampate in alto, solo perforate) nel deck di un amico per renrede i suoi risultati piu` interessanti :-)

Gia` che siamo il tema vintage, vale la pena di dare un'occhiata qui

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Ciao

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Franco

Um diesen Satz zu verstehen, muß man der deutschen Sprache mächtig sein.
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Franco

Il giorno Sun, 06 Jul 2003 13:53:12 GMT, "Claudio F" ha scritto:

Infatti i LED sono apparsi sul mercato negli anni '70, e all'inizio sembravano più che altro una curiosità da fiera. Tra l'altro costavano cari ed avevano uno scarso rendimento; comunque presto è apparso evidente che un giorno avrebbero sostituito le lampadine spia.

Noi scrivevamo i programmi perforando le schede (una scheda per ogni istruzione Fortran), poi aggiungevamo la scheda di run, impacchettavamo il tutto e consegnavamo il pacco di schede all'operatore, il quale, quando era... comodo, ritirava le schede, le passava nel lettore e mandava in esecuzione i programmi.

Dopo una buona mezz'ora l'operatore ci consegnava le schede e il listato con l'output (modulo continuo da 132 colonne). Ovviamente se ti accorgevi di aver sbagliato qualcosa dovevi correggere il programma, il che significava sostituire le schede perforate con altre contenenti le istruzioni corrette, e ripetere tutta la trafila. Il debugging di un programma diventava un'operazione veramente estenuante.

Ovviamente le nostre schede di run avevano la priorità più bassa!!!

I videoterminali ce li sognavamo la notte, oltre alle dive del momento...

E pensare che ora ci lamentiamo se il nostro Pentium 3 o 4 ci fa attendere qualche secondo in più per completare un'operazione!!!

Non siamo mai contenti!!!

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Luigi C.

Luigi C. ha scritto:

A un recente corso di Affidabilita' che ho seguito si e' fatto riferimento al 1100/60 , dicendo che era un computer altamente fault tolerance, self-checking, ecc... Ma di che anno era?? Era ancora a valvole??? Mi affascinano i computer cosi' vecchi!

-- Per rispondermi via email sostituisci il risultato dell'operazione (in lettere) dall'indirizzo

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Fabio G.

non ti sto dando dell'OT, intendiamoci, sono contento che ci siano queste discussioni qui. Cmq magari ti interesserebbe dare un'occhiata anche a it.comp.retrocomputing, io anni addietro lo seguivo... ciao

--------------------------------------- Saluti

"Speak softly and carry a big stick" Theodore Roosvelt

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PaoloS

PaoloS ha scritto:

Oh grazie, non sapevo esistesse. Ciao!

-- Per rispondermi via email sostituisci il risultato dell'operazione (in lettere) dall'indirizzo

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Fabio G.

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