Li ho letti tutti con interesse, ma a parte le diverse posizioni non sono riuscito a capire perche dissipare su un carico fittizio sia migliore/peggiore di un cortocircuito (la corrente non passa sempre attraverso il pannello?). Di sicuro ho inteso che la transizione deve non essere brusca.
ciao Mandi sto' montando il circuito poi il collaudo e se ti interessa , dato il tua attenzione posta ai vari thread , (a me fa piacere) fra qualche giorno scrivero' se il tutto funziona bene. Tanti pareri ma quando ho chiesto se il circuito avrebbe dovuto essere soggetto a eventuali modifiche non ho ricevuto nessuna risposta. Come pensi tu " la transizione non deve essere brusca " penso che i 2 resistori da 4ohm 80 watt faranno il loro dovere attenuando e non creando un corto secco al pannello fotovoltaico. Monto il tutto secondo lo schema originale postato. I pannelli fotovoltaici saranno nel nostro futuro per un eventuale risparmio energetico. il mio , uno per ora ; e' da 17 v 5.5 amp circa 90 watt . grazie per l 'attenzione e a presto. Ernesto Vc
E'la domanda che avevo fatto anche io. Nel caso di carico fittizio si dissipa sul carico una potenza V*I (sottratta quindi al pannello). Nel caso di corto si dissipa ben poco, credo, e di questo volevo conferma.
Non e' un problema di corto o meno, ma di passaggio brusco da una condizione all'altra. Nel caso del circuito con i resistori, funziona esattamente come quello che avevo proposto (shunt lineare), e quindi non produce alcuna variazione brusca di tipo attacca/stacca. Direi che e' ok, ha anche la protezione contro la sovrascarica della batteria.
non e' male, io il posto dove mettere un pannello non ce l'ho... forse giusto qualcosa da quattro watt :)
Sì, certo, in discesa, col vento in poppa e con l'omino lavavetri vicino costantemente al lavoro:-)
Allora (scusa se resto col mio 10%): pannello a 60°C => 6°C*0.4%/°C=
2.4%. Wow!
Sì chiaro, volevo solo fare il simpatico :-)
Eppure mi han convinto che vendere congelatori (ma non erano frigoriferi?) agli eschimesi non è una cattiva idea: basta che li tengano aperti verso l'esterno dell'igloo e si tengano la serpentina per riscaldarsi :-)
Oops... dimenticavo che le specifiche sono a 25°. Siccome non ho dati, ho ipotizzato una temperatura di 60°C sul pannello (dimenticando di sottrarre i 25). Non ho idea di che temperatura raggiunga il pannello, ma non credo che si metta a brillare di luce propria. Per salvarmi in corner possiamo ipotizzare una temperatura di 85°C (=25+60)? Di sicuro non puoi dissipare più potenza di quella fornita dal pannello che, ipotizzando un rendimento del 10% è 1/10 della potenza "in ingresso" (scusa ma mi manca il gergo)
Non ho particolari nozioni di termodinamica ma se la potenza non viene dissipata "esternamente", a regime l'oggetto deve dissipare nell'aria circostante o per irraggiamento. Ho supposto che la potenza da dissipare sia proporzionale alla temperatura secondo una costante K (ma non so quanto costante). Quindi:
senza dissipazione esterna T1= P_sole/K
con dissipazione esterna T2= (P_sole-P_res)/K
T1-T2 = P_res/K
Quindi se il pannello ha un rendimento del 10%
P_res=0.1*P_sole
T2= T1 - 0.1*T1
da cui il mio conto spannometrico
60°C => 0.1*60°*0.4%/°C= 2.4%
che arrivano a poco meno del 5% con il rendimento che hai indicato. In effetti non trascurabilissimi.
Pasu wrote in news:gvm9tb$dn7$ snipped-for-privacy@aioe.org:
C'è un parametro riportato sulle specifiche, NOCT (normal operating cell temperature) che ti indica la temperatura della cella a circuito aperto, Taria=20°C, irragiamento =800W/m^2 e circolazione aria pari a 1m/s
Se guardi in giro è dalle parti dei 45-47°C.
ad esempio
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Brillare di luce propria no... ma se lo abbini ad un termico pensando di raffreddarlo e questo invece ti va in stagnazione... ti ritrovi a 120°C e non è bello....
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Il rendimento del pannello in condizioni standard lo ricavi dal rapporto tra la potenza nominale e il prodotto (superficie per irragiamento).
Quindi, per esempio, facendo riferimento al datasheet di cui sopra ti viene fuori:
modulo costituito 50 celle da 6pollici, superficie utile: 50*0.156^2=
1.21m^2
Potenza nominale 190W (a T=25°C, 1000W/m^2 irragiamento)
rendimento=190/(1.21*1000)=15.7%
(se consideri come superficie quella del modulo:0.83x1.66=1.37m^2, il rendimento è 13.8%)
Il coefficiente di temperatura in potenza è -0.48%/K quindi a 60°C la potenza nominale si riduce di (60-35)*0.48 = 12%
190W->167W
Il rendimento in queste condizioni è :
167/(1.21*1000)=13.8% se riferito alla superficie utile,
167/(1.37*1000)=12.1% se riferito alla superficie fisica del modulo
cabernet berto wrote in news: snipped-for-privacy@b1g2000vbc.googlegroups.com:
E', né più né meno, quello che si fa con un alimentatore lineare. La differenza è che invece di controllare la caduta di tensione (elemento dissipante in serie), si controlla la corrente (elemento dissipante in parallelo).
Il concetto è che la potenza fornita dal pannello eccede quanto richiesto per alimentare il carico e caricare le batterie. Specialmente quando i pannelli sono ad inizio vita.
Quindi per controllare i parametri elettrici del bus di alimentazione deviano la potenza in eccesso su un resistore.
Questo, in una applicazione spaziale, può essere un problema, perchè poi devi smaltire il calore prodotto.(=adeguato sistema di refrigerazione, che significa aumento di peso del satellite).
Ecco quindi l'alternativa di cortocircuitare il pannello (è il duale di quello che faresti con una batteria, aprire il circuito) e lasciare che dissipi lui stesso il calore in eccesso.
Quindi il tradeoff è tra l'aumentare il peso o perdere eventualmente qualche punto percentuale in termini di rendimento.
ok, ma non è di questo che stavamo parlando. Io ho usato 10% di rendimento salvo poi scalare il risultato finale.
e ok.
E qui comincia il coglionamento :-) A parte che suppongo quel 35 sia un 25 (o non ho capito niente?) Il conto che stavo facendo io (legato al topic) era un altro: quanto aumenta il rendimento dissipando parte del calore esternamente con delle resistenze? Quello che hai calcolato tu è quanto diminuisce il rendimento quando il pannello si scalda oltre T=25°C. Come ho cercato di fare notare, e spero tu sia d'accordo con me, non puoi riportare il pannello a 25°C semplicemente perchè non puoi dissipare più potenza di quella che il pannello ti fornisce ai morsetti.
Quindi mi stai dicendo che passando da 25 a 60 gradi (un salto di 35 gradi) il modulo perde un paio di punti sul rendimento? E allora quanto guadagni passando da 60 gradi (ma facciamo pure 120 se vuoi) a
60-(qualche gradicino che risparmi dissipando sulle resistenze)?
Sicuramente il mio metodo è molto spannometrico. Ha sicuramente più senso usare i dati che hai fornito tu all'inizio:
Se avessi anche il dato a 1000W/m2 potremmo vedere la differenza in temperatura (arrotondando il pannello ad 1m^2)
1000W-190W ~= 800W
Ci sarà davvero una grande differenza di temperatura tra 800W/m^2 e
Pasu wrote in news:gvo8kr$ip6$ snipped-for-privacy@aioe.org:
il 2 è troppo vicino al 3 sulla mia tastiera... (o sono le mie dita troppo grandi?) ;-)
Quello è il valore massimo che puoi recuperare. A quel punto sta a te decidere se complicarti la vita con un sistema di refrigerazione, oppure se la perdita è accettabile.
Beh, potresti sperare che il pannello se ne stia in equilibrio termico con l'ambiente... ;-)
Yes.
A 120 il pannello ha dei problemi esistenziali... (Il calo di rendimento con la temperatura aumenta drasticamente).
Pasu wrote in news:gvo8kr$ip6$ snipped-for-privacy@aioe.org:
One moment: distinguiamo le due cose.
Considerazione 1) l'incremento di temperatura riduce il rendimento. Considerazione 2) non assorbire potenza dalla cella incrementa la temperatura.
Per quanto riguarda la prima considerazione: ok, facciamo in modo da mantenere la temperatura più bassa possibile es. il pannello ibrido (se fatto con le dovute cautele) oppure ventilazione etc etc.
Per quanto riguarda la seconda: l'incremento per mancato assorbimento sarà di pochi gradi (quindi qualche frazione di punto percentuale di rendimento, ma in un ottica di ottimizzazione perchè sprecare?. Certamente, però, questo va valutato in un tradeoff costi/benefici (vedi il caso delle applicazioni spaziali).
BTW, su un campo fotovoltaico da 3kWp una riduzione di 2.5% della potenza nominale di picco significa perdere 75W... molto più di quanto risparmi tenendo spenta "la lucina rossa del televisore" (cit.) ;-)
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