Ho recuperato alcuni di quei vecchi schermi che si mettevano davanti ai monitor CRT per eliminare UV e campi elettrici. Messo davanti a un CRT, effettivamente si carica come l'armatura di un condensatore e toccandolo si prende una bella scossetta. Pero' non capisco come funziona, e' di vetro e non risulta conduttore (R>200 Mohm)e risulta pure trasparente alle microonde (10 GHz). Qualcuno sa come funziona?
non funziona , e un po come le coccinelle da mettere sopra il monitor. ricordo che l'unico effetto positivo che si aveva ( monitor crt a fosfori verdi ) era quello di vedere il testo verde molto contrastato e nitido , il vetro era polarizzato .
Di quegli schermi ce n'erano due tipi, quelli in vetro e quelli in rete
Per il primo tipo, piuttosto costoso (negli anni '80, il costo si aggirava intorno a 100-150 kLit), lo scopo era triplice:
- attenuare la radiazione X emessa dallo schermo, usando cristallo con
poi, praticamente tutti i VDT erano certificati per emissioni X ed UV trascurabili, per cui questo effetto era sostanzialmente inutile - ma un
- abbattere la radiazione UV, ed anche questo dagli anni '80 in poi era sostanzialmente inutile
- aumentare il contrasto, il che si otteneva con la polarizzazione e con
uno strato di trattamento antiriflesso, migliorando la visione e riducendo la fatica d'uso (specialmente per quelli che, mancando all'epoca normative specifiche, ci stavano davanti anche otto ore al giorno, praticamente senza pause...).
Per eliminare la carica elettrostatica che si accumulava sullo schermo (a causa delle tracce di raggi X e di UV, e specialmente dell'induzione elettrostatica dallo schermo), lo strato era leggermente conduttivo e lo
schermo era dotato di un filo per collegarlo alla massa del VDT, in modo
da convogliare a terra la carica.
po principale), ma riuscivano comunque ad aumentare efficacemente il contrasto abbattendo i riflessi.
Ciao!
--
73 es 51 de i3hev, op. mario
it.hobby.radioamatori.moderato
Io mi ricordo che la reticella, o meglio il suo telaio, aveva un cavetto con un coccodrillo da connettere alla massa elettrica del monitor e che come allora pubblicizzato, il tutto serviva per catturare particelle di polvere elettrizzata che venivano "sparate" via dalle cariche elettriche, che si accumulavano alla superficie del CRT, poi se e quanto il sistema fosse efficiente non l'ho mai saputo.
L'utente medio in ufficio, si lamentava fortemente per l'assenza dello schermo, accogliendolo a braccia aperte come fosse un presidio salvavita una volta ottenuto, salvo poi, dopo un lasso variabile di tempo, defilarlo silenziosamente in posti poco visibili, accampando le scuse piu` assurde alla domanda:"ma non eri tu che sembravi soffrire le pene dell'inferno senza?" :-)
Ho ancora un paio di schermi Polaroid originali, in cantina, da 15" Restituivano una buona immagine ma, coi 2stop persi, se volevi mantenere la stessa luminosita' dovevi far "sparare" il monitor, che finiva per generare una immagine molto meno definita, eppoi... campava poco... :(
Il giorno domenica 22 novembre 2015 21:06:23 UTC+1, i3HEV, mario ha scritto:
Ecco, la mia domanda verteva proprio sulla conduttivita' di questo vetro. Ho provato inutilmente in tutti i modi di misurarne la resistenza superficiale con un multimetro nella portata di 200 megaohm ma risulta superiore. Mentre toccando il terminale per il collegamento a massa si prende una bella scossa con scintilla lunga almeno un cm. che mi fa pensare che la resistenza dello schermo sia molto inferiore ai 200 Mohm. A quel punto ho pensato che il vetro fosse costituito da un sandwich con uno strato conduttivo interno. Ma il test con le microonde ha mostrato una attenuazione irrilevante. Percio' per me resta un mistero di come sia costruito questo vetro.
Se si carica per via elettrostatica potrebbe essere difficile davvero, fare delle misure con strumenti elettrici vulgaris. Eppoi, con quali microonde hai fatto il tuo test? Quei vetri dovrebbero attenuare gli eventuali raggi X sfuggiti da un tubo CRT... siamo un po' lontani dal dominio delle microonde propriamente dette.
La schermatura per i raggi x ha poco che fare con la conducibilita' elettrica. Ho fatto le prove con un mio trabiccolo composto da un oscillatore a 10 GHz e rivelatori. Logicamente riesco a fare solo misure relative ma comunque indicative delle proprieta' di trasmissione, riflessione e assorbimento di qualunque materiale. Me l'ero costruito per ricerche che ho fatto su un sistema radar.
Ripeto: stai testando quello schermo su una banda per la quale e', o dovrebbe essere, trasparente. Deve fermare la radiazione X, non le microonde, non l'energia elettrostatica. Quel collegamento a terra si rende necessario perche' siccome messo la' si carica da se', bisogna eliminare quel potenziale. E' una condizione collaterale, ma non perche' serva di eliminare le cariche elettrostatiche, a scopo di schermatura.
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