resistori differenze in campo audio

buongiorno, mi scuso se l'argomento fosse gia' stato trattato, e' la prima volta che scrivo. Ho avuto una piccola discussione riguardo alle *differenze sonore* date dall'uso di resistenze ad impasto di carbone rispetto a quelle a film di carbone. Piu precisamente mi riferisco ad un amplificatore valvolare per chitarra elettrica, quindi niente radiofrequenza. Dai miei esperimenti, sul mio ampli, non ho notato differenze *udibili dall'orecchio umano*, pero' c'e' chi sostiene il contrario. Personalmente ho solo notato una leggera diminuzione del rumore ed un timbro leggermente piu bright utilizzando resistenze a strato metallico.

Chi ha ragione? sono io che ho le orecchie tappate?

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Seabiscuit
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Ma che tipo di prove avete fatto? Secondo me lavorate troppo di fantasia.

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Pinotto

Seabiscuit:

Se non senti differenze che nessun umano né strumento potranno mai percepire non sei un vero audiofilo. ;-)

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F. Bertolazzi

Le resistenze ad impasto sono antiinduttive. A 100MHz ( !!! :-) non è possibile usare le altre... :-)

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LAB

Alcuni tipi di resistenze ad impasto aggiungono effettivamente un po' pi=F9 di rumore rispetto alla normale (ed ineliminabile) quota di rumore termico. Di solito, questa componente viene chiamata "excess noise" ed =E8 misurabile soprattutto in bassa frequenza. Vi pu=F2 essere effettivamente una piccola riduzione del livello di rumore nel caso si utilizzino resistenze a strato metallico, oppure a filo (ma occhio alla componente induttiva nell'ultimo caso). Per il resto, praticamente la totalit=E0 delle tecniche esoteriche proposte da e per i sedicenti audiofili si basano su poche competenze di elettronica mal digerite (una su tutte la teoria delle linee di trasmissione), su pessime e sbagliate intuizioni di fisica della materia e su una profonda disonest=E0 intellettuale da parte dei fabbricanti che occupano quel mercato. "Le parole che un audiofilo dice del suo amplificatore appassionato sono da scrivere sul vento e sull'acqua che corre" :-)

Lascia le resistenze che hai montato e vivi tranquillo.

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Darwin

"Darwin" ha scritto nel messaggio news: snipped-for-privacy@d32g2000yqe.googlegroups.com...

""Per il resto, praticamente la totalità delle tecniche esoteriche proposte da e per i sedicenti audiofili si basano su una profonda disonestà intellettuale da parte dei fabbricanti che occupano quel mercato.""

Incornicerei queste parole:-)))) ciao Rusty

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Rusty

ringrazio delle risposte a tutti. Le prove che ho fatto sono queste: ho costruito un amplificatore valvolare per chitarra sulla base di uno schema degli anni 60. Visto il costo irrisorio delle resistenze ho voluto fare qualche esperimento. In pratica ho dapprima utilizzato solo resistenze ad impasto - poi avendo trovato in rete fotografie dell'ampli originale - ho sostituito alcune resistenze (in pratica tutte tranne quelle sugli anodi delle valvole) con altre a film di carbone. Non ho un oscilloscopio, quindi vado ad orecchio, e non ho sentito differenze.

Girando in rete mi sono imbattuto in altri appassionati del genere, i quali sostengono invece che le diverse resistenze (impsto vs film) danno un timbro differente e ben udibile.

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Seabiscuit

Miii che bella sintesi, hai espresso i miei pensieri molto meglio di quanto sarei capace io. Con le debite eccezioni (ci sono 3-4 ottime menti sul NG di hi-fi ad esempio) spesso si tratta di persone che a mio parere rispondono appieno alla descrizione che ne hai dato. Un mondo che mi ha disgustato tanti anni fa e che non rimpiango per niente. Sono ancora di orecchio abbastanza esigente ma penso prima alla musica, e se anche la catena di riproduzione non =E8 il massimo, non lo sento nemmeno pi=F9.

ciao!

Apx.

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Archeopteryx

Da IMASCer ti dico: fregatene di queste idiozie. A chi ti fa queste affermazioni proponi un semplice test: mettigli davanti lo stesso identico ampli per 2 volte, dicendo che da una volta all'altra hai fatto chissà quale sostanziale modifica, e ti fai dire le differenze. Vedrai quante stupidaggini sentirai dai sedicenti esperti sonori di valvole e esoterismi vari... Sono tutti esperti se non fai queste prove. Con i veri esperti le prove si fanno ad orecchio e senza che sappiano niente delle modifiche fatte. Il problema è trovarlo davvero, un esperto del genere. La maggior parte dei chitarristi fanatici vive di queste leggende da 50 anni. E te lo dice un chitarrista fanatico (di chitarra, non di idiozie sonore).

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Fulcro

Darwin ha scritto:

Un applauso !! Sono al 110% concorde su ciò che hai scritto !!

Luca

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Luca - IW1QIF

Sono d'accordo su tutto, però devo dire che qualche anno fa sentii la differenza tra il cavo 2x1,5 che avevo sulle casse e quello "esoterico" che un mio collega aveva portato per farmelo provare (che aveva pagato mezzo milione di lire qualche di anni prima...). La differenza c'era (e io sono un tecnico molto preciso e pignolo), il suono era più limpido e più spazioso. Parole a parte era più bello. Prestazioni paragonabili le ho ottenute facendo un bi-wiring con un cavo SCSI (piattina a 50 poli) di cui ho utilizzato 48 poli parallelando gruppi di 6 intercalati secondo una mia logica.

Gianluca

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LAB

immaginavo. vedi la mia e' solo una curiosita', cioe' non e' che l'ho chiesto perche così domani vado a comprarmi delle resistenze del 1962. :-) Io sono ben contento della mia creatura e me la tengo stretta!!!

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Seabiscuit

"Seabiscuit" ha scritto nel messaggio news:knWkl.330$ snipped-for-privacy@nntpserver.swip.net...

A parte che stiamo parlando di un valvolare da chitarra, quindi ha caratteristiche diverse di un AIFAI, se tu trovassi delle resistenze del '62 dimmi dove le prendi perchè essendo il mio anno di nascita ne vorrei due o tre anch'io!! Una volta c'era un trucco, si sovradimensionavano le resistenze, specialmente quelle ad impasto di carbone, perchè il rumore è anche dato dall'agitazione termica quindi "mettendole grosse" il rumore teoricamente era minore, ma nessuno pensava che magari attorno alla resistenza poteva esserci qualcosa d'altro a scaldare:-)) Cmq erano trucchi da preamplificatori phono più che da stadi di potenza:-) ciao Rusty

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Rusty

mah.. son tutte da 1/2 watt e penso sia meglio lasciarle così. Magari se ce le metto da 1W, e qualcosa che non va, non si brucia la resistenza ma mi fotto il trasformatore :-( Non si sa mai !!!

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Seabiscuit

"Seabiscuit" ha scritto nel messaggio news:G6Xkl.334$ snipped-for-privacy@nntpserver.swip.net...

Erano discorsi per assurdo, non ci pensavo neanche al fatto che tu corressi a comprare resistenze più grosse:-)) ciao Rusty

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Rusty

Un bel giorno Seabiscuit digitò:

Le resistenze a impasto di carbone hanno effettivamente un 1/f noise (anche chiamato flicker noise) parecchio più alto rispetto alle film di carbone; almeno il doppio, ma può essere anche di più, dipende dalla composizione. Però si parla di frazioni di microvolt; per tagliare la testa al toro diciamo che nell'intera banda audio ogni resistenza generi 1 uV di rumore RMS. I contributi più importanti sono quelli nello stadio preamplificatore, diciamo di avere un rumore complessivo riferito alla fonte di 10 uV. I pickup se non sbaglio generano segnali piuttosto "robusti", sottovalutiamolo e diciamo un massimo di 100 mV RMS. Anche così 10 uV sono una parte su 10000 del fondoscala, che è una dinamica che dubito fortemente possa essere apprezzata dall'orecchio umano.

--
emboliaschizoide.splinder.com
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dalai lamah

tii la

he

In doppio cieco?

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Tullio Mariani

Per favore, dai almeno qualche ordine di grandezza dei fenomeni di cui parli :-p

Se no qualche audiofilo - sono sempre in agguato - uscir=E0 fuori a dire "vedi? Io lo avevo sentito!"

Comunque, le resistenze a impasto di una volta presentavano il fenomeno (dovuto se non ricordo male alla non uniforme distribuzione della resistivit=E0) in maniera superiore a quelle attuali.

Ciao

Tullio

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Tullio Mariani

ona

za

e!

Ma lo sai che sembra una previsione?:-))))

un

Speriamo si converta prima;-)

mandi

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cabernet berto

entii la

che

Meglio se sordo a meta'...

Saluti.

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Tomaso Ferrando

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