Re: schemino

> > > "Condivido la sua convinzione che sia errato riferire l'unità di > > misura ad un numero complesso (fasore) quando quell'unità ha un > > preciso significato espresso da numero reale. > > " > > Ok, la scuola di padova non mette le unita` sui fasori e sulle impedenze > complesse.

Non proprio, sai che sto preparando comunicazioni....beh sul libro del prof ci sono 2 esercizi che chiaramente chiedono quale sia la dimensione dei coefficienti *complessi* di Fourier... io ho una edizione abbastanza vecchia, chissà se l'errore è stato corretto, comunque io una letterina glie la scrivo.

Chissa` se e` un problema di scuola locale, o di formazione elettronica > vs. elettrotecnica.

Darei la colpa agli americani o inglesi.... Certo che anche i matematici danno il loro contributo. Il resto poi lo fa la pratica , con questo intendendo la consuetudine ad usare un certo modo di rappresentare gli oggetti... visto che sembra inerente ti incollo un altro pezzo della lettera di malesani:

"Penso che l'abitudine formalmente scorretta trovi qualche giustificazione nella non irrilevante preoccupazione di evidenziare la dimensione fisica della grandezza associata al fasore; per esempio, scrivendo V accanto ad un fasore si intende evidenziare che quel numero complesso riguarda (è associato a...) una tensione elettrica,

In alcuni testi si usa scrivere TOT

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Stefano
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Sono uno standard per le unità di misura binarie:

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Leggi e diffondi la notizia (per conto mio lo sto già facendo da un anno a questa parte) in modo che non ci siano più assurde incomprensioni.

Ciao.

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Stefano

Dimmi poi cosa dice. Tieni presente che se definisci i coefficienti come

1/T[INT(f(t) e^jomegat,t,0,T] puoi sempre usare la relazione di eulero e scrivere 1/T[INT(f(t) cos(omegat),t,0,T]+j 1/T[INT(f(t) SIN(omegat),t,0,T]

A questo punto la parte reale e quella immaginaria hanno le stesse dimensioni di f(t). E puoi mettere in evidenza l'unita` di misura, essendo un numero e non un vettore. Dato che j^2=-1, j non ha dimensioni. Dovrai probabilmente spiegare cosa c'e` di sbagliato in questi passaggi, tenendo presente che, ripeto, un numero complesso e` un numero, non un vettore.

E aspetta di arrivare agli spettri del rumore in V^2/Hz o in volt su radice di hertz :-)

No, in quello no. Quelli che ho intervistato sono abbastanza vecchi da non aver studiato su testi americani. Essendo tornato adesso in usa, non riesco facilmente a intervistare altre persone, per capire se e` una differenza elettronici/elettrotecnici.

Se si parla di numeri mi pare che forse qualcosa da dire ce l'hanno, mentre se si parla di unita` di misura, ascolterei anche i fisici :-).

Su quest'ultimo punto sono ovviamente d'accordo. Quando parla di dimensione fisica associata al fasore, cosa vuol dire? Che rappresenta una tensione ma non ha le dimensioni di una tensione?

Non lo so, e non essendo nel campo dell'informatica, non sento il problema cosi` pressante. In fin dei conti fra un kB e un KB (con le vecchie notazioni) c'e` un errore del 2.4%.

Ciao

--

Franco

Um diesen Satz zu verstehen, muß man der deutschen Sprache mächtig sein.
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Franco

un

E' un numero che non può esprimere *una* grandezza reale. Come è definito un volt? Meglio ancora per la corrente, quanto vale un ampere? E' la corrente che scorrendo in due conduttori rettilinei posti ad una certa distanza li fa attrarre con una certa forza. Ora se fai scorrere due correnti in 2 tempi diversi di uguale valore efficace ma sfasate fra loro otterrai 2 fasori diversi che comunque corrispondono alla stessa misura. Se tu apponi l'unità di misura Ampere subito dopo entrambi i fasori, con quell'espressione, visto che le due correnti sono uguali(per definizione stessa di 1 ampere) avresti che i 2 numeri complessi sarebbero uguali. Il che è assurdo perchè abbiamo ipotizzato 2 correnti sfasate fra loro. Una misura deve poter essere confrontata con un'altra per essere una misura. Non potendoci essere un ordine in C non è possibile ottenere questo confronto. Ti ho convinto? (ho studiato 9 ore oggi, quindi il discorso può essere venuto un po' contorto, non ho voglia di rileggerlo... al limite domani correggo..)

Già mi girano le palle perchè nei grafici è molto restio a mettere le indicazioni sugli assi cartesiani. Non sembra anche a te che spesso sui libri si soffermano su delle fesserie e saltano volutamente passaggi "non intuitivi"?

Che fai di bello in usa?

Effettivamente non ci avevo pensato... il problema è che non conosco nessuno che insegni fisica all'università.

Propriamente quello.

Quel piccolo errore è costato la riscrittura di molti pezzi di codice relativi a programmi per la trasmissione dati(ci sono alcune direttive in alcuni siti governativi americani in proposito).... oltre al tempo che ho perso io per preparare l'esame di sistemi operativi: quando includono in un esame capacità di hard disk, capacità di memorie di sistema, trasmissione dati e capacità di floppy disk, dovrebbero come minimo precisare che razza di unità di misura decidono di usare :)

Ciao

Stefano

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Stefano

Franco ha scritto:

Cioe' tra 1024 Byte e 1 Kelvin per Byte?

Un mio prof. di Reti di Telecomunicazione la prima lezione chiari' subito: se dico 1 Mbit intendo 10^6 bit, e non 2^20 bit. Da quel momento io se devo esprimere quantita' di bit, intendo i prefissi M, k, ecc.., come potenze di 10, mentre se devo esprimere byte, le potenze del 2.

-- Per rispondermi via email sostituisci il risultato dell'operazione (in lettere) dall'indirizzo

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Fabio G.

una delle tante convenzioni (non ufficiale) e` k=1000 e K=1024, come pure b=bit e B=byte.

--

Franco

Um diesen Satz zu verstehen, muß man der deutschen Sprache mächtig sein.
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Franco

Franco ha scritto:

Sufficientemente d'accordo per b e B, ma per k e K , se accostata a B io intendo sempre 1024, anche perche' poi altrimenti non ci sarebbero gli equivalenti Mega , Giga, ecc... Mentre se si parla di bit e' piu' naturale pensare a 1000bit...

Be', ammetto che la standardizzazione che ha indicato Stefano e' utile, anche se non vedo, per ora, cenni della sua applicazione.

-- Per rispondermi via email sostituisci il risultato dell'operazione (in lettere) dall'indirizzo

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Fabio G.

forza.

Infatti è una funzione del tempo che diventa corrente una volta che fissi t. Il risultato di quell'espressione fornisce una corrente.

La grandezza elettrica in questione è un numero reale che è in relazione con la propria unità di misura. Il fatto che la corrente vari nel tempo non va ad inficiare minimamente la definizione dell'unità di misura che per definizione è associata ad un numero reale.

misura.

I problemi dimensionali semmai sono di tipo fisico. L'unità di misura attualmente è messa ad indicare le misure che danno come risultato un numero. Non mi hai ancora indicato una misura che non dia come risultato un numero reale.

Spero almeno tu ti trovi in una località turistica.

Questo perchè il rappresentare una tensione si riferisce al fatto che ne indica anche il suo andamento temporale.

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Stefano

No, perche' la unita` di misura e` solo definita per correnti costanti. Se la corrente varia e congeli il tempo hai un'altra funzione.

anche matematico, non solo fisico. Quando fai un integrale di una tensione al quadrato, le dimensioni del risultato le hai in base alle proprieta` dell'integrale.

1) e^(j omega t) e` un numero adimensionato 2) un numero adimensionato moltiplicato per un numero dimensionato non cambia le dimensioni di quest'ultimo.

Quale di queste due affermazioni e` sbagliata?

Si`, ma dopo svariati anni, non ci si fa piu` caso.

Manco per idea. Se moltiplichi una tensione per uan funzione adimensionata che dipende dal tempo non hai piu` una tensione, che puo` essere definita solo per valori costanti (niente misura niente dimensioni).

Dopo di che chiudo qui. La tua visione e` piu` misuristica, la mia piu` matematica. Non c'e` verso di conciliarle.

--

Franco

Um diesen Satz zu verstehen, muß man der deutschen Sprache mächtig sein.
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Franco
8+ snipped-for-privacy@supereva.it (Fabio G.) wrote in news: snipped-for-privacy@powernews.inwind.it:

In realtà dipende da come è organizzata la struttura: se pensi ad una RAM, ad esempio, il numero di locazioni di memoria è organizzato in struttura binaria, quindi viene naturale contarli com le potenze di 2.(es 16 linee di indirizzo ->65536 -> 64kB) Negi dischi invece i cluster non sono organizzati in struttura binaria quindi è più logico usare i prefissi standard per 10^3, 10^6 etc.

AleX

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AleX

Tu confondi una misura con un'altra. Quando parli di correnti non costanti implicitamente ti riferisci al tempo che dimensionalmente non è una corrente e devi misurarlo con un'altra unità di misura. Se congeli il tempo la corrente quindi una corrente non può variare.

Si ma i calcoli che fai devi sempre assicurarti che portino ad un risultato che abbia un senso fisico, altrimenti non te ne fai nulla del risultato che hai ottenuto così com'è ma hai bisogno di considerarlo in una maniera "opportuna" e qui esci dal campo delle unità di misura.

aggiungerei: in generale complesso

se il prodotto è fatto nel campo complesso il risultato finale è in generale in C e quindi non più adatto a rappresentare il "quantitativo" di una grandezza fisica. Altro che dimensioni... cambia proprio tutto.

Entrambe se associ una dimensione ad un numero complesso.

dimensioni).

Rileggi questo punto che non mi hai capito. quando dico "ne indica il suo andamento temporale" intendo che per ogni tempo fissato t0 ho una tensione. Tutto qui. Il fasore non ha le dimensioni di una tensione perchè non è una tensione ma rappresenta (e il come la rappresenta lo decidiamo noi, comunque non apponendo alcuna unità di misura a valle del numero complesso) una tensione una volta fissato il tempo.

ok, ma una unità di misura è stata inventata apposta per le misure.

Ciao.

Stefano

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Stefano

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