Ciao a tutti. Di recente (14 Gennaio) qualcuno ha posto una domanda circa le possibilità di utilizzare dei diodi in serie per limitare la tensione di scarica di un pacco di batterie NiMH a livelli di sicurezza durante la scarica che precede (di tanto in tanto) la carica. Gli è stato risposto di utilizzare un diodo per ogni elemento della batteria, limitando così a circa 0,7V la tensione sull'elemento.
Questa sera stavo pensando alla faccenda e mi è venuto un dubbio. Nel caso di un singolo elemento, la tensione è ovviamente limitata a
0,7V e tutto va bene. Nel caso di due elementi, i due diodi provocano una caduta di tensione di 1,4V, maggiore dei circa 1,2V di un elemento NiMH non scarico. Quindi, quando il primo elemento, "cede", non si trova addosso alcuna tensione e, anche qui, tutto va bene. Nel caso di tre elementi la caduta di 2,1V sui diodi è minore dei 2,4V dei rimanenti due elementi non scarichi, che quindi polarizzano l'elemento che si scarica per primo con circa 0,3V *inversi*: probabilmente vista la tensione bassa l'elemento più debole non si rovina. Da quattro elementi in su, la tensione inversa con cui è polarizzato l'elemento che cede prima non è più trascurabile e lo rovina sicuramente.Domanda: è giusto il mio ragionamento? Se si, vuol dire che se la batteria è da più di 3,6V nominali la serie di diodi/resistenza non va bene per scaricare il pacco.
Le soluzioni che vedo sono due:
1) si scaricano, se sono accessibili, i singoli elementi con il diodo/resistenza. 2) si utilizza un circuito attivo che senta la caduta repentina di 1V causata dal primo elemento che cede e che interrompa di conseguenza la scarica. Va da sè che, in questo caso, gli elementi più "robusti" del pacco non vengono mai scaricati completamente.Il dibattito è aperto! :-)
Ciao
Alberto Marturini