Devo ordinare un trasformatore di rete (220 Vac, 50 Hz) con un secondario che, raddrizzato e livellato (ma non stabilizzato), mi dia
6,3 Vdc per alimentare i filamenti di un paio di valvole.
Pertanto, mi servono, sul secondario, 0,7 Vac + 0,7 Vac (le cadute di tensione sui 2 diodi che competono ad ogni semionda, all'interno del ponte raddrizzatore) + 6,3 Vac ai capi del carico.
Cio=E8, 7,7 Vac di PICCO sul secondario del trasformatore.
Ri-pertanto, 7,7 / 1,41 =3D 5,5 Vac EFFICACI che restino tali a pieno assorbimento, quando i filamenti si prendono le loro correnti (come da rispettivi datasheets).
Ho dato bene i numeri, e posso fare l'ordine, o devo rivedere qualcosa nel mio lucido delirio?
Trascuri due cose (fatto salvo cio' segnalato gia' da El_Ciula):
- i rettificatori possono avere hanno una caduta tipica di 1-1,1V alla corrente nominale: devi verificare sulle specifiche del tuo rettificatore.
- se l' ali possiede dei condensatori di livellamento, la corrente di picco sara' ben diversa da qualla media e molto piu' alta di cio' che ti puoi aspettare, in funzione del carico e della capacita' dei C di livellamento. Per questo se il trafo e' calcolato sui valori medi, si siedera'.
Vabbe' che parliamo di un paio di valvole (600mA di If se di segnale), pero' la cosa potrebbe diventare fastidiosa, come pure il cablaggio della maglia trafo-rettificatore-condensatore di livellamento.
"Chogokin Z" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@q30g2000yqj.googlegroups.com... Devo ordinare un trasformatore di rete (220 Vac, 50 Hz) con un secondario che, raddrizzato e livellato (ma non stabilizzato), mi dia
6,3 Vdc per alimentare i filamenti di un paio di valvole.
Ma i filamenti si alimentano in alternata, magari portando i fili ben intrecciati tra loro. Anche perché i 6,3 Volt per alimentarli sono calcolati in alternata e non in continua. C'è una bella differenza di -potenza- tra 6,3Vac e 6,3Vcc applicati ad un carico resistivo...
Veramente no. Quando si dice 6,3Vac si intende il valore efficace, che è quello che si legge su un tester, e che è proprio quel valore di tensione continua che applicato a una resistenza dissipa la stessa potenza.
"Tomaso Ferrando" ha scritto nel messaggio news:7435fae9-a487-44a7-820c-
Scusatemi, mi intrometto in fondo alla discussione per vedere di fare un minimo di chiarezza sulla cosa. Un pochino me ne intendo del settore dopo alcune decine di anni che ci gioco....
Alimentazione dei filamenti delle valvole in AC o DC? Grande dilemma non solo nell'audio esoterico ma anche in tanti altri settori dove le valvole venivano usate per il trattamento di piccoli segnali (vedi oscilloscopi, per esempio).
Distinguiamo i casi, restando nel settore audio:
- Valvole per amplificazione di segnale, a riscaldamento indiretto: l'alimentazione in alternata può talvolta portare del ronzio a 50Hz sommato al segnale, non dipendente dal layout del circuito ma proprio da accoppiamenti all'interno della valvola. E' preferibile l'alimentazione in DC, non necessariamente stabilizzata. Inoltre è opportuno partire sempre da una DC più alta e mettere una resistenza in serie al filamento per limitare la corrente di inrush a filamento freddo (minore resistenza) e portare la tensione al giusto valore. Il picco di corrente di inrush su alcune valvole provoca un "lampo" all'accensione, su altre no, ma è comunque uno stress che può ridurre la durata di vita del filamento stesso, anche se è vero che forse mi è capitato una sola volta di trovare un filamento interrotto su una valvola. Inoltre il fatto di partire da una DC più alta permette di satre meno dietro alla precisione del calcolo del trasformatore: si sta abbondanti, per avere diciamo 9-10V, e poi si aggiusta con la resistenza (una per ogni valvola)
- Valvole per amplificazione di segnale, a riscaldamento diretto: lasciamole perdere, sono pressochè inesistenti (a parte qualche valvola telefonica...).
- Valvole per amplificazione di potenza, a riscaldamento indiretto: E' decisamente opportuno alimentare i filamenti in AC, con due secondari a
3,15V ciascuno avvolti in bifilare, connessi in serie fra di loro con il punto centrale a massa e i due estremi portati intrecciati fra loro fino alla/alle valvola/valvole, magari facendoli passare in una zona dove non ci sia il rischio di accoppiarsi con piccoli segnali. Vista la maggiore ampiezza dei segnali trattati da queste valvole il rientro di alternata sul segnale è insignificante, mentre il disturbo generato dai picchi di corrente dovuti a un eventuale raddrizzamento più livellamento capacitivo è molto probabile che qualche fastidio lo dia. Difficile poi pensare a una stabilizzazione lineare, di solito si parla di svariati ampere. Ergo, è più probabile che "ronzi" un amplificatore con le finali con i filamenti alimentati i continua di uno con i filamenti in alternata. Non occorrono resistenze di limitazione di inrush, si parla sempre di filamenti con elevata inerzia termica, piuttosto grossi e robusti.
- Valvole per amplificazione di potenza, a riscaldamento diretto: A parte che mi viene in mente solo la introvabile e meravigliosa 6B4G con il filamento a 6,3V, le altre (300B, 2A3, 10Y , 211 ecc) sono ad altre tensioni, vale anche qui il discorso della aliementazione in AC, però non deve essere portato a massa il punto centrale dell'avvolgimento a 6,3V bensì un "centrale virtuale" del filamento che deve essere realizzato con un potenziometro di basso valore (22-47-100 ohm) di adeguata potenza che andrà poi regolato per avere il minimo "hum" in uscita. Questo perchè non è detto che la simmetria del filamento rispetto alle altre parti componenti la valvola sia perfetta e quindi non è detto che il punto centrale perfetto sia il migliore per ottenere l'azzeramento del residuo di alternata. Come sopra per la limitazione di inrush.
Per quanto riguarda la precisione della tensione di alimentazione dei filamenti non dobbiamo preoccuparci troppo: le case costruttrici nei datasheet indicavano una tolleranza ammessa sulla tensione di +/- 10%, però in realtà anche arrivando a un 15-20% non ci sono differenze apprezzabili. Casomai andando molto verso l'alto alcune valvole di segnale possono tendere a diventare un po' microfoniche, ma solo quelle che in realtà questo problema lo hanno latente per propblemi di costruzione e che con il tempo lo sarebbero diventate ugualmente.
Spero di essere stato un po' più utile di quanto posso aver annoiato.....
Dunque, ho guardato i datasheets delle valvole ed ho fatto riferimento ai valori MASSIMI per le correnti di filamento e di catodo (testualmente, i "Limiting Values"). I filamenti di tutte le valvole assorbono 2,2 Adc MAX, complessivamente. I catodi di tutte le valvole, complessivamente, possono erogare 190 mA MAX, circa.
Ho pensato, per il mio trasformatore, un secondario a 230 Vac / 300 mA MAX per l'anodica e un secondario a 5,5 Vac / 4 A MAX per i filamenti, come gi=E0 calcolato. Tutti valori efficaci, ovviamente.
A proposito dell'alimentatore (trasformatore - ponte - elettrolitico), posso stare "relativamente" tranquillo (cio=E8, ho mollato bene anche gli ultimi numeri)?
Sii meno stitico e caca anche il circuito di raddrizzamento, le sigle dei diodi, i valori dei condensatori, e la resistenza dell' avvolgimento del secondario (ritenendo quella del primario trascurabile), e vediamo.
P.S: Puoi vedere anche tu stesso, facendo una abile simulazione.
Allora, il circuito =E8 un ricevitore radio in gamma FM (87,5 - 108 MHz) e le valvole sono le seguenti:
- EF95 (stadio di ingresso RF, amplificatore - limitatore di IF immediatamente prima del discriminatore Foster - Seeley e preamplificatore di AF immediatamente dopo di lui);
- 2C51, doppio triodo (un triodo come oscillatore locale VHF, e il secondo come mixer per la produzione della IF);
- EF93 (primo amplificatore IF);
- EL90 (finale di potenza AF).
Ho gi=E0 alimentato i filamenti in alternata: il ronzio a 50 Hz, che si ascoltava in altoparlante, era tale da rendere IMPOSSIBILE l'ascolto della radio. Ho alimentato i filamenti in continua ed il ronzio =E8 sparito. Resta solo un p=F2 di "hum".
Le valvole (anodica, griglie - laddove necessario - e filamenti) verranno alimentate in continua. Punto.
ElectronDepot website is not affiliated with any of the manufacturers or service providers discussed here.
All logos and trade names are the property of their respective owners.